Elesse i padri e le madri costituenti
74 anni fa più dell’89% degli Italiani andò alle urne per decidere la forma istituzionale del loro paese. Fu un momento di un’importanza storica decisiva perchè era arrivato dopo vent’anni di dittatura in cui si erano dovuti fidare, o apparentemente fidare, di quell’unico governo fascista che li aveva umiliati come cittadini, fino a condurli alle leggi raziali, all’isolamento internazionale, alle sanzioni economiche ed infine alla guerra.
Per la prima volta anche le donne si recarono alle urne con la consapevolezza di compiere un dovere civico ma anche con l’entusiasmo di coloro che si sentivano il fulcro di una nuova vita, in cui libertà e diritti avrebbero preso il posto dei soprusi e dell’ignoranza.
Come ho detto, più dell’89% andò a votare (fu un’affluenza esemplare) non solo per il referendum Monarchia o Repubblica ma anche per eleggere i padri e le madri costituenti, cioè coloro i quali e le quali avrebbero stabilito i principi cardine del nostro vivere civile, la nostra Costituzione. Dopo quasi due anni di lotta partigiana e un anno di risveglio civico, in un paese distrutto dalla guerra, finalmente il popolo poteva essere artefice del proprio destino.
Dunque la costituzione della repubblica è stato l’apice di un lungo percorso e la conseguenza più importante della lotta per la liberazione, della lotta partigiana. La Costituzione della Repubblica è stata la risposta forte e significativa a 20 anni di dittatura, ingiustizia e dolore. “La Costituzione disegna una terra in cui finalmente libertà, giustizia sociale, diritti umani, diritti civili diventano vita quotidiana” lo scrive Carla Nespolo, Presidente dell’Anpi Nazionale per ricordare a tutti noi questa data felice.
È stata la tappa conclusiva di un percorso di libertà che aveva come spinta propulsiva e generatrice il valore dell’antifascismo. La Repubblica porta nel DNA, inciso con lettere d’oro, la passione civile, la competenza e il sacrificio di tutti coloro che lottarono per la liberta, di tutti quei partigiani che combatterono per regalare a noi un futuro diverso e migliore.
Nobile frutto di quella stagione di straordinaria rinascita, il 2 giugno è diventata una data che oggi tutti gli italiani possono festeggiare e ricordare, che unisce tutti senza distinzione e con uguale dignità, proprio perché 74 anni fa tutto questo è stato reso possibile dalla Resistenza.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
SEZIONE DI SANTA MARINELLA “ANTONIO MARGIONI”