IL FUTURO DEL TURISMO, TRA VIAGGI BACKPACKER E TURISMO DI PROSSIMITÀ

0
528

INTERVISTA CON ENRICO PELLICELLI PER MESCALINA BACKPACKER

“L’uomo ha una natura nomade che negli ultimi secoli è stata assopita ma che è dentro di noi e della quale non possiamo fare a meno”.

di Andrea Macciò

Negli ultimi dieci anni il mondo del turismo ha subito una vera e propria rivoluzione: il web e il fenomeno della “disintermediazione” hanno ridimensionato in maniera significativa il ruolo di agenzie e tour operator.

Nello stesso tempo, per molti quello che era un passatempo, il blog nel quale raccontare i propri viaggi, è diventato un lavoro spesso molto remunerativo, esattamente come per chi scriveva blog sulla cucina o sulla moda.

Dall’estate 2020 in poi, inoltre, i divieti o comunque le pesanti restrizioni ai viaggi internazionali hanno favorito il ritorno di un turismo di prossimità, con la riscoperta e la valorizzazione dell’outdoor e dei “cammini” molto diffusi nell’area appenninica italiana, dalla Via Francigena al “Cammino dei Ribelli” in Basso Piemonte, i Cammini di San Francesco, dei Protomartiri francescani, di San Valentino e molti altri tra Umbria, Lazio, Abruzzo, Toscana in particolare.

Con la ripresa dei viaggi internazionali e il ritorno dei turisti stranieri, in molte aree d’Italia è iniziata una vera e propria campagna contro il turismo “zaino in spalla”, quello giornaliero, e il cosiddetto “over tourism” fino a ipotizzare il numero chiuso e la prenotazione obbligatoria per accedere non solo a siti specifici, ma anche a intere aree, come le Cinqueterre, città, come Venezia, o regioni, come l’Alto Adige.

Il turismo “backpacker” è l’erede del romantico turismo “zaino in spalla” nato tra i giovani negli anni Sessanta e Settanta, un turismo che fa a meno di agenzie e programamazione intermediata, oggi favorito dalle nuove tecnologie, ma in qualche modo potrebbe apparire poco funzionale a quella che sta diventando la società della programmazione obbligatoria e dell’algoritmo.

Cattedrale di Orte

Per capire quale potrebbe essere il futuro del turismo abbiamo intervistato Enrico Pellicelli, tra i creatori del sito di travel blog “Mescalina Backpacker”. Un’occasione per conoscere da vicino uno dei centri storici più interessanti dell’Italia centrale: Orte Antica

 

Come è nata l’idea del sito “Mescalina BackPacker”?

Intanto ti ringrazio per l’opportunità che mi hai dato. Vorrei fare una premessa: negli ultimi anni, se si decide di andare in qualsiasi posto del mondo, basta andare su google e in un attimo si trovano migliaia di blog, travel-blog o app come Booking, Googlemaps, Facebook e molte altre, che ti permettono di sapere tutto del luogo dove vorresti andare in cinque minuti.

Solo 10 anni fa non era così: se si voleva organizzare un viaggio le uniche informazioni che potevi reperire erano sulla Lonely Planet, su qualche forum straniero e su una decina di travel-blog italiani.

Alla fine, scoprivi su questi blog che facevano sempre parte di qualche viaggio di gruppo organizzato, o che erano stati accompagnati da qualche guida locale nel corso del viaggio.

I partecipanti a questi viaggi di gruppo fatto un viaggio “backpacker” solo apparentemente: se gli mandavi una mail per sapere come avevano fatto ad arrivare da un punto a un punto b, o come erano riusciti a organizzare un’escursione, o come avevano prenotato un hotel/ostello, in genere non sapevano aiutarti.

Quindi mi sono detto, perché non creare un sito dove mettere le mie esperienze di viaggio e le informazioni che mi sono state utili?

Visto che erano già dieci anni che giravo il mondo con il mio zainetto, sia con la mia compagna che con qualche amico, pensavo di avere molte cose da raccontare e condividere. Grazie ad Alessio abbiamo creato il blog e iniziato a pubblicare articoli, oggi sono più di tremila.

Tutti i viaggi che si trovano sul blog sono stati fatti con soli due paletti: soldi e giorni, pensati per chi ha poche ferie e un limite nei soldi a disposizione. Ogni viaggio dura da 5 a 25 giorni, con un budget tra i 1000 e 2000 euro, tutto compreso: volo, visto, alberghi, ristoranti, trasporti, escursioni e spese varie.

Quali le differenze tra l’impostazione di Mescalina BackPackers e gli altri siti di Travel Blog?

Le differenze maggiori sono tre. Tutti i viaggi che si trovano sul sito li ho fatti di persona, alcuni da solo, con la mia compagna (gli ultimi insieme ai nostri bambini) o con Alessio e altri amici.

Mescalina Backpacker non è a scopo di lucro, il blog è un mio hobby, senza nessun tipo di remunerazione.

Una specie di “lascito” per i nostri figli e per il futuro.

Tutte le informazioni che ho condiviso non hanno nessun fine, e quindi posso scrivere quello che voglio perché non ho nessuna agenzia dietro.

Poi difficilmente si troveranno altri travel blog che descrivono viaggi effettuati da una sola persona, anche se ci sono molti che hanno viaggiato più di me.

Negli ultimi tre anni, in particolare nelle estati del 2020 e del 2021, a causa delle forti limitazioni ai viaggi internazionali c’è stata una riscoperta del “turismo di prossimità” e dei cammini come la Via Francigena e il Cammino di San Francesco. Come hai ripensato il blog in questo periodo?

Narni

Per quanto riguarda i “cammini” sono convinto che hanno un potenziale enorme, sono stati per anni dimenticati, e ora li stiamo riscoprendo, uno dopo l’altro. Si potrebbe creare intorno ad essi un grande indotto.

Tanti cammini italiani stanno raggiungendo per qualità e quantità il livello di quelli internazionali: dal “Cammino dei Borghi Silenti” (in Umbria, n.d.r.) al “Cammino dei Briganti” (tra Abruzzo e Lazio, n.d.r.)  così come la Via Francigena e il Cammino di San Francesco. Purtroppo, siamo ancora molto indietro come esperienza e infrastrutture; andrebbero potenziati quelli che ci sono, invece di crearne degli altri.

Per quanto riguarda il blog e il suo futuro, ho le idee molto chiare. Agli italiani piace viaggiare ma hanno paura di farlo da soli, è un dato di fatto: dieci anni fa si capiva che il futuro erano i viaggi di gruppo, che allora organizzava solo “Avventure nel mondo”, ma quando lo dicevo mi prendevano per pazzo, poi la moda è esplosa, sia tra i giovani che tra le persone più mature.

Oggi penso che invece che portare gli italiani in giro per il mondo, dobbiamo portare il mondo da noi: sto mettendo le basi per un progetto più ambizioso.

Sto già lavorando alla proposta di viaggi backpacker con tutta la famiglia, anche per chi ha figli piccoli: stile nord-europa family, ma con budget ridotti.

Un altro progetto, nato prima del 2020, è quello di un programma radio sui viaggi che va in onda a Radio Orte emittente che è possibile ascoltare grazie al digitale e alla web radio in tutto il mondo.

Secondo una celebre frase di Cesare Pavese “un paese ci vuole, non fosse altro che per il gusto di andarsene via”. Il tuo è Orte antica, uno dei tanti bellissimi centri storici d’Italia schiacciato tra mete turistiche più note, per molti solo un casello o una stazione tra Roma e Orvieto. Hai in mente un progetto per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Orte Antica?

Se tu citi Pavese, io cito Chatwin. In qualche suo libro c’è scritto che l’uomo è nomade nel suo Dna, prima di qualsiasi cosa ha una natura nomade, che negli ultimi secoli è stata assopita ma che è dentro di noi e della quale non possiamo fare a meno.

Ma appunto ogni vagabondo ha bisogno di un posto dove potersi rifugiare e ritornare ogni volta che ne ha bisogno.

E per noi questo luogo sarà sempre Orte.

Questo è il progetto al quale ti accennavo, portare Orte a essere l’hub principale di chi vuole visitare la Tuscia, la ValNerina e Roma, facendo conoscere il più possibile il nostro centro storico, le cui origini si perdono nel tempo.

Narrano che Orte fu fondata da un popolo errante di origine greca, che arrivò in Italia nel 1528 a.C.: Virgilio nell’Eneide parla dell’intervento delle “Hortinae Classes” (flotte o eserciti ortani) contro Enea.Ufficialmente Orte fu fondata dagli Etruschi, ma il suo centro storico ha una storia che pochi borghi in Italia possono vantare e che pochi conoscono.

Il progetto partirà a breve, ne ho parlato con molte persone, avrà delle basi solide con sviluppi nei prossimi 10-20 anni.

In Italia è in atto da alcuni mesi una campagna mediatica contro quello che abbiamo definito “turismo backpacker” in nome del presunto “decoro”. Da Venezia, che prevede la registrazione della presenza con QR Code e il pagamento di una tassa d’ingresso, all’Alto Adige che annuncia una stretta sugli host privati, a Firenze dove in molti si lamentano dell’overtourism a Lucca dove sono state emesse ordinanze contro i “bivacchi”. Cosa ne pensi di questi provvedimenti e di queste politiche turistiche? Il turismo “backpacker” è davvero quello rappresentato dai media?

Le situazioni andrebbero analizzate una per una. Certo, i provvedimenti e le politiche turistiche fatte in Italia, come quelle che citi, hanno reso il bel paese da meta numero uno dei turisti di tutto il mondo negli anni Sessanta e Settanta a stop-over di due o tre giorni per la maggior parte dei turisti attuali.Roma è diventata solo una delle tante capitali da vedere, l’Italia una delle tante nazioni, questa è la verità.

Durante la seconda fase delle restrizioni e soprattutto ora nel post covid penso che ci sarà un aumento pazzesco di turisti, soprattutto europei, perché molte mete sono tornate ad essere off limits per il turista medio, i prezzi si sono alzati ovunque e si preferisce un posto sicuro come l’Italia a uno esotico.

Non possiamo continuare a vedere il turista come un pollo da spennare, come abbiamo sempre fatto, perché, finito questo periodo, se non si è lavorato bene, difficilmente si tornerà a questi numeri.

Sul nome “backpackers” c’è molta ignoranza: in Italia viene associata al bivaccare, dormire in ostelli sporchi, mangiare quello che si trova, fare l’autostop: un po’ come essere “parassiti” e scroccare il più possibile. Niente di più sbagliato. Backpacker è la persona che viaggia bypassando le agenzie e le guide che ti portano in giro con i taxi.

I primi sono stati i ragazzi che partivano dall’Europa per arrivare nel Sud Est asiatico solo con il proprio zaino. In linea di massima il biglietto si prenota sul sito della compagnia aerea, si compra la Lonely, ci si documenta e si parte. Anche se si ha un percorso, le modalità si decidono all’istante, così come il cambio di percorso.

Oggi il turismo “backpacker” è da un lato favorito dalla disintermediazione e dalle nuove tecnologie, dall’altro ostacolato dalla società “della prenotazione obbligatoria” che si sta affermando dopo le vicende politiche e sanitarie degli ultimi anni. Secondo te qual è il futuro di questo tipo di turismo? Diverrà prevalente, sarà ostacolato o continuerà come oggi a convivere con quello organizzato?

Io penso che ognuno debba viaggiare come meglio crede, dipende da cosa uno cerca e da quello che lo fa sentire meglio. Come dicevo, negli ultimi anni è esploso il turismo dei “viaggi di gruppo” fino a poco tempo fa prerogativa di “Avventure nel mondo”: oggi ci sono centinaia di agenzie che sfruttano questa esperienza per proporre percorsi simili, portano in giro gruppi di dieci persone e viaggiano anche loro.

Un turismo solo apparentemente backpacker, perché lo è nei modi, ma con prezzi da agenzia. Dà l’illusione di viaggiare in un certo modo, ma alla fine si tratta di un viaggio “tradizionale”. È un modo comodo di viaggiare, senza il quale il 99% delle persone non sarebbero partite. Non c’è niente di male in questo, ma la disintermediazione è solo apparente, a differenza che nel vero turismo backpacker.

La disintermediazione al turista comporta molti benefici, sia nella possibilità di variare il percorso previsto che a livello economico, ma per viaggiare senza intermediari servono esperienza e conoscenza, cosa che non tutti hanno.

Per concludere, possiamo affermare che oggi la visita alla pagina di Mescalina BackPacker è un’ottima occasione per un viaggio virtuale che potrebbe diventare reale nelle bellezze del centro di Orte Antica: dalle vie del centro storico alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, dalla Contrada di San Biagio alla scenografica Piazza Colonna, dalla necropoli etrusca di San Bernardino all’affascinante percorso di Orte Sotterranea. La rubrica del sito dedicata alla città contiene aggiornamenti sugli eventi alle informazioni storiche sui personaggi ortani.