SEMEIOTICA E CLINICA
di Aldo Ercoli
Brevi episodi di deficit neurologico focali dovuti all’interruzione del flusso ematico al cervello, che si risolvono per lo più entro un ora o nelle 24 ore, si definiscono come TIA, ossia attacchi ischemici transitori.
Sono dovuti a malattie cerebrovascolari oppure cardiovascolari. Ricordo che affrontai questo tema in vari incontri scientifici sul litorale nord romano avvalendomi dell’esperienza del mio amico professor Stefano Ruggeri, allora primario neurologo al Policlinico Umberto Primo di Roma.
Il Tia è insorto rapidamente, all’improvviso? Oppure l’esordio è stato subacuto, più insidioso?
Questa condizione temporale, nell’insorgere di un attacco ischemico transitorio è basilare. Cosi sosteneva il prof. Ruggeri. Da specialista cardiologo, quale co – relatore, sottolineai che l’infarto del miocardio, era la causa di morte più comune nei pazienti con Tia.
In effetti è importante valutare, con particolare attenzione, l’anamnesi di eventuali patologie cardiache- Un esordio improvviso di Tia può essere dovuto ad una patologia pertinente il circolo anteriore (Tia carotideo) o il circolo posteriore (Tia vertebrobasilare). Riporto le quattro “domande chiavi” del mio maestro in cardiologia, il prof. Michele Pistolese (negli anni 80 primario cardiologo Ospedale S. Filippo Neri di Roma).
1) Ha mai avuto sincope, ha mai perso conoscenza?
2) Ha mai accusato dolori precordiali tipici, con senso di oppressione retro sternale, con eventuali irradiazioni al collo o al braccio sinistro?
3) Ha mai avuto episodi di cardiopalmo, palpitazioni che durano più o meno a lungo, quali alterazioni del ritmo cardiaco?
4) Accusa dispnea da sforzo oppure a riposo? Da quanto tempo?
Questo interrogatorio anamnestico ci permette di sospettare se il soggetto sia affetta da crisi ipertensiva, da cardiopatia ischemica anginosa, da cardiopatie valvolari, miocardiopatie…
Gli eventi cardiovascolari presentano sempre un esordio improvviso, di solito entro pochi minuti. Nell’esordio subacuto, ripeto più insidioso, dobbiamo prendere in considerazione situazioni come l’ematoma cerebrale, l’ascesso del cervello, malattie demielizzanti, tumori cerebrali, alterazioni metaboliche.
La forma subacuta si può presentare talora con un deficit transitorio. Molto più spesso comporta alterazioni persistenti. Nella diagnosi differenziale dei TIA dobbiamo anche escludere una cristi epilettica focale oppure anche un’emicrania particolarmente intensa. La semeiotica ci viene in aiuto poiché di solito queste affezioni morbose sono associate ad altri sintomi. Nella crisi epilettica vi è perdita di coscienza, vi sono movimenti involontari, stato confusionale, incontinenza urinaria.
Nell’emicrania con Tia la cefalea e molto intensa, spesso sono presenti scotomi visivi scintillanti. Nell’esordio improvviso con ischemia dell’arteria carotidea il paziente accusa una sensazione di intensa astenia oppure un deficit di sensibilità che può coinvolgere il viso, il braccio e la gamba controlaterale.
L’afasia (dal greco perdita della parola con impossibilità di tradurre il pensiero in parole, nonostante l’integrità della lingua e del faringe) è dovuta ad lesione del centro cerebrale del linguaggio. Nelle patologie dell’arteria carotidea vi può essere anche un “amaurosi fugace”, ossia una cecità di un solo occhio. Al contrario l’afasia (incoordinazione dei movimenti involontari con conservazione della forza muscolare), la disartria (difficoltà della parola dovuta a paralisi o spasmo degli organi di fonazione: lingua, labbra, velo palatino etc), la displopia (percezione di due immagini per un solo oggetto), la cecità completa, la disfagia (difficoltà nel mangiare), la debolezza a carico degli arti sono tutti sintomi e segni di Tia vertebrobasilare.
In questi casi una TC, o meglio ancora una RMN (permette di visualizzare più dettagliatamente il cervelletto ed il tronco cerebrale) ci permette di escludere patologie non vascolari, quali un tumore, un’emorragia, una malformazione arterovenosa.
Quali analisi ematologiche richiedere?
Emocromo completo di formula leucocitaria con conta piastrinica; Tap; PTT; VES; glicemia; elettroliti; funzionalità renale ed epatica; profilo lipidico; es. urine; VDRL (escludere la sifilide)? Rx torace e l’ecg se non nella norma richiedono un ecocardiogramma, un holter cardiaco o pressorio h24. L’esame doppler del circolo carotideo ci consente di rilevare un’eventuale stenosi e le caratteristiche delle placche.