INTERVISTA A DEALMA FRANCESCHETTI, ELETTA NEL 2016 “MIGLIORE FOODBLOGGER” DAI LETTORI DELLA RIVISTA VEGAN ITALY. AUTRICE, INSEGNANTE DI CUCINA E CONSULENTE MACROBIOTICA.
di Maurizio Martucci
Eletta ‘Migliore foodblogger 2016 dai lettori di Vegan Italy, Dealma Franceschetti è cuoca, consulente di alimentazione macrobiotica ed autrice di libri-ricettari sulla macrobiotica. Uscita da La Sana Gola di Milano, spopola sulla rete con un blog di ricette e consigli utili per una cucina sana, esibendosi forchetta in mano e sorriso smagliante negli eventi su e giù per lo Stivale: “La macrobiotica è una strada per divenire consapevoli dell’effetto del cibo sul nostro corpo, ma anche sulla mente, sulle emozioni e sulla crescita spirituale. Non è necessario diventare “macrobiotici”, ma è molto utile imparare ad utilizzare la macrobiotica come strumento di consapevolezza, di ricerca del proprio stile alimentare, cucito sulla propria pelle, quindi sui bisogni peculiari del proprio corpo.” Gomasio, kuzu, kimpira e nituké di verdure…
Franceschetti, come nasce la professione di foodblogger macrobiotica?
“Quasi in maniera incidentale. Molti mi continuavano a chiedermi hai un sito internet? dove ti posso trovare? Così nel 2012 è partita l’avventura, una cosa all’inizio molto piccola che poi, col passare del tempo, è diventato il mio lavoro”.
Chi si rivolge a te per una consulenza? E perché lo fa?
“Chiunque, soprattutto donne, ragazze, mamme, principalmente chi ha interesse per la salute e capisce di poterla trovare nell’alimentazione. Offro consulenze (via Skype) a chi, magari, vuol risolvere problemi di salute e che, magari anche al di là della macrobiotica e del discorso vegano, vuol cominciare a nutrirsi con più consapevolezza”.
Oltre al tuo blog, dove ti si può trovare?
“Oltre la rete, fisicamente tengo appuntamenti in alcuni locali a Milano e Pavia: qui cerco di far capire la visione energetica del cibo che assumiamo, perché il cibo è principalmente energia. Indico una strada, cosa fa bene e cosa no secondo il mio punto di vista. Poi ognuno, è libero di scegliere autonomamente come comportarsi. Non forzo nessuno a diventare un macrobiotico-vegano!”
Né l’originaria di George Ohsawa, né le correnti più conosciute in Italia di Michio Kushi e Mario Pianesi: per te cos’è la macrobiotica?
“Personalmente non credo che esista una macrobiotica giusta o sbagliata in assoluto. Per me è la capacità di adattare il cibo ai propri bisogni, alle proprie necessità. La macrobiotica è una filosofia di vita, non un modello, tanto meno una dieta. Insomma, per me la macrobiotica è capire di cosa si ha bisogno!”
Da un’ottica vegana/vegetariana, la macrobiotica può essere discussa e attaccata perché utilizza cibo di derivazione animale, carne e pesce classificati nel tuo ‘L’apprendista macrobiotico’ tra gli alimenti problematici insieme a zuccheri raffinati e alcool.
“Cerco di farmi capire: sono vegetariana dall’età di 16 anni, poi sono diventata vegana. Ma dobbiamo focalizzare alcuni concetti chiave: il primo da un punto di vista, per così dire, salutistico, perché l’introduzione cosiddetta pericolosa della carne dipende da molti fattori e condizioni personali”.
E cioè? Ti riferisci alla carne da allevamento intensivo-industriale, cioè non biologica, dove l’animale viene sottoposto a trattamenti farmaceutico-chimici anche a scopo preventivo?
“Si, certo, anche, ma poi c’è pure il discorso etico, cioè della non violenza contro gli animali, la base della filosofia anti-specista. Però se è vero che ci sono vegani che mangiano malissimo, è altrettanto vero che in un’alimentazione macrobiotica può risultare utile l’assunzione di proteine non vegetali. Ecco perché, nelle consulenze individuale, dico sempre che dipende caso per caso.”
Sbirciando sul tuo blog, mi incuriosisce l’idea di un’alimentazione per coppia, che vuol dire?
“E’ il concetto di Yin-Yang, della polarizzazione, ovvero dell’alimentazione in famiglia come risultato della relazione di coppia: si può decidere di mangiare in modo simile, pur sempre nel rispetto delle diversità di genere. Nella coppia va nutrita la propria polarità, e quella femminile è per natura ‘altra’ da quella maschile e viceversa. Il discorso torna benissimo a tavola…”.
So che sei appassionata di dolci: un consiglio per i lettori
“Amo cucinare i dolci fin da piccola e sui dolci ho scritto libro, Dolci sani e buoni, con ricette prive di derivati animali tanto meno di dolcificanti difficili per l’organismo. Tra i mie preferiti consiglio i miei ‘Tartufini al cioccolato’, con questi riesco sempre a conquistare tutti!