IL DISTURBO SOMATIZZANTE DI PERSONALITÀ

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Le persone che “somatizzano” tendono ad esprimere le esperienze dolorose per mezzo degli stati somatici.

Poiché il sistema immunitario può essere compromesso dalla depressione, dall’ansia e dallo stress prolungato, i casi di molte patologie di tipo somatico possono essere scatenate o esacerbate da motivazioni psicologiche.

È vero anche il contrario e cioè che una malattia fisica agisce in senso depressivo sulla psiche. Si è ormai consolidata in molti campi della scienza, dalla medicina alla psicologia, l’idea che la distinzione cartesiana tra mente e corpo, con la mente che dovrebbe “controllare” il corpo, è inesatta: le influenze tra corpo e mente sono cioè reciproche e continue.

Molte persone sono afflitte da problemi psicosomatici e questi sono dati da quelle patologie fisiche in cui i fattori emotivi giocano un ruolo determinante: lamentele fisiche generiche e croniche, dolori migranti, problemi gastrointestinali, malattie della pelle, difficoltà sessuali, convulsioni epilettiformi inspiegabili sono fenomeni tipici.

È buona norma però, prima di parlare di “somatizzazione” escludere ogni possibile causa medica ed organica. In questo senso un buon servizio alla persona è quello che vede il medico e lo psicologo lavorare in team. È interessante osservare come nella letteratura scientifica sull’argomento si evinca che la prevalenza della somatizzazione si ha in quelle culture, o più in piccolo in quelle famiglie, in cui è scoraggiata l’espressione verbale delle emozioni; così come in quegli individui che, per vari motivi, hanno uno scarso controllo sugli eventi esterni e devono subirli.

In quest’ultimo caso è evidente come lo stress cronico sia determinante, ma ci possono essere individui che subiscono gli eventi e si sentono impossibilitati ad agire non per cause esterne ma per cause interne alla loro personalità: si tratta di individui con un “locus of control esterno”: questa espressione significa che essi non si pensano “gli artefici del proprio destino”, ma credono che tutto dipende da “volontà” esterne, come la fortuna, il destino o la bontà/malevolenza degli altri e non dalle loro capacità o dal loro impegno.

Ciò li predispone ad un atteggiamento passivo, rinunciatario ed impotente che predispone a stati depressivi e così ad affetti negativi sul sistema immunitario. Esiste infatti una correlazione importante ed ampiamente condivisa dalla comunità scientifica tra depressione, deficit del sistema immunitario e sviluppo di patologie fisiche che includono anche tumori o malattie autoimmuni.

Insomma, mentre alcune persone reagiscono allo stress ed agli stati affettivi “negativi” difendendosene attraverso meccanismi di difesa psicologici quali la rimozione, la proiezione, o la razionalizzazione, altre si ammalano fisicamente. Queste ultime “fanno parlare il corpo”, danno voce al dolore psichico attraverso i sintomi somatici. Purtroppo, poiché tali persone sono abituate ad esprimere il dolore e l’angoscia psicologica attraverso il corpo è difficile che consultino uno psicoterapeuta: questo rappresenta infatti il loro peggior “spauracchio” proprio in quanto tende ad aiutarli ad elaborare la sofferenza psichica facendogli mettere in parole le emozioni, che è però proprio ciò da cui rifuggono con tutte le loro forze, oltre ad essere proprio ciò che potrebbe aiutarli.

Dottor Riccardo Coco
Dottor Riccardo Coco
Psicologo – Psicoterapeuta                         RICEVE PER APPUNTAMENTO Cell. 3384970924
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