Dopo averci ingannato dicendoci che le chiusure di attività e la limitazione delle nostre libertà erano un sacrificio necessario per salvare il Natale 2020, ora sotto l’albero ci attendono più restrizioni e più controlli per impedire alle famiglie di magiare insieme un panettone. Uso massiccio di forze armate e di droni saranno il regalo natalizio del Governo Conte Bis all’Italia, un paese paralizzato dal terrore.
Un Paese sempre più vecchio (5 anziani ogni bambino secondo i dati Istat), di fatto non più fondato sul lavoro, bensì sul “restoacasismo”, sull’indifferenza verso il futuro delle giovani generazioni, sulla serena disponibilità a cedere quote di libertà in cambio di una presunta ‘sicurezza’, sull’accondiscendenza verso l’autoritarismo, e sull’accettazione supina dei diktat, anche i più insensati.
Un popolo vecchio, nell’animo e nella mente, ancor prima che nel corpo, per lo più indifferente rispetto alla distruzione in atto del diritto all’istruzione dei ragazzi che negli ultimi dieci mesi hanno frequentato la scuola per solo un mese o poco più, nonostante l’allarme dello stesso CTS che ha evidenziato come ciò abbia “un impatto negativo sulla salute dei ragazzi alterando anche il benessere affettivo e sociale” oltre che “ripercussioni negative sullo sviluppo del contesto socio-economico”.
Mentre i media, a mo’di mantra, vanno ripetendo che “prima di tutto viene la salute”, dimenticano di dirci che secondo l’OMS la salute è un concetto ampio, omnicomprensivo, non identificabile con la mera assenza di malattia ma composto di molteplici aspetti che contraddistinguono la vita umana in cui quello lavorativo, sociale, culturale, sono ugualmente fondamentali. E scordano di raccontarci – come invece fa l’avvocato Elena Dragagna in illuminante articolo, Natale 2020 e i d(r)oni natalizi, pubblicato su Pillole di Ottimismo e che vi consiglio caldamente di legggere – che nella nostra Costituzione, in base all’interpretazione dalla Corte Costituzionale (sentenza n.85 del 2013) non esiste un diritto “tiranno” e non lo è, «in particolare, il diritto alla salute, dovendo lo stesso essere contemperato con gli altri diritti fondamentali (nel caso specifico della pronuncia citata si trattava del diritto al lavoro)». Il Sindaco di Borgosesia, Paolo Tirmani, ha presentato un’istanza al Presidente del Consiglio in cui chiede la revoca del dpcm del 3 dicembre, le cui misure sono ritenute vessatorie, e illegittime ma soprattutto mortificanti la dignità dei cittadini. Misure molto restrittive che ci colpiscono nei nostri affetti nel periodo dell’anno più importante. E in effetti, stando alle anticipazioni del Ministro Lamorgese, siamo di fronte ad una vera e propria “macchina da guerra” messa in moto dal governo contro le famiglie e contro la libertà personale: circa 70 mila membri delle forze dell’ordine saranno impegnati nel controllo dei cittadini italiani e potranno avvalersi anche dell’impiego dei droni… proprio come nelle migliori tecno dittature..per rendere il nostro Natale più simile ad un incubo che a una festa di amore, accoglienza e condivisione. Sono circa dieci mesi che i nostri diritti vengono umiliati, tutti compreso quello alla salute. Sono dieci mesi che viene mortificata la dignità personale e collettiva di 60 milioni di cittadini.
I d(r)oni natalizi, afferma Dragagna «diventano dunque, assieme alle molte limitazioni poste nel periodo di festa che si sta avvicinando, un paradigma di quanto accaduto a livello giuridico (ma non solo) negli ultimi dieci mesi».
Miriam Alborghetti