FIRMATA LA DELIBERA PER TROVARE UN IMMOBILE DOPO L’ESPOSTO DEL SINDACATO CSA.
E così alla fine la Polizia locale di Cerveteri cerca “casa” come qualsiasi annuncio di un utente in una agenzia immobiliare. Una notizia ufficializzata sull’Albo pretorio del municipio dopo il caos esploso nelle scorse settimane e l’esposto presentato dai sindacati sull’attuale sede di via Friuli, giudicata non idonea sotto il profilo della sicurezza.
L’amministrazione comunale si è riunita in Giunta e con una delibera ha aperto alla ricerca di un immobile da destinare agli agenti della Municipale. Due le motivazioni di fondo. La prima è che a breve scadrà il contratto e il comune etrusco vorrebbe evitare di dover sborsare ulteriori soldi per l’affitto (solitamente paga circa 17mila euro all’anno), considerato che la struttura appartiene a privati.
La seconda, e forse quella più importante, è che giorni fa appunto il sindacato Csa Regioni Autonomie Locali ha presentato un esposto sostenendo che i lavoratori non agiscano in sicurezza in una caserma non idonea per il servizio.
In attesa che arrivino gli ispettori dell’Asl degli uffici di Civitavecchia, la politica cerca di correre ai ripari per non farsi trovare impreparata. «L’immobile adibito a comando della Polizia locale – si legge nella delibera firmata anche dal sindaco, Elena Gubetti – non è più rispondente alle mutate esigenze organizzative dell’ente, e ora c’è la necessità di individuare, attraverso un’indagine esplorativa, un edificio che abbia una metratura compresa tra i 500 e i 600 metri quadri, situato in una posizione ben servita da mezzi pubblici, anche su più livelli accessibile alle persone con disabilità, dotato di spazi per l’accoglienza e di ambienti in grado di rispondere ad esigenza di riservatezza».
L’eventuale struttura, che il comune cerveterano vorrebbe poi riscattare con l’acquisto, dovrebbe anche ospitare gli uffici per i servizi sociali e scolastici e anche quello relativo ai messi comunali. Sul caso interviene l’assessore al Bilancio.
«Ci abbiamo ragionato – spiega Alessandro Gnazi – e per non lasciare niente di intentato ci guardiamo in giro con lo scopo di ricavare un posto con locali adeguati». Al momento gli uffici dei vigili urbani sono pure vietati ai disabili. Più di 20 agenti operano in uffici e ambiente accatastati come abitazioni e con un normale garage utilizzato per i mezzi.
L’elenco delle difformità è piuttosto lungo per il sindacato Csa che ha elencato nell’esposto tutte le anomalie. «La vestizione e svestizione della divisa si svolge in spogliatori sprovvisti di spazi minimi e panche necessarie per rendere tali operazioni sicure». E poi ancora: «Manca un’uscita di emergenza con apertura a spinta verso l’esterno».
Continui rischi per il personale: «In questi ambienti di lavoro coesistono promiscuità con quadri elettrici e quadri di prese telefoniche i cui cavi a terra sono sistemati in maniera approssimativa». Pericolo di incendio per il box sottostante: «Le pareti sono ingombre di suppellettili varie a rischio di infiammabilità».
Si era parlato tempo fa anche dei locali interni della cantina sociale su via Fontana Morella ma sarebbero stati onerosi i lavori di ristrutturazione e alla fine la maggioranza ha optato per la farmacia comunale. Poi era spuntata come opzione l’immobile privato di fronte all’isola ecologica ma anche questo progetto è tramontato.