Il sindaco Alessandro Grando mette un freno alla vendita di alcool a Ladispoli.
Con una apposita ordinanza, il primo cittadino ha disposto i limiti per l’orario di apertura dei vari esercizi commerciali e ha fissato un’orario massimo per la vendita di alcolici.
Per gli esercizi deputati alla somministrazione come i bar, è ordinata la chiusura non oltre l’una di notte “ferme restando le prescrizioni generali sul divieto di vendita da asporto di bevande alcoliche e di bevande in contenitori di vetro, lattina o altro materiale dalle ore 21,00 e il divieto di somministrazione nei dehors dalle ore 24,00; per le sole attività di somministrazione, previa richiesta, si potrà prevedere la protrazione oraria di apertura fino alle ore 3,00, fermo restando l’impegno dell’esercente di controllare che i propri avventori non creino disturbo alla quiete pubblica”
Misure decise anche per gli esercizi alimentari e misti per cui è ordinata la chiusura dell’attività di vendita non oltre le ore 21,00 e l’apertura non prima delle ore 6,00.
Per i laboratori artigianali alimentari è disposta “la chiusura dell’attività di vendita non oltre le ore 01,00 e l’apertura non prima delle ore 07,00, qualora vendano bevande in via accessoria tramite distributori automatici; la chiusura dell’attività di vendita non oltre le ore 21,00 e l’apertura non prima delle ore 07,00 se in possesso di SCIA per la vendita di bevande, salva la possibilità di chiudere non oltre le ore 01,00 subordinata alla sottoscrizione di un accordo ai sensi dell’art. 11 della L. 241/90 e ss.mm. che contenga l’impegno a non detenere, esporre e vendere bevande alcoliche di qualsiasi gradazione;”
L’ordinanza è nata sulla scia delle proteste dei cittadini di Ladispoli, stufi di non poter dormire la notte per il chiasso causato da bande di ubriaconi che sovente si abbandonano anche ad atti di teppismo. Non a caso, scrive il sindaco nell’ordinanza che “i sopralluoghi effettuati dalla locale Stazione Carabinieri riferiscono la presenza di assembramenti di persone che bivaccano sui marciapiedi, con deturpamento dei luoghi a causa delle numerose minzioni fatte in strada, delle bottiglie di vetro e lattine ed altri rifiuti lasciati per terra, come siringhe usate da assuntori di sostanze stupefacenti”.
Per i trasgressori sanzioni amministrative di 500 euro, oltre a provvedimenti di chiusura che possono andare da 5 giorni a 1 mese.