GLI ANTIDOTI ALLA PAURA

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E’ innegabile che stiamo vivendo in un momento storico molto difficile. Prima la pandemia che ci ha messo in stretto contatto con la paura di morire, l’isolamento e l’evitamento dei contatti fisici, ora la guerra alle porte. Ovviamente, tutte queste notizie ci mettono in uno stato di allarme continuo, che sembra essere infinito e ci ostacola nel proiettarci nel futuro, anche immediato.

dirittiIn questo articolo voglio fare delle riflessioni per cercare di trovare delle modalità e delle situazioni che interrompano lo stato di tensione e di paura. Proprio la parola “interrompere” è ciò che serve. Immaginiamo di essere al concerto del nostro cantante preferito. La musica, però, è ad altissimo volume: gradualmente, la piacevolezza della musica passa ad uno stadio di fastidio fino ad arrivare, talvolta, ad uno stato di non sopportazione. Cosa si fa? Si mettono le mani sulle orecchie per proteggerci e per trovare una sorta di sollievo. Questa è la soluzione più ovvia e naturale che ognuno può fare.

In una situazione di continua tensione, come quella che stiamo vivendo in questo periodo storico, è fondamentale imparare a staccare. La tensione impedisce di fare delle respirazioni lente e profonde, fa stare con la muscolatura tesa, può impedire di dormire in modo soddisfacente e fa stare con il pensiero fisso al problema. Il tutto in un circolo vizioso autoperpetuantesi. Cosa fare allora? Sarebbe assolutamente irreale dire “non ci pensare”, irreale…ma non è completamente sbagliato. Per reagire e per ridurre gli effetti della tensione è importante interrompere il corso dei pensieri, concedendosi momenti di leggerezza e di concentrazione su se stessi.

Prendiamo l’esempio della recente canzone “Dove si balla”: riassume tutto ciò che dovremmo fare. Ecco i possibili antidoti.
1) Prendere dei momenti di divertimento, di leggerezza e mandare a quel paese (almeno temporaneamente) i problemi. L’uomo è l’unico animale che gioca solo da bambino; il resto degli animali (cani, gatti, cavalli, ecc.) giocano tra di loro durante l’intero arco della loro vita. Avere momenti di leggerezza e di gioco aiuta l’adulto a ricaricarsi per affrontare momenti di pesantezza. Ridere, scherzare non vuol dire banalizzare i problemi ma respirare aria ossigenata per affrontarli meglio. È come mettere in stand-by un film. Anche nel percorso di psicoterapia si introducono momenti di risate e gioco.

2) “fare come se”: il “come se” ci permette di fare le stesse cose (lavoro, viaggi, ecc.) come se i problemi esterni non ci fossero. È un inganno mentale ma funziona. Per esempio, oggi vado al lavoro e sorrido “come se” non avessi questo problema.

3) dedicarsi del tempo: i problemi tendono a riempire tutto il nostro spazio vitale e mentale. Dedicarsi del tempo per fare, per esempio, attività fisica soprattutto all’aria aperta o prendere un caffè (una birra) con le amiche (gli amici), può aiutare a mantenere un punto di vista alternativo sulla problematica oppure, anche, a condividere il problema.

4) fare molta attenzione alla propria respirazione: se ci accorgiamo che abbiamo una respirazione superficiale, toracica, è importante che la trasformiamo, almeno per qualche ciclo respiratorio, in profonda e completa. Ovviamente, questi sono solo alcuni “antidoti”. Ognuno, con la fantasia, può trovarne molti altri e personali da usare al bisogno. Buona creatività!

Dottoressa Anna Maria Rita Masin Psicologa – Psicoterapeuta Psicologa Giuridico-Forense  Cell. 338/3440405

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