“IL DIGIUNO? UNA MERAVIGLIOSA TERAPIA DETOX DI GUARIGIONE!”

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INTERVISTA A SALVATORE SIMEONE, UNO DEI MASSIMI ESPERTI DEL DIGIUNO TERAPEUTICO. 

di Maurizio Martucci

Casertano del 1957 (“nato nello stesso giorno di Darwin e Galileo”, tiene a precisare) medico figlio di padre medico, dopo la laurea in Medicina il mondo del lavoro gli spalancò la porta della sperimentazione salutista: su di sé una lunga astinenza dal cibo.

“Era il 1986 quando misi a punto una tecnica di agopuntura con cui arrivai a 28 giorni di digiuno consecutivi”, da qui l’ascesa. Laica. Salvatore Simeone segue il modello di medicina quantica e biologica integrata, cinese e mediterranea, dirigendo ai piedi del Tevere il Centro Medico Francois Broussais, tecniche millenarie e d’avanguardia messe a braccetto: iridologia, idrocolonterapia, agopuntura e biorisonanza col metodo Moraterpia. Incasellati migliaia di casi risolti con “il miglior metodo per disintossicare il corpo e ringiovanire”, Simeone ha pubblicato il libro “Il digiuno felice, il segreto per essere più belli e più sani” (LSWR Edizioni): viene considerato tra i massimi esperti al mondo di digiunoterapia: “aiuta a ritrovare l’intelligenza del corpo!” .

Simeone, perché nel libro distingue tra digiuno e pseudo-digiuno?
“Perché il digiuno è soltanto quello in cui ci si priva di alimenti, cioè quei giorni in cui si sta senza mangiare e bevi soltanto acqua e tisane, quindi non si assumono calorie. Cosa diversa è invece lo pseudo-digiuno, quello che in Americana chiamano Intermittent Fasting, cioè digiuno intermittente e poi ci sono i cosiddetti digiuni attenuati, con estratti, passati di verdure, succhi, ecc. Ma sono tecniche diverse dal digiuno vero e proprio, che invece ha una sua fisiologia molto particolare”.

Ovvero?
“La fisiologia del digiuno è basata sulla chetogenesi, che prende il posto della comune fisiologia basata sul glucosio, ed è proprio la chetogenesi ad aver sfatato tutti i luoghi comuni sul digiuno, di come risponde l’organismo senza assunzione di cibo solido”

E quali sarebbero questi luoghi comuni?
“Il primo è che si pensa che il digiuno penalizzi la massa magra del corpo e che per questo faccia male: è quanto di più sbagliato si possa pensare. Ci sono decine di studi scientifici accreditati, almeno dal 1976 fino ad oggi, che dimostrano l’esatto contrario, ovvero che il digiuno in realtà protegge la massa magra, utilizzando solo gli scarti che vengono espulsi. Le materie di scarto dei grassi di riserva, che si chiamano corpi chetonici, che rappresentano per le cellule un substrato molto più efficace rispetto allo zucchero stesso”.

E poi?
“Che smuovendo le tossine dall’organismo si possa avvelenare il sangue, è falso anche questo: perché proprio per poter espellere le tossine dall’organismo bisogna smobilizzarle e il digiuno riesce a farlo in modo meraviglioso. Senza avvelenare il sangue. Sai quando una cellula soffre nel tessuto connettivo?”

Mi dica. Quando?
“Quando ci sono veleni, tossine che devono essere espulse. E qui entra in gioco il digiuno, che fa piazza pulita”.

Quanto conta la forza di volontà, la testa, la determinazione di un digiunate?
“Tantissimo! E’ chiaro che un programma di digiuno parte tutto dalla testa, dalla forza di volontà, anzi direi dalla consapevolezza e dalla determinazione di voler provare a fare un digiuno, arrivando fino in fondo. Non ci si può improvvisare e devi essere in sintonia con le metodologie detox per approcciare nel modo migliore: motivazione e consapevolezza sono fondamentali per sapere cosa si va a fare”.

Per millenni il digiuno è stato ad esclusivo appannaggio dei sistemi religiosi.
“Tutte le religioni e le forme spirituali sono state concordi nel ritenere l’astinenza periodica dal cibo una pratica per accrescere la consapevolezza e raggiungere stati di conoscenza più elevati, però il mio è un approccio medico, terapeutico, molto diverso ”.

Potremmo dire laico?
“Si: consiglio il digiuno a chi se ne interessa, altrimenti se non ne sa nulla e vuole provare gli chiedo di informarsi, di averne un’idea per essere consapevole”.

Ma la terapia del digiuno è indicata per tutti?
“Assolutamente no, non è per donne bulimiche e persone deboli e anziane, alle quali suggerisco solitamente una dieta vegetale”.

Parlando della Matrix, che poi sarebbe il tessuto connettivo dove vivono le nostre cellule, nel libro lei afferma che il digiuno è una sorta di resettaggio dell’intero organismo.
“Vero! Il reset del digiuno è un vero e proprio resettaggio e funziona principalmente su quattro punti che nessun’altra terapia offre”.

E quali sono questi quattro punti?
“Primo, disintossica il corpo, liberando non solo tossine esterne, pensiamo ai pesticidi, conservanti e quant’altro di chimico si trova negli alimenti di produzione industriale, ma elimina anche gli scarti metabolici prodotti dalle nostre cellule ogni giorno. Secondo, ripristina uno stato di alcalinità corporea, perché buttando via l’acidosi consente all’organismo di raggiungere un perfetto equilibrio acido-basico. Terzo, cambia il metabolismo, portandolo da una condizione predominante di glucosio, cioè gli zuccheri, ad un’altra di corpi chetonici, alimentata dagli scarti di grasso: sono dei veri e propri carburanti che possono aiutare a risolvere molte malattie neurologiche e anche le cellule cancerogene soffrono in uno stato chetonico, perché non si riproducono. E poi si mettono in moto meccanismi di drenaggio suppletivi, grazie alla produzione di alcuni enzimi. Quarto fattore, il digiuno rigenera le cellule staminali, ad esempio nel cervello, nelle ossa, nel pancreas, ecco perché è eccellente un digiuno se si soffre di diabete di tipo 2”.

Lei viene considerato tra i massimi esperti al mondo di digiunoterapia: c’è qualcosa che la differenzia da altri approcci terapeutici di digiuno?
“L’aumento della temperatura, è la nuova frontiera del digiuno che sto portando avanti ed è il tema focale che ho scritto nel libro. La temperatura corporea deve aumentare nel digiuno, perché essendo senza calorie, il corpo rischia di diventare come un blocco di ghiaccio e il sistema immunitario non funzionerebbe a dovere. Non a caso una delle terapie per curare tumori è l’ipertermia, produce un aumento della temperatura nella zona malata”.