IL RIENTRO TRA I BANCHI? UN’INCOGNITA

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“SCUOLA SÌ MA NON COSÌ”

Stando alle ultime decisioni prese da Palazzo Chigi lunedì 18 gennaio dovevano rientrare in aula gli studenti delle scuole superiori, almeno il 50%. Studenti, ricordiamo, a casa dal mese di settembre che proprio durante il passaggio della Regione Lazio in zona arancione, rivogliono in presenza. Ma le proteste dilagano, il rientro lunedì non è avvenuto. Uno dei motivi è la difficoltà di mettere in pratica le nuove regole relative all’orario.
Scaglionato in 2 ingressi (alle 8 e alle 10) con conseguente uscita alle 15 e alle 16 senza mensa e senza più avere il tempo per gestire studio e sport. Non solo, per la metà della classe lasciata a casa, la difficoltà di seguire la lezione online mentre il docente spiega ai presenti in aula. Un problema riscontrato dagli insegnanti che già nel mese di ottobre denunciavano l’impossibilità di seguire bene entrambi i gruppi di ragazzi.
‘Scuola sì ma non così’, la frase sullo striscione di apertura che gli studenti hanno realizzato per lo sciopero. All’iniziativa ha partecipato un numero ristretto di studenti per evitare assembramenti, ma chi non è andato in piazza non ha comunque partecipato alle lezioni. Non solo Dad, gli studenti sono scesi in piazza per dire che il mondo della scuola è più che mai unito, professori e studenti dalla stessa parte per una scuola più equa e solidale. “Siamo stanchi che il dibattito pubblico si limiti alla divisione in pro Dad e no Dad, noi vogliamo che grazie ai soldi dell’Unione Europea la scuola sia reinventata e modernizzata, investendo in quella che è l’istituzione che si deve occupare della formazione di futuri cittadini e cittadine”.
40 rappresentanti delle scuole romane, in attesa di garanzie, hanno chiesto di continuare a studiare da casa. Consapevoli che la scuola è un’altra cosa.

SCIOPERO NAZIONALE PER LA GIORNATA DEL 29 GENNAIO 2021
Il Ministero dell’Istruzione, con la circolare n.1953 del 18 gennaio, dà indicazioni agli istituti in merito alle adesioni allo sciopero indetto da Cobas per il 29 gennaio. Le istituzioni scolastiche avranno cura di adottare tutte le soluzioni a loro disponibili (es: pubblicazione su sito web della scuola, avvisi leggibili nei locali della scuola, ecc.) in modo da garantire la più efficace ottemperanza degli obblighi previsti in materia di comunicazione.Si tratta, spiegano i Cobas, di uno “sciopero generale di tutti i settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi, compreso il comparto scuola, di tutti i lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato e determinato, con contratti precari e atipici”