Vite parallele. Chat Telegram MVA – trasporti urbani solidali
Stupore. Questo è lo stato d’animo che si prova nel guardarsi intorno, ascoltando il vicino, guardando negli occhi un bambino. Un altro mese difficilissimo è passato, non senza dolore ma affrontato con dignità. La stessa elevatezza con la quale si andrà incontro alle ulteriori restrizioni programmate per il popolo italiano. Non esiste un piano di difesa, non ancora.
Intanto si resiste, step by step egregiamente. Parliamo di una società parallela che su più fronti nasce e respinge la volontà di regime. Da quando cioè il governo vieta l’accesso ai mezzi pubblici ai cittadini non vaccinati. Ancor prima l’accesso al lavoro, alle università, alle cure e in molti altri luoghi. Da quando si sono differenziati i diritti umani sulla base di un differente pensiero.
Al fine di permettere ai giovani studenti pendolari di frequentare la scuola è nata una rete solidale dove le famiglie si organizzano per il viaggio da Ladispoli e Cerveteri a Roma. Non solo studenti, gruppi spontanei stanno nascendo in risposta alla necessità di raggiungere la Capitale, anche per motivi di lavoro. Una realtà corrispondente alla silenziosa routine. Si svolgono convegni, si addobbano vetrine in vista delle feste, si torna al cinema mentre qualcuno rovista nel cassonetto anziché scegliere tra gli scaffali del supermercato. Quel qualcuno era un collega d’ufficio, una badante, un insegnante rimasto senza reddito.
Tra pochi giorni alcuni ragazzi perderanno il diritto allo studio. Potranno tornare nella società solo accettando la vaccinazione. Forse Draghi non lo sa, ma tutti coloro che sono contrari alla vaccinazione non svenderanno la loro salute, dietro al loro dissenso ci sono motivazioni solide, consapevolezza, amor proprio. Al contrario, trovano una soluzione agli ostacoli unendosi gli uni agli altri. Dando vita a gruppi Facebook, WhatsApp, Telegram: economia parallela, home bar, educazione parentale, terapie domiciliari, trasporto solidale.
Alcune risposte al ricatto di governo
“Sta nascendo un’associazione che aiuta i cittadini ad ottenere risposte relative alla propria salute attraverso medici che non hanno smesso di curare secondo il giuramento di Ippocrate. Il progetto “Sollecite” nasce dall’esigenza di lenire le cicatrici lasciate aperte da anni di cattiva gestione del SSN, emerse in modo lampante durante il periodo emergenziale. Stiamo cercando in tutta Italia medici sospesi e non, di tutte le specializzazioni dell’area medica, medici di base, fisioterapisti, infermieri e OSS che possono prestare servizio a domicilio nella propria zona di residenza. Chi fosse interessato può scrivere a info@sollecite.it”
“Visto che i tempi che viviamo sono molto difficili per tutti anche dal punto di vista economico voglio condividere con voi un’esperienza che ho fatto oggi per la prima volta. Sono stata stamattina a pescare la verdura e la frutta nei cassonetti del supermercato. Mi si è aperto un mondo, sapevo che i supermercati gettano via tanta roba buona ma non immaginavo certo così tanta! Erano due cassonetti dell’organico, abbiamo tirato su 5 cassette di verdura e frutta fresca: melanzane, funghi, cavoli, rape, pomodori, di tutto. Avrò da mangiare per una settimana. Questo la mattina, se vai la sera gettano via il pane ancora fresco. Superando la barriera mentale che vede vergognoso rovistare nella spazzatura, si apre un mondo”.
Da tempo sono nate delle App antispreco (too good too go è una) che segnalano luogo e ora dove ritirare generi alimentari avanzati che altrimenti andrebbero al macero. La testimonianza riportata però fotografa una conseguenza della discriminazione in corso, non una libera azione virtuosa.
Dal 6 dicembre sono aperte le Home bar, case dei cittadini che si organizzano con degli amici per bere o mangiare qualcosa. Funziona così: si mette una quota tra tutti i partecipanti e si va a fare la spesa. Ogni sera in una casa diversa e si trascorre il tempo con gli amici e in sicurezza e si risparmia.
Mentre l’atto di discriminare non sembra irritare la sensibilità di chi ha scelto la vaccinazione per tutelare la propria salute oppure solo l’accettazione delle nuove regole, per la prima volta nel nostro Paese i vaccinati costretti a pagarsi le cure, insieme ai parenti delle vittime colpite da reazioni avverse, hanno manifestato davanti al Ministero della Salute. Sono solo alcuni dei segnali del cambiamento in atto che vede emergere parallelamente all’internet delle cose, la solidarietà, la fratellanza, la forza interiore. Arrivano paure e visioni dal passato che dalle pagine di un libro si materializza dietro l’angolo. E se finora si è ironizzato sulla gravità del momento indicata da qualcuno, un esempio: venerdì 3 dicembre 2021 un essere umano ha allestito la vetrina del suo negozio nel centro di Roma con uno scheletro recante il messaggio “ERO UN NO VAX”.
Dice Pepe Mujica: “L’unica cosa che non si può comprare è la vita. La vita si consuma. Ed è da miserabili consumare la vita per perdere la libertà”.
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