Guido Venanzoni, fiore all’occhiello del convegno del 30 luglio su Caravaggio

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Arresto di Caravaggio a Palo,realizzato dal maestro Venanzoni

Sarà uno dei protagonisti, nella rosa dei relatori, che il 30 luglio animerà il convegno sul grande pittore del 1600 Michelangelo Merisi. Il maestro d’arte Guido Venanzoni, raffinato pittore del nostro territorio ci ha anticipato qualche aneddoto sulla kermesse culturale che si terrà presso la sala congressi dell’hotel Villa Margherita di Ladispoli.

Il maestro d'arte Guido Venanzoni e il Professor Vincenzo Pacelli (1)
Il maestro d’arte Guido Venanzoni e il Professor Vincenzo Pacelli (1)

“IL MIO DIPINTO DI LIBERA INTERPRETAZIONE “L’ARRESTO DI CARAVAGGIO A PALO“ , ci racconta il maestro Venanzoni, suscitò l’interesse del grande storico dell’arte Vincenzo Pacelli e del suo collaboratore Gianluca Forgione, essi sostenevano non solo l’ultimo approdo a Palo ma addirittura la morte.
Entusiasmato e certo dell’importanza, del peso storico di quanto appreso li volli conoscere.
Successivamente organizzai insieme al Comune di Ladispoli piú di un convegno per fare chiarezza, divulgare e portare a conoscenza dell’opinione pubblica fatti storici così importanti.
Ladispoli ebbe l’occasione e l’onore di ospitarli nel convegno svoltosi il 2 aprile 2012, nella sala Consiliare dove, con lezioni magistrali commentarono le opere dell’Artista e spiegarono, citando le fonti, i loro studi sull’ultimo approdo Palo Laziale e sulla sua morte. Perché rilasciato dopo due giorni di prigionia nel castello Orsini Odescalchi, febricitante per la malaria finì i suoi giorni non lontano dalla spiaggia di Palo.
Riporto la lettera del biografo di Caravaggio GIOVANNI BAGLIONE che poco dopo la sua morte scriveva: <…misesi in una felluca con alqune poche robe, per venirsene a Roma, tornando sotto la parola del cardinal Gonzaga, che col pontefice Paolo V, sua remissione trattava. Arrivato che egli fu sulla spiaggia, fu in cambio fatto prigione e posto dentro le carceri, ove per due giorni ritenuto e poi rilassato, la felluca non ritrovava, si che postosi in furia, come disperato andava per quella spiaggia sotto la sferza del sol leone a veder se poteva in mare ravvisare il vascello, che le sue robe portava. Ultimamente arrivato in un luogo della spiaggia misesi in letto con febbre maligna: e senza aiuto humano tra pochi giorni mori malamente come appunto male havea vivuto.> Si conclude così questa piccola chicca raccontataci dal maestro Venanzoni che è stato tra i primi ad abbracciare la tesi del compianto Professore dell’Università Federico II di Napoli, Vincenzo Pacelli, ma tanti altri aneddoti e tesi vi aspettano. Non mancate.