Appello dal Parlamento contro il 5G e l’interpretazione arbitraria di telecomunicare: non abolite il telefono fisso!
di Maurizio Martucci
Libertà di restare disconnessi, se la connessione è sempre e solo wireless. Citando lo scandalo francese del cosiddetto Phonegate sui cellulari fuori legge e l’interpretazione arbitraria della Direttiva Europea Servizio Universale sulla connessione oltre ogni limite spazio-temporale (“tutta a vantaggio del wireless e non delle comunicazioni green se si smantellano le cabine telefoniche e si abolisce il telefono su linea fissa”), l’alleanza italiana Stop 5G ha presentato in Parlamentolo STOP 5G DISCONNESSI DAY, giornata europea di sciopero digitale consumata lo scorso 1° Luglio, una 24 ore di disobbedienza civile digitale, in cui si è fatto a meno dell’uso di Smartphone, cellulari, Tablet, Wi-Fi e qualsiasi connessione wireless, per mandare un segnale forte e chiaro sui pericoli in cui la società civile incorre, memori anche della recente sentenza del Tar Lazio che ha condannato tre ministeri per omessa informazione pubblica sui pericoli delle radiofrequenze.
Per spiegare le ragioni della richiesta per una moratoria nazionale in grado di arginare il 5G, il medico Annunziata Patrizia Difonte dell’Associazione Italiana Elettrosensibili ha poi descritto il calvario patito dai malati dell’era elettromagnetica: “Alcuni vivono in caravan o a lume di candela perchè non è più tollerata neanche l’elettricità dell’impianto di rete domestica e alcun tipo di lampada soprattutto neon e luci a fluorescenza. Vediamo sempre più numerosi casi di alunni che non riescono più a permanere nelle aule scolastiche per l’insorgenza di cefalea, tremori, palpitazioni e altre problematiche scatenate dalla presenza di sistemi wifi o di telefoni cellulari. Lavoratori elettrosensibili allo stesso modo non riescono a svolgere la mansione lavorativa con le intuibili conseguenze sul piano della conservazione del posto di lavoro. Se esposti, non ricevono alcuna tutela per la mancanza di riconoscimento della patologia deficitaria di un suo codice nosologico. Come medico dell’Associazione Italiana Elettrosensibili ricevo richieste di aiuto ogni giorno da ogni parte d’Italia. Invitiamo pertanto il Governo e il Parlamento a riconoscere l’Elettroipersensibilità come disabilità e adottare provvedimenti tesi alla salvaguardia della salute delle persone elettroipersensibili come diritto previsto dalla Costituzione Italiana e come espresso dal Parlamento europeo, alla tutela sul luogo di lavoro, offrendo ai malati pari opportunità e livelli adeguati di assistenza. Ci appelliamo anche al Presidente della Repubblica affinché venga tutelata la nostra salute. In assenza di una moratoria, i malati ipersensibili rischiano di aggravare ulteriormente le proprie condizioni di salute, evitando che si arrivi a gesti estremi come già accaduto.”
Cataldo Curatella, ingegnere consigliere del Comune di Torino e presidente della commissione Smart City ha detto: “se da un lato crediamo sia fondamentale procedere sulla strada dell’innovazione, la cosiddetta Smart City, dall’altro non possiamo ignorare tutto quello che riguarda la tutela di salute e ambiente, soprattutto nel momento in cui la comunità scientifica mostra evidenze scientifiche su potenziali rischi, con la IARC che non solo da maggio 2011 ne classifica gli effetti come possibili cancerogeni ma da aprile 2019 definisce come prioritaria una riclassificazione nel prossimo quinquennio. Credo che in queste situazioni la Politica debba muoversi tutelando la salute e agendo nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione mediante l’applicazione del Principio di Precauzione che a Torino abbiamo già indicato nelle linee di mandato dell’amministrazione 2016-2021 votate in Consiglio Comunale il 28 luglio 2016”.
Presenti all’evento promosso nella Camera de Deputati anche l’On. Sara Cunial, on. Silvia Benedetti, on. Veronica Giannone, on. Gloria Vizzini, parlamentari firmatari della mozione che impegna l’esecutivo Conte all’applicazione del principio di precauzione. Sul tavolo dei relatori il sen. Saverio De Bonisein sala l’on. Matteo Dall’Osso. Durante l’incontro è stato infine presentato un documento-appello firmato da 45 portavoce eletti del MoVimento 5 Stelle tra Regioni e Comuni italiani inviato al Sen. Pierpaolo Silieri (presidente Commissione Sanità) e all’On. Mirella Luzzi (tra le più attive per la sperimentazione del 5G), redatto con lo scopo di “offrire un contributo ai nostri colleghi nazionali, come forma di partecipazione dal basso e dialogo all’interno del M5S, un impegno verso tutti quei cittadini che attendono risposte cautelative e preventive atte a scongiurare possibili pericoli sanitari per la collettività e la natura, richiamando così anche la tutela dei soggetti più deboli garantita insieme ai cosiddetti soggetti ‘sani’ dagli inalienabili principi costituzionali”. La base dei cinque stelle si schiera contro i loro stessi rappresentanti più alti e chiede al Governo, ai ministri Grillo e Di Maio di fermare il 5G.