CORNICI, AFFETTI PERSONALI E PORTAVASI: SPARISCE DI TUTTO NELLE TOMBE DI FAMIGLIA. E IN CENTRO I TOPI DI APPARTAMENTO COLPISCONO DI GIORNO.
Ci sono furti e furti. Non che alcuni siano meno indigesti di altri, ma evidentemente fanno ancora più male non tanto per il valore materiale. Se i residenti vittime di raid nei loro appartamenti si sentono violati e si disperano naturalmente, non sono da meno i cittadini che scoprono ruberie varie nelle tombe di famiglia al cimitero. Insomma, a Ladispoli di questo si parla recentemente.
Aveva fatto scalpore giorni fa il “colpo” nella cappella di famiglia Del Greppo. Barbara, vicepresidente della squadra di calcio dell’Academy Ladispoli, era stata molto critica dopo aver scoperto che i soliti ignoti, forse addirittura durante il giorno, si erano introdotti nella tomba rubando cornici, affetti personali e persino le fotografie del padre e della nonna. Dopo poche ore da quello sfogo via social ecco però spuntare fuori decine e decine di segnalazioni e sempre per lo stesso fenomeno. «Vorrei sapere proprio a cosa ti serviva rubare un portavaso di ceramica e altri oggetti vicino la tomba», è quanto scritto su Facebook dalla signora Loredana che poi aggiunge: «Sono piccoli oggetti che in apparenza possono non contare nulla ma per me andare lì e non trovare ciò che ho messo accanto al fornetto è una coltellata in pieno petto». A quanto pare è un’escalation a sentire altre persone che si sono sentite oltraggiate anche perché il servizio cimiteriale a Ladispoli prevede costi molto più alti che negli altri comuni. «Non è la prima volta, a me hanno preso persino le piantine», denuncia pubblicamente Stefania. «Alla tomba di mia figlia hanno portato via il vaso di rame più un libro dove c’era scritto anche il suo nome: è una vergogna!», scrive Loredana.
Tanti altri residenti hanno raccontato le loro disavventure.
Qualcuno ha proposto l’utilizzo di impianti di videosorveglianza, via però bocciata dalla Polizia municipale di Ladispoli per un motivo molto semplice. «Purtroppo non si possono installare telecamere nei luoghi di culto, – puntualizza il comandante della Polizia Municipale, Sergio Blasi – si potrebbe ma solo durante la notte. E non credo possano avere efficacia nel caso in questione». Il sindaco ladispolano, Alessandro Grando, condannando in primis questi atti definiti «ignobili» senza troppi giri di parole, ha ribadito in sintesi che il cimitero di Ladispoli «è gestito privatamente» e chiederà se si possa in qualche modo «potenziare la vigilanza magari con del personale». E poi ci sono i classici furti nelle abitazioni. A Ladispoli nell’ultima settimana si sono verificati diversi tentativi di cui uno purtroppo andato a segno. «Sicuramente ci spiavano e quando nessuno era a casa sono entrati in azione mettendoci in ginocchio». Come raccontato da un abitante è accaduto tra le 17 e le 19 di pomeriggio in un appartamento al pian terreno in via Duca degli Abruzzi. I balordi, indisturbati e in pieno giorno in una zona centrale della città, hanno sfasciato una finestra mettendo a soqquadro diverse stanze una volta all’interno dell’abitazione. Sono usciti via con un cospicuo bottino tra soldi in contanti, oro, argenteria e persino il salvadanaio di un bambino. Oltre la beffa anche i danni visto che dovranno metter mano al portafogli per riparare gli infissi demoliti dai malviventi che non hanno lasciato tracce prima di darsi alla fuga. Nessuno ha visto né sentito niente, neanche i vicini. Sul raid pomeridiano è stata presentata una denuncia nella caserma dei carabinieri che ora indagano.