IL LITORALE E L’ESTATE REBUS

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SULLE SPIAGGE LIBERE ACCEDE CHI ARRIVA PRIMA. I BALNEARI INTANTO RINUNCIANO A UN TERZO DELLO SPAZIO. A LADISPOLI BLITZ DELLA POLIZIA LOCALE PER CONTROLLARE CHE I BAGNINI AVESSERO SVOLTO I TEST SIEROLOGICI. A CAMPO DI MARE SOLO 3600 PERSONE AL GIORNO. COSA ACCADRÀ A LUGLIO E AGOSTO?

Spiagge aperte, spiagge a numero chiuso. Distanziamento e gel disinfettante. Test sierologici per bagnini e prenotazioni obbligatorie. Mai una tintarella così sofferta per residenti e vacanzieri che decideranno di refrigerarsi sulla costa di Ladispoli e Cerveteri per sfuggire almeno qualche giorno alle fatiche lavorative e soprattutto allo stress post emergenza sanitaria.

Che poi in fondo i balneari sono anche abituati a calcolare bene gli spazi. Prima per via dell’erosione, ora per colpa dei distacchi da Covid. Il risultato alla fine non cambia per i gestori ladispolani costretti a rinunciare a file e file di ombrelloni, oltre che a districarsi in un ginepraio fatto di regole. I numeri registrano un netto calo. Di media ogni stabilimento ha dovuto privarsi di quaranta pali con rispettivi lettini, in totale un migliaio sommando i 27 lidi da Torre Flavia alla frazione di Marina San Nicola.

Se l’esordio è stato fortemente condizionato dal maltempo, perciò finora non si è registrato un grande affollamento di clienti, cosa accadrà nei fine settimana di luglio e agosto quando oltre 40mila romani faranno registrare il tutto esaurito? Lo spiega uno degli operatori del settore più colpiti dall’erosione. “Quello è il periodo in cui si dovrà fare più attenzione – spiega Marco Lazzeri, titolare del Tritone – personalmente punterò alla clientela con abbonamenti mensili e stagionali. Per i giornalieri bisognerà prenotare prima ma nel mio caso ho dovuto lasciare nelle cabine una trentina di ombrelloni rinunciando a un terzo della spiaggia. Decine e decine di intere famiglie non potranno entrare. Fa male questo. Vogliamo chiarezza da chi di dovere per lavorare al meglio, ancora c’è molta confusione”.

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Intanto dall’ordinanza comunale sulle distanza non si sfugge: Circa 3,5 metri tra un ombrellone e l’altro (4 nelle spiagge libere), 1,5 tra lettini e un metro tra persone con il telo da mare sulla sabbia. E puntuali, sono scattati i controlli della polizia locale: è emerso che non tutti i bagnini avevano effettuato il test sierologico. Il comandante dei vigili urbani, Sergio Blasi, ha comunque promesso che non scatteranno multe a patto che si adeguino alle norme. Un esercito di volontari verrà schierato nelle 18 spiagge libere tra Torre Flavia e San Nicola. Palazzo Falcone l’ha battezzata “Estate al sicuro” tramite i fondi regionali (240mila euro) ed è il piano per monitorare l’intero tratto costiero.

Presidi fissi. Due “sentinelle” per ogni area in collegamento tra loro con radio trasmittente. Accesso filtrato. Se l’arenile risulterà troppo affollato chi è di turno invierà il vacanziere o il residente in un’altra parte meno gremita. Chi arriverà prima probabilmente non avrà problemi. Risponderanno all’appello oltre 80 volontari tra protezione civile e associazioni che hanno finora contributo a fronteggiare l’emergenza sanitaria nel centro operativo comunale. Il sindaco Alessandro Grando ha illustrato il progetto che include un quad e una jeep, la Croce Rossa (anche in bici) per fornire sostegno sanitario e intervenire in caso di necessità. Pattugliamenti anche via mare con un gommone. In più a dar manforte dieci nuovi vigili urbani stagionali della Polizia locale.

Cerveteri. Qui l’ingresso negli arenili pubblici di Campo di Mare è a numero chiuso. Cinque i varchi allestiti dove si troveranno gli addetti alla sicurezza (162mila di soldi regionali). La spiaggia più grande potrà ospitare 1.440 vacanzieri, la più piccola solo 304. A Marina di Cerveteri massimo in 3.690 potranno godere della tintarella sulle aree non gestite dai privati. “L’ingresso nelle spiagge libere – ha detto il sindaco, Alessio Pascucci – sarà contingentato da persone esperte e qualificate. Abbiamo nominato come delegato alla sicurezza, Alessandro Esposito, che si era occupato anche della gestione relativa al concerto Jova Beach. Ci attende una estate straordinaria ma con la collaborazione dei balneari e dei cittadini ce la faremo. Pronto anche un piano con protezione civile e sommozzatori per la sicurezza in mare”. Alcuni però hanno criticato questa sorta di privatizzazione del servizio di accesso sull’arenile pubblico senza procedere con un bando ma con affidamento diretto. Preoccupa non poco l’affollamento di luglio e agosto visto che solitamente sono stimate nei week end oltre 10mila cittadini sulle spiagge libere.