Il comunicato stampa di Uniti Possiamo-Ladispoli/casa del Popolo, dopo il consiglio comunale del 21 giugno 2021.
Riceviamo e pubblichiamo – Il 21 giugno, si sa, è una giornata particolare. Nel nostro emisfero è la notte più corta dell’anno e questo ha da sempre, atavicamente, avuto influenze culturali e psicologiche sugli esseri umani. Basti pensare alle cerimonie che avvengono ogni anno in questa data a Stonehenge. Bene durante questa notte magica, anche a Ladispoli si è svolta una “cerimonia” riguardante la pietra (Stonehenge significa “Pietra sospesa”), anche se il Consiglio Comunale non era stato convocato per celebrare arcaiche pietre druidiche, ma molto più prosaicamente, del moderno, semplice, bruttissimo cemento. Qualcuno ha giustamente parlato di “notte dei miracoli” e a dire il vero, parecchie cose strane sono successe in questa notte magica. Abbiamo visto, anzi, abbiamo sentito (perché il Consiglio era a porte chiuse e ci si è dovuti accontentare della diretta streaming), di tutto. Da sindaco e maggioranza che anziché parlare della colata di cemento che si vorrebbe scatenare, sotto forma di maxi-centro commerciale, grande almeno tre volte, quegli attuali del centro cittadino, dei problemi dei comuni di Cerveteri, di Fiumicino e addirittura di Roma Capitale, ma non dei problemi drammatici dei commercianti di Ladispoli, che, nel momento in cui vedevano una possibile ripresa, riceverebbero, con la costruzione del nuovo centro commerciale, un ennesimo ceffone alle loro speranze, con conseguenze terribili in termini occupazionali. Abbiamo sentito la Presidente del Consiglio Comunale, Caredda, interrompere piccata, più volte, l’onesto intervento di una consigliera di maggioranza che si dichiarava contraria, denunciando il tradimento delle promesse elettorali che avevano permesso alla maggioranza attuale di vincere le elezioni, ma nello stesso tempo, ascoltare in religioso silenzio, l’intervento fiume (quasi un comizio) del consigliere Pierini, che invece dichiarava il suo SI al progetto, effettuando l’ennesimo cambio di schieramento della sua vita politica, tornando tra le fila della destra cittadina. Giustamente qualcuno ora si chiederà dove fosse però il miracolo, visto che una destra “cementizia”, intollerante alle critiche, che ripone nel cassetto, subito dopo aver vinto le elezioni, tutte le mirabolanti promesse fatte, non sono di certo una novità. Il miracolo, in realtà, lo ha fatto proprio il sindaco Grando, riuscendo a ricompattare il variegato, frazionato, mondo democratico e progressita della nostra città, ritrovatosi unito e deciso nell’opporsi allo scempio urbanistico di Via Aurelia. In piazza, in una partecipata manifestazione-presidio, organizzata in fretta e furia davanti al palazzetto di Piazza Falcone, trasformato per l’occasione in assediato fortino, completamente staccato dai cittadini che dovrebbe rappresentare, si sono ritrovate tutte le opposizioni. Le persone e le forze politiche si sono riconosciute, hanno parlato, tra di loro ed agli altri. E dando l’impressione di aver finalmente compreso come la disgraziata strada, intrapresa nel 2017, fatta di eccessivi compromessi, più che di chiare alleanze programmatiche, possa portare solo alla vittoria degli avversari, come la sinistra cittadina, aveva sempre affermato. Se si tratta di scegliere esclusivamente in base alla logica del mattone, allora i cittadini non votano mai per la “fotocopia”, ma scelgono direttamente l’originale. E’ un’occasione che non possiamo perdere. Per la città.
Ladispoli 23 giugno 2021
UNITI POSSIAMO-LADISPOLI CASA DEL POPOLO