Il Pd accusa, Alberto Sava risponde, L’Ortica chiarisce

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Riceviamo, pubblichiamo e rispondiamo al Partito democratico di Ladispoli.Spettabile redazione, quando il giornalismo scivola sulle fake news: ovvero una firma ben conosciuta del territorio che spara a vuoto contro il Circolo PD di Ladispoli e contro Nicola Zingaretti nella veste di Presidente della Regione Lazio. E’ il caso di Alberto Sava che forse pensando ad uno scoop e nell’illusione di impugnare la classica prova della pistola fumante picchia sui tasti dei Servizi sociali, ladispolani e romani. E questa è la nostra replica. Scrive Sava: “Sul litorale nord, a Ladispoli le passate Amministrazioni a guida PD hanno pesantemente inciso sui capitoli di bilancio del sociale, oggi gli stessi amministratori PD di allora siedono sui banchi della minoranza ed organizzano marce di protesta contro i tagli operati ai capitoli del sociale dal Sindaco leghista Grando”. Falso! E anche offensivo verso il Terzo settore del Lazio che ha organizzato la marcia di protesta dello scorso giovedì 27 giugno e alla quale, unitamente ad altre sigle politiche e non del comprensorio, il Circolo ha aderito. Sava dimentica che nella storia dei Servizi sociali locali, a memoria d’uomo non si è mai verificata una qualsivoglia pubblica protesta e di quella portata per giunta. A noi risulta che messo alle strette nel faccia a faccia in Aula Consiliare con i dimostranti il Sindaco leghista Grando abbia concordato il ripristino delle ore estive per tamponare l’emergenza, l’attivazione di una unità di crisi per trovare fondi nel bilancio (ovvero rastrellare da altri capitoli di spesa) e “lavorare sul Distretto per renderlo Consorzio.” Che poi di fatto è ciò che avevamo evidenziato nel nostro comunicato a sostegno della manifestazione, mentre come opposizione vigileremo perché queste intenzioni si trasformino nel concreto e non nei classicisogni nel cassetto. I fatti romani del I Municipio. Scrive Sava riportando la nota di Fabrizio Santori, esponente della Lega Salvini: “A Roma il segretario Zingaretti chiude un Centro per Disabili Adulti e le mamme preparano le barricate”. Falso! La struttura in oggetto è una delle tante gestite PRIVATAMENTE dall’Opera Sante de Sanctis che non verrà smantellata definitivamente, ma traslocata dal quartiere Prati all’Esquilino, non subito, per problemi di adeguamento alla normativa vigente, impossibile da realizzare nell’edificio storico di via Achille Papa.  Fattore importante: nessuno perderà il posto di lavoro, ed il servizio rimarrà invariato e garantito.  Il tutto con il monitoraggio attento della Regione Lazio, della ASL di competenza e degli Amministratori del I Municipio. Molto rumore per nulla, dr. Alberto Sava; il PD non “chiude un centro di eccellenza” come lei invece asserisce, e non calpesta i diritti “che dovrebbero essere prioritari per l’Amministrazione pubblica”, Ladispoli inclusa.

Circolo Partito Democratico Ladispoli

La replica del giornalista Alberto Sava:

Non capisco perché si tenti di risucchiami in una polemica politica a cui sono estraneo. Respingo con fermezza al mittente l’accusa di diffondere fake news. Sarebbe bastata una lettura più attenta dell’articolo, o semplicemente una lettura,per comprendere che le accuse rivolte al Pd di Ladispoli erano la sintesi di ripetute dichiarazioni fatte in più occasioni dal sindaco Alessandro Grando, in aula consiliare, sulla stampa locale, abbiamo in archivio svariati comunicati stampa, e ai microfoni di Centro Mare Radio, per cui non è necessario nemmeno cimentarsi nella lettura, essendo sufficiente l’attività di ascolto delle registrazioni. Per quanto concerne invece la chiamata in causa del presidente Zingaretti, non è al sottoscritto che bisogna rivolgersi per confutazioni varie ed eventuali, ma al consigliere Santori della Lega, il quale, in una nota stampa inviata anche alla nostra redazione, ed ovviamente non solo, ha indirizzato parole precise e chiare sull’operato specifico del presidente della Regione Lazio. Mio preciso dovere professionale era rendere conto della nota di Santori, come di ogni altro politico, di qualsivoglia orientamento. Infine,come professionista, sono veramente seccato, tuttavia non meravigliato, nel rilevare che un temerario quanto sgangherato atto di accusa nei miei confronti, maldestramente travestito da richiesta di replica giornalistica, sia stata indirizzato a ben quarantasei indirizzi vari ed assortiti, probabilmente quale ‘prova’, a futura memoria di encomi attesi da parte di qualche dirigente superiore, dell’instancabile attività di propaganda strumentale, cortina fumogena dietro cui nascondere qualche cocente insuccesso elettorale, evidentemente non ancora metabolizzato.

                                                                                                                  Alberto Sava

 

La posizione de L’Ortica:

Non entriamo nel merito della polemica, è già molto esaustiva la replica del giornalista Alberto Sava a spiegare tutti i fatti. Come organo di informazione che opera da 22 anni sul territorio, senza un euro di contributi pubblici, alcune osservazioni sentiamo però di formularle pubblicamente.

Primo consiglio al Pd di Ladispoli.

In primis, il Partito democratico di Ladispoli, che ben dovrebbe conoscere le regole del giornalismo, poteva risparmiarsi di mandare urbi et orbi una replica i cui destinatari erano soltanto i mass media che avevano pubblicato l’articolo in questione. Ovvero per il cartaceo il quotidiano La Voce e per il web il nostro sito. Se si chiede correttezza occorre essere i primi a professarla, altrimenti diventa tutto una burla.

Secondo consiglio al Pd di Ladispoli.

Quando un mass media riporta prese di posizioni di partiti politici ed amministratori, come nel caso del suddetto articolo inerente la sanità, sarebbe più saggio replicare contro gli autori delle note stampa e non sparare a zero contro la stampa che li pubblica. Se di fake news eventualmente si trattasse, le avrebbero propalate ai mass media coloro che le creano e non i giornali che le riportano. Peraltro, personalizzare un attacco così feroce è apparso sinceramente di cattivo gusto.

Terzo consiglio al Pd di Ladispoli.

Credeteci, non abbiamo bisogno di scoop o presunti tali. Non corriamo dietro a quattro like in più o a tre condivisioni in meno. Abbiamo 22 anni di storia che parlano per noi. E siamo stati sempre corretti con tutti, pur non nascondendo mai le nostre opinioni. Che non sono figlie della partigianeria politica, bensì delle istanze della gente.