IL CAMMINO EVOLUTIVO ATTRAVERSO LE STAGIONI E LO ZODIACO

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A tu per tu con Gabriele Rosemarie Paulsen, terapeuta tedesca e autrice del libro “Camminare sulle orme dell’anno solare”.

Sono giorni importanti, soprattutto per chi è alla ricerca del proprio sé. A riguardo è uscito da pochi giorni il libro “Camminare sulle orme dell’anno solare” di Gabriele Rosemarie Paulsen, terapeuta tedesca. Si può ordinare facilmente nelle librerie. Ognuna delle 118 pagine offre un’indicazione importante sulla propria consapevolezza da raggiungere attraverso le quattro stagioni e i quadranti dello zodiaco, strumenti essenziali per l’autrice affinché il ciclo vitale possa compiersi. La scrittrice ci ha concesso un “assaggio” della sua opera.

 

Gabriele, quale argomento tratta Camminare sulle orme dell’anno solare e cosa ti ha spinto a scriverlo? Volendo riassumere, potrei dire che parla della saggezza della natura, della grandezza di Madre Terra e di quanto la natura ci possa essere maestra. Viviamo in un epoca di grande smarrimento esistenziale, dovuto ad un eccessivo materialismo e individualismo della società, contraddistinto da una visione troppo meccanicistica e troppo poco filosofica e spirituale. Molte persone avvertono questa condizione come un vuoto interiore, e si accorgono della mancanza di un senso più profondo. Si mettono quindi alla ricerca di linee guida, di punti di riferimento più stabili e in questo la natura, le sue leggi e l’evolversi dell’anno solare, ci possono essere di grande insegnamento.

Il libro parla del percorso del sole attraverso le quattro stagioni dell’anno solare, lo associa alla simbologia archetipica della ruota della zodiaco e lo interpreta come strada da compiere anche dall’essere umano. Il tutto è inserito nel contesto più ampio delle antiche leggi di vita, che poi sono le leggi universali della filosofia ermetica.

Ti ha ispirato un albero di melo, nel giardino di casa in Germania. È possibile paragonare la vita, e quindi il cammino di una persona, al ciclo vitale di una pianta? È proprio così, perché la pianta ci fa vedere che ci sono due stagioni in cui si espande, che sono la primavera e l’estate dell’anno solare. In primavera la forza vitale si espande nell’albero e così la pianta cresce, esce il fogliame, escono i frutti. Alla fine della tarda estate, praticamente in autunno, la pianta ci dona i suoi frutti. Ma poi ci sono altre due stagioni in cui la pianta si ritira. E questo è di grande insegnamento anche per noi esseri umani, perché viviamo un po’ come se le due stagioni di ritiro, intendo sia l’autunno che l’inverno, non esistessero. Espandiamo soltanto, vogliamo espandere sempre di più e così non siamo buoni padroni della terra, non siamo buoni custodi della natura. Invece dalla pianta possiamo imparare che il ritiro, il riposo invernale, quindi anche l’introspezione, sono elementi fondamentali. Questo albero venne piantato dal mio bisnonno. Il melo è il sole, quindi i due simboli di Camminare sulle orme dell’anno solare.

“Lungo la Via del Sé”: il percorso evolutivo non può prescindere dalla valutazione della propria interiorità. È così?  Il lavoro interiore è di fondamentale importanza, ognuno di noi ad un certo punto della vita dovrebbe fare un lavoro di introspezione. La vera evoluzione può avvenire soltanto a livello interiore. Noi esseri umani tendiamo a voler evolvere, a svilupparci, a crescere a livello esteriore della vita, ma la vera crescita avviene dentro di noi. Siamo incarnati in questo mondo per espanderci nella primavera; nell’estate della nostra vita, sì nel mondo esteriore, ma per poi compiere un giro, per cambiare proprio paradigma della nostra vita, effettuare un cambiamento paradigmatico, iniziare a comprende tutto ciò che abbiamo vissuto dentro di noi. Credo che ogni vero cambiamento della vita, del mondo, possa scaturire solo dall’interno di ognuno di noi. Perciò ritengo che l’introspezione, il guardarsi dentro, è di fondamentale rilevanza per ogni vita che vuole essere una vita all’insegna della consapevolezza.

Nel libro Camminare sulle orme dell’anno solare sono stati utilizzati degli archetipi astrologici. Possono essere strumenti per arrivare ad una autoconsapevolezza, e quindi per affinare una ricerca del Sé? Sì, perché i quattro quadranti, il percorso dello zodiaco che interpreta il percorso del sole a livello metaforico o simbolico, può essere una grande metafora delle stazioni che ognuno di noi deve compiere. Archetipi astrologici sono uno strumento fondamentale per descrivere il nostro mondo, comprendere la nostra esistenza e ciò che nel percorso di una vita dobbiamo compiere.

Sono tappe inevitabili? Precisamente. Iniziamo dal primo quadrante con i segni Ariete, Toro e Gemelli, i quali descrivono l’andare verso la vita. Hanno a che fare con la nascita, la conquista della vita, con il mettere radici in questa nostra terra, con l’andare a scuola del bambino e l’evolversi dell’intelletto.

Poi arriva l’estate della vita con i segni del Cancro, del Leone e della Vergine. L’estate ci insegna ad evolvere il nostro modo individuale di essere al mondo, ma con il segno della Vergine, alla fine di questa stagione, ci insegna che ad un tratto l’espansione, nel mondo esteriore, deve essere ridotta per tornare all’interno.

E poi arriva l’autunno?  Si va avanti con la stagione autunnale, con Bilancia, Scorpione, segno che ci fa incontrare la nostra Ombra. Fondamentale tappa di Lungo la Via del Sé è appunto la legge dell’Ombra. Ognuno di noi, se vuole evolvere, deve incontrare i lati oscuri della propria personalità, i lati che ancora non sono stati illuminati. Poi sempre nell’autunno arriviamo alla stazione del Sagittario, che come simbolo ha la figura del centauro che volge lo sguardo e anche la sua freccia dell’arco verso l’alto. Cosa vuole insegnarci la stazione del Sagittario? Che a un certo punto della vita dobbiamo ricollegarci con il cielo, il trascendente, con l’elemento del Divino e dello Spirito.

Gabriele, ormai abbiamo superato il giro di boa per un ritorno, vero? L’ultima tappa è rappresentata dall’inverno della vita. Con il Capricorno dobbiamo imparare a lasciare dietro di noi il mondo materiale in modo definitivo. L’Acquario ci porta in contatto con l’elemento della depolarizzazione e l’ultimo segno dello zodiaco, quello dei Pesci, in effetti ci porta i contatto con l’ultimo grande passaggio: l’incontro con il trascendente. Per poi ripartire ovviamente.

A quale pubblico si rivolge Camminare sulle orme dell’anno solare? È scritto per tutte le persone che vogliono percorrere un cammino di consapevolezza, che vogliono comprendere il senso più profondo della nostra esistenza su questa terra, ma è rivolto anche alle persone che lavorano con le altre persone, quindi ai terapeuti, a medici, a tutti coloro che accompagnano altri nel proprio percorso di vita.

Incontrerai il pubblico per presentare il tuo libro? La prima tappa in presenza è stata fissata per il 28 novembre in Ticino, nella Svizzera italiana. Inizierò proprio lì, poi però il libro sarà presentato a Roma, il 2 dicembre e a Ladispoli due giorni dopo.

E per chi volesse approfondire queste tematiche? Ci sono i seminari di “Lungo la Via del Sé”. Parliamo  di un ciclo di seminari che parte proprio con l’insegnamento delle Leggi Universali, dei 12 Archetipi; è un ciclo che ha inizio a febbraio 2022 sia in Ticino che a Roma. Questo percorso esiste dal 2015 e sono molto felice riparta dopo un periodo di relativa assenza alla quale tutti noi siamo stati costretti a convivere. Quindi appuntamento a febbraio 2022.

Per informazioni: www.gabrielerosemariepaulsen.com o lungolaviadelse@gmail.com

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