Gli sbalzi d’umore

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Gli sbalzi d’umore. Cause e trattamento – 2° parte

A cura del Dottor Riccardo Coco
Psicologo – Psicoterapeuta

Dottor Riccardo Coco
Psicologo – Psicoterapeuta

Nella 1° parte ho descritto gli sbalzi d’umore e le loro cause, che possono essere tanto organiche che psicologiche. Da ciò deriva che una buona valutazione iniziale è la condizio sine qua non per un adeguato trattamento. Ho poi illustrato le cause psicologiche più probabili, ampiamente documentate nella letteratura di settore sull’argomento.

In questa 2° parte approfondirò invece il trattamento terapeutico di questa forma di disturbo psicologico circa i fattori causali psicologici. Ricordo brevemente che l’ipotesi patogenetica psicodinamica più consolidata è che gli sbalzi d’umore repentini e frequenti si hanno in quelle persone che affrontano i loro vissuti emotivi “disturbanti” (dolore, paura, senso di colpa, etc.) e i ricordi traumatici, cercando di evitare di ricordare e di “abbandonarsi” al dolore e all’angoscia.

Per non sentire il dolore o la paura, etc. la psiche usa dei meccanismi di difesa inconsci che mettono una distanza con gli eventi accaduti: uno di questi è l’isolamento dell’affetto – attraverso il quale il ricordo dell’evento è ben presente alla coscienza ma scisso dallo stato emotivo che invece viene rimosso: la persona in questi casi parla dell’evento sconvolgente con “freddezza”, come un cronista che parla di cose capitate a qualcun altro, con cioè un marcato distacco emotivo.

Un altro meccanismo è la rimozione – con essa è l’evento invece che viene rimosso dalla coscienza, tuttavia l’emozione può invece sfuggire alla rimozione e “salire a galla” improvvisa e slegata dal ricordo a cui è legata. Tale stato emotivo che improvvisamente sale alla coscienza turba l’individuo che non sa dire per quale motivo ora si sente profondamente triste o rabbioso o spaventato. Mi spiego meglio: i ricordi vengono immagazzinati come un tutto integrato di sensazioni (di tutti e 5 i sensi) ed emozioni.

Se il ricordo è traumatico e doloroso la mente può proteggerci “dissociando” i vari elementi del ricordo. Per questo a volte un profumo o una canzone o un’immagine, etc. possono incupirci senza motivo apparente: in realtà la causa è che quegli stimoli sono immagazzinati nella memoria associati ad eventi spiacevoli che si vorrebbe dimenticare, tuttavia lo stimolo che si avverte (un odore, un suono, etc.) qui ed ora rievoca involontariamente il ricordo e lo fa “salire a galla”.

A questo punto la psiche usa dei meccanismi di difesa per lasciare nell’inconscio il ricordo, ma ci può riuscire solo in parte (vedi sopra). L’effetto può però essere che la persona è assalita da sentimenti disturbanti di cui non sa dare una spiegazione. Ne consegue che il trattamento terapeutico in questi casi mira ad aiutare la persona ad usare meno rigidamente i suoi meccanismi di difesa, così da integrare le parti scisse della mente e dei ricordi. Se il meccanismo di elezione in quella persona è la rimozione si opererà per far diventare concio ciò che è inconscio, se è l’isolamento dell’affetto il lavoro si concentrerà sull’aiutare la persona a sentire maggiormente le sue emozioni, etc.

Questo in quanto non ricordare o non sentire non risolve gli eventi passati, ma ne rimanda solo il confronto. Nell’inconscio i ricordi “da cui ci si deve difendere” lavorano incessantemente e ci fanno stare male. Solo dando la pace ai “fantasmi” del passato, che ci vengono a tormentare ogni tanto, essi svaniscono per sempre. E per dargli al pace bisogna ascoltarli e non temerli.

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