I Vasi Parlanti, “La decorazione pittorica tombale”.
a cura di Ennio Tirabassi
Fu amata, esaltata, invidiata e comunque usata come fonte di cultura dai Romani: Caere non ha bisogno certo di presentazioni. Si fa conoscere con l’inizio degli scavi sistematici a Cerveteri nel 1911 condotti da Mengarelli e continuati dalla Sovrintendenza Archeologica Etruria Meridionale. Poi, con l’introduzione della scienza archeologica nella scuola secondaria, seppur con scarni capitoli che trattano sommariamente sugli aspetti architettonici delle tombe, su oggetti di uso comune come vasi e utensili, sulle armi, i gioielli, le statue, ma poco si sofferma su un lato esaltante del patrimonio artistico di Caere: la decorazione pittorica tombale.
É documentato che gli Etruschi di Caere conoscessero tecniche pittoriche e colori in vasta gamma cromatica, con molteplici sfumature. Colori resistenti nel tempo, come sostenuto da Plinio il Vecchio, utilizzati con maestria unica. Prova ne sono le lastre fittili trovate in località Vignali, con rappresentazioni geometriche in rosso, blu, ocra, nocciola.
Le ricche decorazioni della Tomba dei Rilievi, sono stucchi modellati per raffigurare oggetti di uso comune, animali, armi, accuratamente dipinti in varie gradazioni di colore; le cinque lastre Boccanera, le lastre Campana. Vi sono inoltre da ricordare la Tomba dei Leoni, dell’Argilla, degli Animali Dipinti, della Nave, dei Sarcofagi, delle Onde Marine, la Tomba Policroma, Mengarelli, Maroi. I soggetti delle loro pitture rappresentavano piacevoli aspetti della vita reale come banchetti, cacce, giochi, danze cui si credeva dovesse partecipare ancora il defunto.
Le pitture, oltre al bianco e nero presentavano colori vivaci e contrastanti, comparivano i colori primari rosso, giallo e blu. E per i vegetali, frequentissimi, anche il verde. Nell’insieme predominavano tuttavia i toni caldi, dal bruno al rosso al giallo. Purtroppo, oggi non restano che alcune evanescenti tracce del colore originale, probabilmente un tempestivo restauro consolidante avrebbe bloccato questo processo irreversibile. Una tomba in località Sorbo conserva ancora raffigurazioni di animali e decorazioni geometriche in buono stato. Per problemi strutturali mai aperta al pubblico, ma spostare i dipinti per ammirarli sarebbe una soluzione da considerare. Si può ammirare comunque la primitiva bellezza di queste opere in quanto fedelmente riprodotte al momento del ritrovamento da artisti italiani e stranieri.
Cerveteri,“la più prospera e popolata dell’Etruria”. Plinio Il Vecchio