Il Pd chiede alla Raggi di intervenire per salvare l’acqua pubblica di Ladipsoli

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Riceviamo e pubblichiamo dal Partito democratico di Ladispoli. La dura e minacciosa diffida dell’Acea in merito al passaggio della  gestione del servizio idrico di Ladispoli arriva dopo la sentenza del Consiglio di Stato sfavorevole al nostro Comune. Il Comune di Ladispoli ha sempre respinto le numerose diffide arrivate negli ultimi 12 anni, nella fiduciosa attesa che fosse cambiata la legge nazionale sul Servizio Idrico Integrato. Purtroppo né i governi passati né quello attuale hanno cambiato la legge che obbliga i Comuni ad aderire agli Ambiti territoriali ottimali (ATO) e questo spiega la sentenza della Cassazione. Avevamo, come circolo PD e come gruppo Consiliare PD di Ladispoli, chiesto alla Regione di attendere la nuova legge del Parlamento e in questo siamo stati ascoltati dalla Regione. Purtroppo la diffida è partita ugualmente, ma dall’ACEA, società partecipata del Comune di Roma. Oltre a questo, a livello Parlamentare la nuova proposta di legge sugli ambiti ATO è bloccata da contrasti nel Governo.

Il PD chiede che il Comune di Roma sospenda la diffida dell’Acea e che a livello parlamentare sia approvata la proposta di legge sulla gestione pubblica dell’acqua così come chiesto dai Comitati per l’acqua pubblica e così come scritto nel Contratto di governo. Agli organi di stampa che hanno pubblicato attacchi fuori luogo a Zingaretti ricordiamo che al Comune di Roma e al Governo nazionale non c’è il PD. E ricordiamo che in queste problematiche serve unità tra tutte le forze politiche, nell’ interesse della città.

                                                PD- GRUPPO CONSILIARE E CIRCOLO DI LADISPOLI