IL GELATO: IL MIGLIOR AMICO PER L’ESTATE

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QUALE SCEGLIERE, QUALE EVITARE

di ALFONSO LUSTRINO

In una giornata estiva, ma non solo, cosa c’è di meglio di un bel gelato? Questa delizia rappresenta al meglio l’icona dei consumi estivi ed è praticamente amata da tutti. Ma dal punto di vista nutrizionale cosa contiene? Fa male? Quanti ne possiamo mangiare e quali scegliere? Meglio artigianale o confezionato? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Il gelato è una pausa golosa che potemmo concederci senza troppi sensi di colpa, ma per far si che sia una delizia e non una croce bisogna scegliere quello giusto. Non conta soltanto il gusto, quanto la qualità degli ingredienti e le modalità di lavorazione. Prima di decidere a chi va lo scettro del gelato migliore cerchiamo di capire quali sono le differenze tra quello artigianale e quello confezionato.

IL GELATO ARTIGIANALE
In assenza di normative precise, in Italia non esiste una definizione condivisa su cosa si debba intendere per gelato artigianale. E’ facile farsi ingannare dal termine “artigianale” di cui molte gelaterie abusano. In linea di massima si può parlare di prodotto ottenuto con materie prime genuine, preferibilmente fresche e ingredienti di alta qualità, miscelati nel laboratorio di produzione del gelatiere artigiano secondo la propria creatività. Gli ingredienti devono essere preferibilmente freschi, soprattutto la frutta (anche se nei mesi più freddi si può utilizzare quella conservata in freezer). Purtroppo nella realtà diventa difficile distinguere i veri artigiani da quelli “finti” che hanno invaso il settore. A fronte di un ristrettissimo numero di gelaterie che prepara tutto in laboratorio, la maggior parte usa una base fornita dalle industrie di semilavorati composta da addensanti ed emulsionanti. In Italia purtroppo sono sempre meno le gelaterie che preparano tutto all’interno del laboratorio. Il nostro consiglio è chiedere sempre la lista degli ingredienti. Chiedetela. E’ un vostro diritto vederla, anzi dovrebbe essere in bella vista nel locale, motivo d’orgoglio e non di malcelato disagio.

IL GELATO CONFEZIONATO
Anche per il gelato confezionato l’arma per scegliere meglio resta sempre la lettura dell’etichetta. Prendendo, ad esempio, una notissima marca di gelati leggiamo tra l’altro zucchero, burro, latte scremato in polvere, sciroppo di glucosio (altro zucchero), destrosio (altro zucchero), emulsionanti (mono e digliceridi degli acidi grassi), addensanti, aromi chimici, coloranti. E le altre marche non si discostano molto da questa lista di ingredienti che, evidentemente, è tutt’altro che salutare. I coloranti, i conservanti, gli stabilizzanti, gli acidi trans (grassi idrogenati) ecc. anche se consentiti dalla normativa vigente, sono potenzialmente pericolosi per i consumatori (ad esempio bambini o soggetti allergici). Se i grassi sono quelli naturali (come quelli provenienti da latte biologico) allora vanno benissimo, ma se vengono utilizzate, ad esempio, la margarina (grasso vegetale reso cremoso attraverso un processo chimico), il rischio è che si possa andare incontro ad uno stato infiammatorio sistemico.

Dopo questo quadro inquietante abbiamo, però, una buona notizia: in commercio si trovano anche gelati confezionati di alta qualità. Prendiamo ad esempio i gelati “Geryanna”: non vi è traccia di aromi chimici, coloranti, conservanti, emulsionanti, grassi idrogenati, surrogati, prodotti di sintesi, succhi industriali, basi preconfezionate, olio di palma, ingredienti OGM. Inoltre sull’etichetta viene riportata la presenza di 70% di frutta fresca biologica. Di ottimo livello sono anche i gelati biologici “Rachelli”, “La Via Lattea”, “Naturattiva” ecc.

A Ladispoli si può anche trovare l’eccellente gelato biologico “Biolà”, ottenuto a partire da latte e panna senza aggiunta di prodotti chimici. Mangiare un gelato a fine pasto può rovinarci la linea? Meglio come spuntino? E se mangiassimo un gelato a pranzo, come sostituto del pasto? Per rispondere a queste domande bisogna tener presente che il gelato “scadente” è un prodotto con poche proteine, praticamente senza fibre né vitamine, ma al contrario è ricco di zuccheri e, a seconda delle tipologie, può contenere molti grassi. Non si tratta quindi di un alimento equilibrato e bilanciato. Per questo è meglio non utilizzarlo come sostituto del pasto, se non occasionalmente. Per ciò che riguarda le calorie, siamo su circa 150 kcal su 100 grammi per quelli alla frutta e su 300 kcal per 100 grammi per i gusti alla crema.

Un gelato di qualità, però, può essere inserito, anche se con le dovute attenzioni, nella dieta senza alcuna controindicazione per la nostra linea, l’importante è sempre buttare un occhio all’etichetta, preferendo un gusto alla crema e un gusto alla frutta (ad esempio fragola e panna), che risulta più bilanciato dal punto di vista nutrizionale (i gusti alla crema sono più ricchi di grassi, quelli alla frutta di zuccheri).

Conclusioni
Non si può affermare che il gelato faccia bene o faccia male: dipende da gelato e gelato. Se abbiamo la fortuna di avere nella nostra città una “vera” gelateria artigianale che utilizza ingredienti naturali senza eccedere con lo zucchero allora possiamo considerarci fortunati. Se le condizioni ci spingono ad optare per un gelato confezionato o una vaschetta possiamo trovarci di fronte ad un ottimo prodotto o ad uno con una lista degli ingredienti agghiacciante. I nostri alleati restano i negozianti di fiducia o, meglio ancora, l’etichetta. Bisogna evitare gelati che contengono margarina o oli/grassi vegetali idrogenati, coloranti, addensanti, aromi chimici, alti quantitativi di zuccheri e/o dolcificanti artificiali, conservanti, emulsionanti, surrogati, prodotti di sintesi, succhi industriali, basi preconfezionate, olio di palma, ingredienti OGM. Scegliendo un gelato biologico si evitano tutti gli additivi chimici e si ha la certezza che le materie prime non siano state tratta con pesticidi. In estrema sintesi: evitiamo prodotti scadenti a basso costo. Meglio un gelato di meno, ma di qualità.