“Grazie al Coni duemila tra Procuratori sportivi e dipendenti rischiano di perdere il lavoro”

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“Come avevamo previsto, il primo turno  degli esami di idoneità per diventare agente sportivo si sono rivelati un disastro. I dati parlano da soli, degli oltre 881 procuratori sportivi iscritti durante la deregulation, solo in 8 sono risultati idonei, vale a dire meno dell’1% dei partecipanti. Un bagno di sangue che rischia di calare come una mannaia sul lavoro di oltre duemila persone che rimarranno disoccupate a partire dal primo luglio”.L’allarme è stato lanciato in queste ore dal manager Alessio Sundas, presidente della Union Agent Football Association Deregulation, associazione costituita con lo scopo di tutelare i diritti dei procuratori sportivi e di tutto l’indotto lavorativo che ruota attorno alla figura degli agenti sportivi.

“L’iter difficile e tortuoso della nuova normativa – prosegue l’agente Sundas – prevedeva 2 prove davanti al CONI, uno scritto e una prova orale, e un esame presso la FIGC. La nostra associazione esprime piena solidarietà a tutti i colleghi che non sono passati all’esame e che da luglio non potranno più lavorare, licenziando i propri dipendenti e chiudendo le partite Iva. Con danni ovviamente anche alle casse dell’erario. La Uafa naturalmente si batterà per tutelare i diritti di tutti coloro che si iscriveranno e insieme andremo davanti alle istituzioni per chiedere ciò che ci spetta di diritto, ovvero lavorare La UAFA si è già mossa nei giorni scorsi per incontrare i principali sindacati CGIL, CISL e UIL, ma non solo. Sono stati contatti i parlamentari chiedendo un incontro per trovare una soluzione a questa retroattività illegittima. Abbiamo presentato ricorso all’Antitrust e agiremo per via legali davanti alla Commissione europea, direzione generale della concorrenza, e se ancora non dovesse bastare andremo a Strasburgo davanti alla Corte dei Diritti dell’Uomo. Sarà una lunga ed estenuante lotta che vogliamo vincere per il diritto di tutti noi procuratori sportivi iscritti all’Albo dopo la deregulation. Rivendicheremo il nostro diritto di restare iscritti all’Albo per sempre com’è stato concesso agli avvocati e ai commercialisti”.

La vicenda denunciata dall’agente Sundas nasce quattro anni fa. Fino al 2015, infatti, per diventare procuratori sportivi, era previsto un solo esame costituito da una prova scritta organizzata dalla FIGC. Nel 2015, a seguito del nuovo regolamento degli Agenti adottato dalla FIFA che non prevedeva il rilascio di alcuna abilitazione, anche in Italia viene istituito il registro libero di procuratori sportivi, entrato in vigore il 1° aprile, che prevedeva l’iscrizione nel Registro previo pagamento della tassa di registrazione annuale di euro 500. Di fatto veniva attuata una deregulation che consentiva a tutti coloro in possesso dei requisiti previsti, di operare nel mondo degli agenti. La liberalizzazione trova quindi piena attuazione e circa 800 nuovi procuratori sportivi si iscrivono al Registro, investono ingenti somme di denaro, avviano attività con relativa apertura di Partita IVA, costituiscono società, assumono dipendenti e collaboratori per promozioni e valorizzazioni delle schede tecniche, avviano rapporti di collaborazione con osservatori e depositano i contratti in FIGC pagando per ciascuno la somma prevista di euro 150. Con la legge di stabilità 2018 (27 dicembre 2017 n. 205) si istituisce la nuova figura di agente CONI che prevede la reintroduzione dell’ esame, stabilendo altresì che i titoli rilasciati prima del 1 aprile 2015 rimangano validi. Al 30 giugno 2019 l’albo dei procuratori sportivi post 2015 verrà cancellato e centinaia di persone  non potranno più lavorare perdendo irrimediabilmente tutto ciò che hanno costruito fino ad oggi. Chiuderanno le attività, cesseranno Partite IVA, risolveranno i rapporti con i vari collaboratori del settore e verranno licenziati i dipendenti. Intento della Uafa è modificare le norme e fare quindi in modo che la nuova disciplina disponga solo per il futuro e non produca alcun effetto retroattivo.In questo modo rimarrebbero salve le posizioni sia dei “vecchi” agenti ante 2015 che degli agenti post riforma 2015 che sono persone più che edotte in materia di diritto sportivo, disponibili alla partecipazione a qualsiasi corso di aggiornamento a pagamento e non indetto dal CONI. Tutti gli agenti interessati alla questione sono invitati a contattare il sito www.uafa.it.