GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO SUPERIORE “GIUSEPPE DI VITTORIO” TORNANO DAI VIAGGI DI ISTRUZIONE

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Il gruppo dei docenti

 

Gli studenti dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio” di Ladispoli tornano a casa, ricchi di esperienze e di entusiasmo dopo uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: i viaggi di istruzione. Quattro le mete scelte dalla Commissione composta dal Vicepreside, Prof. Sandro Pase, dal Prof. Antonio Moccia, Fiduciario dell’Istituto Alberghiero e dai docenti Carmela Panzella, Rosa Torino, Angela Pangallo e Luigi La Mola: Praga, Liguria e Costa Azzurra e, per i campi-scuola, la Spiaggia Romea e la Sardegna.

“I viaggi di istruzione – ha affermato la Dirigente Scolastica dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio”, Prof.ssa Vincenza La Rosa – rappresentano occasioni straordinarie di ‘apprendimento non formale’. L’esperienza diretta del ‘lontano’ e del ‘diverso’ costituisce la finalità primaria di queste esperienze, momenti imperdibili di conoscenza, di socializzazione e di crescita”.

“Abbiamo lavorato molto per organizzare questi viaggi – hanno aggiunto il Prof. Antonio Moccia, la Prof.ssa Carmela Panzella e la Prof.ssa Rosa Torino – ma i risultati ci hanno premiati. Le mete sono state individuate dalla Commissione Viaggi, dal Presidente del Consiglio di Istituto Cosimo Santoro e dai Rappresentanti degli Studenti Leonardo De Leonibus, Marco Mastropietro, Luca Saltarelli e Lorenzo Troiani. Enormi sono le responsabilità gravanti sulle spalle dei docenti accompagnatori, tuttavia ci anima il desiderio di offrire ai nostri allievi esperienze indimenticabili e insostituibili, che favoriscono la loro crescita culturale e umana. I contesti di apprendimento non formale sono importanti tanto quanto quelli formali. Ovviamente si tratta di integrare sinergicamente i due sistemi sulla base di una finalità comune: promuovere il sapere critico, che risulta sicuramente stimolato e potenziato dai cambiamenti di contesto, dall’esperienza diretta e dal confronto con stili di vita e tradizioni culturali diverse”.

Prima gli incontri preliminari per fornire alle famiglie tutte le informazioni e le indicazioni utili, poi la partenza nell’ultima settimana di aprile.

“Siamo molto soddisfatti, – ha affermato il Prof. Sandro Pase, che ha accompagnato gli studenti insieme ai colleghi Patrizia Antonelli, Giuseppe Corcione e Ferdinando Nunziata – soprattutto per quanto riguarda lo svolgimento dei campi-scuola che riscuotono sempre uno straordinario successo fra gli allievi, anche grazie al fitto programma che li vede impegnati quotidianamente in attività sportive e formative di ogni genere. Come è avvenuto al Villaggio Spiaggia Romea, nel cuore del Parco del Delta del Po’, al Lido delle Nazioni. Un campo-scuola che avevamo già sperimentato due anni fa e che abbiamo voluto riproporre per la sua straordinaria valenza educativa. Una full immersion nella natura e nello sport all’insegna dello spirito di gruppo e della condivisione”.

Lo sport come fattore di crescita, strumento di educazione, di conoscenza e di aggregazione: è proprio questa l’esperienza vissuta dagli studenti dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio” al Lido delle Nazioni. Vela, canoa, ma anche mountain bike, tennis, equitazione, tiro con l’arco, calcio e beach-volley: un universo di attività in grado di conciliare l’esercizio fisico e ludico con la promozione dei valori della salute, della partecipazione e della responsabilità. “Abbiamo deciso di puntare sulla funzione educativa e socializzante della pratica sportiva. – ha aggiunto il Prof. Sandro Pase, Vicepreside dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio” – Desidero rivolgere il mio ringraziamento al personale del Villaggio Spiaggia Romea: con il suo aiuto gli allievi hanno potuto mettersi alla prova con una pluralità di discipline sportive anche molto diverse l’una dall’altra. Ma l’obiettivo era sempre lo stesso: promuovere lo sviluppo integrale della persona, proporre forme di sport aggreganti e non discriminanti, inclusive e non selettive, per educare i nostri studenti alla bellezza e al piacere della condivisione, della solidarietà e dell’amicizia. Questo, crediamo, sia lo spirito più profondo e il senso più autentico sia dello sport, sia dei viaggi di istruzione”.

Tra le attività svolte, un’escursione in mountain-bike all’interno della Riserva Naturale del Villaggio, attività di orienteering con personale qualificato, minigolf, ping pong, fitness e il “battesimo della sella”, per favorire un primo approccio degli studenti al mondo dei cavalli. E, prima della partenza per il rientro, gli allievi hanno fatto un salto a Mirabilandia, il parco – giochi più grande in Italia, dedicato non solo al gioco, ma anche allo studio e all’apprendimento. Gli studenti del “Di Vittorio”, infatti, sono stati impegnati in esercizi di matematica e fisica all’interno di una vera e propria “Aula senza pareti”: è questo il nome del progetto, nato nel 2002 dalla collaborazione tra ‘Mirabilandia’ e un gruppo di insegnanti, che sfrutta le attrazioni e le strutture del Parco a scopo didattico, trasformandolo in uno straordinario laboratorio all’aria aperta. Guidati da un tutor, gli allievi hanno sperimentato sul campo, in un contesto formativo divertente e coinvolgente, le leggi della matematica e della fisica: misura di traiettorie, ricostruzione dell’ellisse descritta dalla ruota panoramica, calcolo dell’accelerazione, studio delle parabole e molto altro…

Commenti altrettanto positivi per il viaggio di istruzione in Sardegna, dove gli allievi sono stati accompagnati dai docenti Rosa Torino, Antonio Gismondi, Floriana Marinzuli e Roberto Villa. Olbia, Grotta del Bue Marino, Spiaggia di Cala Luna, Porto Cervo, Baja Sardinia, Porto Rotondo, Maddalena, Caprera, Capischera (con una visita del Villaggio Nuragico La Prisgiona e un’altra alle Tombe dei Giganti di Coddu Vecchiu): un percorso fra storia e natura che ha destato l’interesse e l’entusiasmo degli studenti.

 

Il viaggio di istruzione può vantare, nel nostro Paese, una storia lunga 105 anni. Correva infatti il 1913, quando il Touring Club Italiano organizzò la prima gita scolastica, allo scopo di promuovere il turismo come mezzo di istruzione e di educazione. Furono le due guerre mondiali a rallentare per un po’ il cammino degli ‘studenti itineranti’, ma a partire dal 1946, l’attività riprese a pieno ritmo, mentre le mete si allontanavano sempre di più dalla propria casa e dalla propria scuola. Dagli anni Cinquanta, cominciarono i viaggi in aereo e le partenze per l’estero.

Circa 2.000.000 gli allievi che ogni anno partecipano a quelle che un tempo si chiamavano “gite scolastiche” (ora “viaggi di istruzione”). La meta preferita continua a rimanere l’estero, con oltre il 50% delle partenze e con la Spagna al primo posto tra i Paesi più gettonati. A seguire, Francia, Repubblica Ceca e Germania. Tra le città, preferite Barcellona, Praga, Parigi e Berlino. In Italia, la regione più gradita per i viaggi è la Sicilia, seguita da Lazio, Veneto e Toscana. Tra le città, capolista è Roma, seguita da Firenze, Venezia e Napoli.

 

“Anche quest’anno la partecipazione ai viaggi è avvenuta per classi aperte, – ha aggiunto il  Vicepreside Prof. Sandro Paese – quindi non era necessario che ogni singola classe avesse la maggioranza di alunni partecipanti. E’ una decisione approvata da alcuni anni dal Collegio Docenti per agevolare l’organizzazione e le partenze. In passato, le vecchie regole rischiavano di penalizzare le ‘minoranze’: se nell’ambito di una classe non si fosse raggiunto il 50%  più 1, nessuno avrebbe partecipato al viaggio. Ora, invece, organizzando le gite per classi aperte, possono partire tutti coloro che lo desiderano. Tuttavia siamo consapevoli delle enormi responsabilità che gravano sulle spalle dei docenti accompagnatori. Nel nostro Istituto vige da sempre la regola in base alla quale non può partecipare al viaggio di istruzione (a meno di un parere favorevole espresso esplicitamente del Consiglio di Classe), l’alunno che sia stato sospeso anche per solo un giorno o che abbia avuto cinque in condotta al primo quadrimestre. Con le regole non si scherza. Ma i nostri studenti hanno compreso il messaggio: – ha concluso il Prof. Pase – al campo scuola si sono comportati in modo irreprensibile”.

Appuntamento al prossimo anno.