“Non sono i lavoratori del Comune che amano stare in smart working ma è l’amministrazione che è incapace di organizzare la ripresa delle attività secondo le disposizioni vigenti”.
«In due anni di mandato il sindaco di Santa Marinella non ha mai perso l’occasione per svillaneggiare ed offendere i cittadini sui social, i residenti di Roma con seconda casa nella nostra città accusati sui media di essere untori del Covid e da ultimo i lavoratori comunali additati come nullafacenti per via dell’obbligo governativo di attuazione della modalità di lavoro in smartworking.
Lo abbiamo sentito a più riprese nei suo video annunci e da ultimo anche durante il Consiglio Comunale di questo lunedì 13 luglio ove, a fronte dei successi vantati, non ha mancato di rimarcare la scarsa produttività del personale comunale. Se ciò fosse vero, dovrebbe spiegare meglio a questo punto come ha fatto a raggiungere i risultati amministrativi e di gestione della città a suo dire cosi brillanti….sarà solo tutto merito suo evidentemente. O forse ci sono due diverse velocità di produzione, quella dei lavoratori comunali dediti ai progetti a lui a cuore e poi tutti gli altri.
La realtà, come in tutte le dichiarazioni di questo sindaco, sta da un’altra parte e, per chi non lo sapesse, è stata giustamente stigmatizzata dalla FP CGIL. Non sono i lavoratori del Comune che amano stare in smart working ma è l’amministrazione che è incapace di organizzare la ripresa delle attività secondo le disposizioni vigenti. Infatti la Federazione della CGIL ha in più circostanze e riunioni (il 27 aprile, l’8 maggio ed il 21 maggio) sollecitato l’amministrazione a regolamentare il rientro dei dipendenti comunali in sicurezza, dando la disponibilità a fornire la propria collaborazione, anche attraverso la predisposizione di un apposito progetto, in modo da accompagnare la graduale ripresa di tutte le attività nel rispetto dalle direttive date dal Ministero della Salute, in tema di sanificazione dei locali e di fornitura dei DPI ai dipendenti ed agli utenti. Ciononostante, nella narrativa del sindaco è molto più semplice scaricare sul personale le manchevolezze piuttosto che assumersi le responsabilità della propria incapacità di emanare con prontezza i dovuti provvedimenti, senza riconoscere che da quando è entrato in vigore lo smart working molti di essi hanno dovuto, a proprie spese, munirsi di connessione e apparati informatici (computer, stampanti e linea telefonica), per poter garantire alla cittadinanza i servizi necessari. Di mezzo purtroppo ci sono i cittadini che si lamentano per il disservizio che subiscono.
Un altro esempio che rafforza e dimostra la veridicità di tale situazione di scarso rispetto per i lavoratori è poi dato dalla mancanza di risposte alle legittime istanze da essi prospettate. È alquanto sorprendente che il personale della Farmacia Comunale, che già con lettera del 28 gennaio ha prospettato la carente situazione organica e funzionale della struttura, non ha ancora ricevuto la benchè minima risposta sulle misure che l’amministrazione intende mettere in atto per rendere produttiva la Farmacia e sulla richiesta di autorizzare la programmazione di ferie di cui alle due successive lettere del 15 maggio e del 4 luglio per poter organizzare i turni e i periodi di chiusura della struttura. E’ un diritto sacrosanto dei lavoratori poter usufruire delle ferie a maggior ragione se facenti parte del 2019. Ed è tanto più sorprendente che il delegato alla Farmacia comunale che avrebbe dovuto occuparsi delle problematiche e dell’efficientamento della struttura sia latitante da più di un anno e mezzo….come tra l’altro la stragrande maggioranza del centinaio di delegati a nomina sindacale.
Evidentemente o sono stati esautorati di ogni possibilità di intervento ed hanno preferito rinunciare o sono stati selezionati talmente bene da consentire di lasciare ogni decisionalità a chi vorrebbe fare il bello ed il cattivo tempo. Poi ci sarebbe anche da chiedersi a quali conclusioni sia approdata la Commissione di inchiesta sulla “Farmacia” che come tutte le Commissioni di indagine volute da questa maggioranza hanno fallito miseramente sulla ricerca della verità che si doveva rendere ai cittadini riguardo alle inefficienze strutturali ed alla precedente amministrazione. Poi dovremmo meravigliarci del motivo per cui si preferisce “vendere” la Farmacia Comunale, se non si è neanche in grado di rispondere ad una legittima richiesta di ferie ai sensi del CCNL?
Un capitolo a se dovremmo poi aprire riguardo a quanto sia mortificata l’azione del Corpo della Polizia Locale, ma questa è un’altra storia e la tratteremo a parte. Insomma è ormai tempo che Santa Marinella, i suoi cittadini e i suoi lavoratori meritino altro piuttosto che il solito fumo negli occhi».
Consigliere, Portavoce del M5S
Francesco Settanni (M5S)