In attesa del girone, su cui regna molta incertezza, Zeoli si esprime.
“Non ho l’esperienza giusta per parlare dei gironi, ho solo ascoltato dei pareri, in cui si evince una differenza tra toscane e laziali. Adesso non sta a me giudicare, mi ricordo che quando ero ragazzino seguivo il Civitavecchia da tifoso e alcune squadre di fine anni ottanta me le potrei ritrovare. Ci sarebbe sicuramente più seguito visto che la distanza non è elevata rispetto alle sarde che sono squadre da raggiungere con molta difficoltà”.
Intorno alla squadra, che ha visto la partenza di molti uomini, tra cui Cardella a Latina, c’è molto entusiasmo soprattutto per scoprire i volti nuovi, ragazzi provenienti da vivai prestigiosi, definini promesse del calcio laziale.
“Inizieremo a lavorare oggi, conoscerò pian piano i ragazzi e, sicuramente, il ritiro di Rivisondoli mi darà modo di scoprirne caratteristiche umane e tecniche – continua Zeoli – mi impegnerò al massimo e non mi farò prendere da ansie e paure. Sono uno che va dritto per la sua strada, trascinato dal suo istinto. E soprattutto ai giocatori chiedo il dialogo e il confronto, da calciatore ho imparato questo”.