Come tutti i Disturbi di Personalità anche questo è “pervasivo” ed “egosintonico”: pervasivo perché i tratti di personalità disfunzionali che lo caratterizzano si manifestano in ogni aspetto della vita del soggetto: gli affetti, il lavoro, la vita sociale, etc. Egosintonico perché la persona interessata da questo disturbo non sente di avere un problema, non ne soffre e non cerca aiuto. Se lo fa è più probabile che sia per i disturbi associati al disturbo di personalità: cioè per problemi di depressione, abuso di sostanze, disturbi alimentari, comportamenti compulsivi, aggressività incontrollabile, disturbi d’ansia, etc. Il Disturbo Narcisistico di Personalità è solo uno tra i tanti Disturbi di Personalità che oggi conosciamo e trattiamo in psicoterapia, ma essendo uno dei più diffusi degli ultimi decenni, è sempre più studiato. Le persone con una personalità narcisistica sono caratterizzate essenzialmente (ma non esclusivamente) da
1) Senso di grandiosità: appaiono presuntuosi, non di rado fino all’arroganza, ed esprimono una credenza esagerata nel loro proprio valore, comunemente denominata “grandiosità del Sè”. E’ estremamente importante capire che tale atteggiamento è solo una maschera, una “corazza caratteriale” sviluppata nel corso della loro difficile infanzia per proteggersi dal senso di vuoto, vulnerabilità, fallimento, umiliazione, vergogna di sè e svalutazione che hanno imparato dalle interazioni con chi li ha accuditi.
Hanno alle spalle, infatti, spessissimo, storie di abbandoni, trascuratezza e maltrattamenti psicologici e fisici che li hanno lasciati “svuotati”, impotenti e pieni di risentimento. La loro reale autostima è ai minimi termini e sono pieni di rabbia, delusione e sfiducia nelle relazioni, il che li porta (inconsciamente) a temere le relazioni quando diventano troppo intime, poiché hanno “registrato” che dalle relazioni intime ci si deve aspettare solo il peggio. Proprio per proteggersi da tale immagine svilita di sé e dai sentimenti inconsci di impotenza, vuoto, rabbia e sfiducia si sono costruiti un’immagine di grandiosità ed invulnerabilità. Sono però (ovviamente per quanto appena detto) estremamente sensibili ai fallimenti, alla sconfitta, alla rottura di una relazione o alla critica, cose che, “smascherando le loro difese onnipotenti”, li fa sentire ancora una volta “svergognati”, facendoli precipitare in una rabbia depressiva (da cui si difendono riedificando, poco alla volta, le loro difese grandiose).
2) Esigenza di ammirazione: la loro fragile (reale) autostima li porta ad un costante bisogno di conferme esterne del proprio valore. Solo questo riesce a portare un equilibrio (momentaneo) nel loro mondo interno e a tenere a bada la vergogna di sé.
3) Mancanza di empatia: fanno spesso fatica a “dare spazio” agli altri e a mettersi nei loro panni: si dice, infatti, che “abbiamo una trasmittente ma non una ricevente” e a volte sono accusati di sfruttare gli altri per i loro bisogni e scopi. In fondo possiamo dire che trattano gli altri un po’ come sono stati trattati: non essendo stati “visti”, fanno molta fatica a “vedere” (sia gli altri che se stessi). Il trattamento d’elezione per questo tipo di disturbo (come per tutti i disturbi di personalità) è senz’altro la psicoterapia individuale, soprattutto quella che fa della relazione terapeutica il suo strumento privilegiato di intervento.
Dottor Riccardo Coco
Psicologo – Psicoterapeuta
Psicoterapie individuali, di coppia e familiari
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