Il cinque è il numero del quinto mese del nostro calendario, nel Vicino Oriente Antico rappresentava la Grande Madre.
di Pamela Stracci ©
In molte culture antiche il cinque rappresenta un numero importante. Nella nostra cultura è legato al mese di maggio dedicato alla potenza femminile vivificatrice: i romani dedicavano questo periodo alla divinità Mia, dea della fecondità, del risveglio e della primavera così come i cristiani lo consacrano alla Madonna. Nei paesi dell’Asia Minore, portare un amuleto a cinque punte, un pentacolo, significava affidarsi alla Madre degli dei affinché proteggesse chi lo indossava dagli spiriti maligni e dalle influenze negative. Tutt’oggi nei paesi arabi devoti, si porta come amuleto la “mano di Fatima”, la figlia minore del profeta Maometto.
Il cinque è un numero che secondo Pitagora simboleggiava, con il pentagramma, il perfetto microcosmo dell’uomo, all’interno della cui figura sta perfettamente il corpo umano: ritroviamo questa simbologia nell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci che identificherà nel cinque proprio il simbolo dell’Uomo Universale.
Anche per i teologi dell’antichità era un numero importante perché rappresentava la legge del Pentateuco ma anche le cinque ferite di Gesù Cristo Salvatore sulla croce: i fori sulle mani e sui piedi procuratedai chiodi della crocifissione e la ferita sul costato nel fianco destro inferta dal centurione Longino con la sua lancia, secondo il Vangelo di Giovanni.