GRAZIE ALL’IMPEGNO DEL GATC A CERVETERI SI PUÒ VISITARE LA NECROPOLI DEL LAGHETTO

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GRAZIE AL GATC SI PUÒ VISITARE LA NECROPOLI DEL LAGHETTO
Necropoli Banditaccia-Cerveteri

Scrive il noto archeologo Flavio Enei, direttore del Museo del Mare e della Navigazione Antica, del Museo del Castello di Santa Severa e coordinatore scientifico del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (GATC- onlus): “Nell’ambito del vasto sepolcreto della Banditaccia la necropoli del Laghetto costituisce un’area di notevole interesse per le sue caratteristiche storiche, archeologiche e architettoniche.

Il settore di necropoli si sviluppa per un lungo arco di tempo, a partire dalla prima età del ferro (IX – VIII secolo a.C.) per proseguire durante tutta l’epoca etrusca, fino al III – II secolo a.C. Lo scavo estensivo eseguito dalla Soprintendenza Archeologica negli anni ‘60 in collaborazione con la Fondazione Lerici, ha evidenziato oltre 500 sepolture di varia struttura e tipologia. Dai pozzetti e dalle tombe a fossa della fase villanoviana, alle tombe del tipo a cielo aperto e a tumulo di epoca orientalizzante e arcaica, fino alle camere di epoca tardo etrusca ed ellenistica: una sequenza ininterrotta di sviluppo del sepolcreto durata almeno seicento anni. Di particolare interesse la presenza di tombe a camera con tracce di decorazioni dipinte (tombe 290 e 298) e di tombe con facciate rupestri e a semi dado scavate e costruite in opera quadrata. Numerose le tracce di opere di cava per l’estrazione dei blocchi squadrati destinati alla costruzione delle facciate monumentali. L’area utilizzata per fini agricoli in epoca moderna, come testimoniano le evidenti tracce di aratura visibili sulla superficie tufacea, è stata indagata con l’ausilio di prospezioni elettromagnetiche preliminari allo scavo. Purtroppo l’intensa attività di scavo clandestino degli ultimi decenni ha devastato numerose tombe cancellando per sempre preziose informazioni e intere pagine di storia. A partire dal 2016 i volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite hanno provveduto alla ripulitura dell’area e alla sua prima valorizzazione di concerto con la Soprintendenza Archeologica”. La pregevolissima area archeologica del laghetto, la quale, in una superficie minore di quella di un campo di calcio, presenta una concentrazione  di  oltre mezzo migliaio di tombe, è posta a duecento metri  c.a. dall’ingresso della parte recintata della necropoli della Banditaccia che, come tutta l’area del pianoro, dal 2 luglio 2004, è stata riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità e prende il nome da un piccolo lago antistante ivi presente fino agli inizi del secolo scorso. Piccola superficie lacustre che si avvaleva anche di una condotta scolmatrice semi sotterranea di ingegneria etrusca finente in quello che, attualmente, è chiamato fosso del Manganello. Tutte le prime domeniche del mese (escluso agosto) dalle ore 10,00 in poi i volontari del GATC consentono in sicurezza, a titolo assolutamente gratuito, di visitare questo luogo sepolcrale che risulta essere, in assoluto, uno delle più antiche zone cimiteriali di quella che è la necropoli etrusca più vasta e complessa di Cerveteri. Nell’occasione, a rimarcare la scrupolosa attenzione ambientale messa in opera durante le operazioni di ripulitura e di mantenimento, anche le più importanti specie di flora e fauna ivi presenti, vengono  appositamente segnalate con degli specifici cartellini riportanti i loro nomi. Da sottolineare che, nelle pozze acquatiche ( tutte all’uopo preservate) contornate da bassi cannizi o da altre piante spontanee, inframmezzanti i vari sepolcri, sono presenti, vivono e si riproducono, in assoluta tranquillità, molte specie anfibie fra cui i sempre più rari tritoni. Al di là delle prime domeniche del mese,nel caso vi fossero particolari esigenze di visita al di fuori di tali date, gli interessati possono mettersi in contatto con il GATC o tramite telefono al numero 0766571727 oppure tramite la mail segreteria@gatc.it che opportunamente vaglierà le relative richieste. Tutto quanto suddetto avviene grazie alla bella sinergia e collaborazione messa in atto dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite con la Soprintendenza Archeologia ,Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, il Comune di Cerveteri ed il Museo del Mare e della Navigazione Antica Museo Civico di Santa Marinella che è sito nel castello di Santa Severa, ove in epoca etrusca sussisteva il più importante porto di Caisra (Cerveteri) quello di Pyrgi, mentre gli altri due, che furono contemporaneamente operativi insieme ad esso, erano quelli di Alsium  (Palo) e Punicum (Santa Marinella).

                                                                                                    Arnaldo Gioacchini