Ieri il presidente del FAI, il famoso archeologo prof. Andrea Carandini, ha effettuato una approfondita visita agli scavi archeologici di Castrum Novum (oppidum antico romano, sito presso Capo Linaro e risalente all’epoca della Prima Guerra Punica) ed alla contigua domus a pianta quadrata. Il prof. Carandini era accompagnato dal vice presidente operativo del FAI dr. Marco Magnifico e dal principe Carlo Odescalchi (anche lui iscritto al FAI). Per quanto concerne Castrum Novum vi è da dire che c’è in corso un bel Progetto di Parco Archeologico portato avanti, con grande impegno e determinazione, dall’Amministrazione Comunale di Santa Marinella con in primis il sindaco avv. Pietro Tidei e l’assessore alla cultura d.ssa Ivana Della Portella. A far da guida agli illustri e competenti ospiti è stato il noto archeologo dr. Flavio Enei coordinatore degli scavi internazionali ivi effettuati, sotto il controllo della Soprintendenza Archeologica, in collaborazione con le Università francesi di Amiens e Lille e quelle ceche prima di South Boemia e poi, attualmente, con quella di West Boemia.
Flavio Enei (che in passato ha operato anche ai Fori Romani insieme al prof. Carandini) da direttore e creatore del Museo del Mare e della Navigazione Antica ( Museo Civico del Comune di Santa Marinella) nonché direttore scientifico di tutto il Polo Museale del castello di Santa Severa ha poi proseguito, nell’immediato pomeriggio, insieme agli importanti e graditi ospiti a far loro visitare sia il suddetto Museo del Mare che tutto il Polo Museale del castello di Santa Severa, con ivi incluso il bel laboratorio di primo intervento di conservazione e restauro (sito all’ultimo piano del maniero), recentemente inaugurato dal sindaco di Santa Marinella avv. Pietro Tidei, ma già pienamente operativo. Il prof. Carandini si è dimostrato entusiasta vuoi degli importanti ritrovamenti effettuati in quel di Castrum Novum che di tutto l’allestimento storico archeologico fatto al castello di Santa Severa, che, anche, dell’istituendo relativo Parco Archeologico comprendente sia tutto Castrum Novum che la vicina domus a pianta quadrata (“domus piscator” come viene comunemente chiamata visti i ritrovamenti dei molti ami da pesca e relativi aghi per la riparazione delle reti, non dimenticando il fatto che sul fronteggiante mare è presente un sistema di peschiere antico romane le quali, insieme a quelle di Torre Astura, vengono considerate le più grandi del Mediterraneo). Il prof. Carandini ha inoltre apprezzato molto pure il grande impegno e la professionalità messe in campo, in tutti i suddetti ambiti, dai volontari per l’archeologia ed i beni culturali del GATC (Gruppo Archeologico del Territorio Cerite – onlus, di cui quest’anno ricorrono i vent’anni dalla fondazione). GATC che ha recentemente ripulito anche tutta l’importante e molto antica area archeologica etrusca del Laghetto, sita presso il Sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità della Banditaccia a Cerveteri, ed ha in corso di ripulitura i resti (almeno quelli finora riportati alla luce visto che mancano ( come minimo) ancora all’appello il frigidarium,la palestra e lo spogliatoio) delle famose Aquae Caeretanae, già molto citate nell’antichità, le quali sono situate nella zona di Pian della Carlotta in prossimità della frazione del Sasso che è la località più alta di Cerveteri ovverosia di quella che fu la potente città etrusca di Caisra.
Arnaldo Gioacchini