Gli amici degli Aristogatti

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violenza

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini*

DottorBau DottorMiaoDOTTOR BAU & DOTTOR MIAO
Arriva la mutua pet friendly per i nostri amici a quattro zampe. Si tratta di una vera e propria polizza assicurativa offerta dal Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente, Mias, Mutua italiana Assistenza Sanitaria, e dalla compagnia assicurativa Europ Assitance, fondata nel 1963 a Parigi. Il servizio di assistenza, completamente privato, non offre soltanto il supporto sanitario per il nostro animale, ma anche una serie di servizi aggiuntivi come la ricerca in caso di smarrimento. E’ prevista anche la cremazione in modo etico, in strutture controllate tramite la società specializzata Petico. La quota annuale ammonta a 120 euro, ma per i meno abbienti, che usufruiscono di esenzione dal ticket sanitario, è previsto uno sconto del 50%. Un servizio molto utile se consideriamo che l’aliquota sulle prestazioni medico-veterinarie e la detrazione minima prevista sulle spese sostenute penalizza le fasce più deboli e, di conseguenza, la salute dei loro amici a quattro zampe. “Ci battiamo – dice Vincenzo Pepe, presidente e fondatore di FareAmbiente – affinché avere animali non sia più un lusso, visto che quasi il 50% degli italiani ne possiede uno. Prendersene cura è un atto di civiltà, inoltre essi rappresentano un’utilità nel campo dell’affettività e del benessere psicologico di famiglie o singoli”. FareAmbiente è un libero movimento costituito dai cittadini europei che intendono tutelare e valorizzare l’ambiente per un più adeguato sviluppo socio-economico. Abbiamo studiato tutta una serie di garanzie esclusive finalizzate a consolidare il rapporto sempre più stretto tra l’animale, nel nostro caso il cane e il gatto, e il suo amico umano – spiega Andrea La Rosa, presidente Mias – come ad esempio ‘Per Sempre’ dove ci rendiamo garanti, tramite la struttura qualificata delle Guardie Ecozoofile di Fare Ambiente, di una sistemazione adeguata del pet in caso di decesso o inabilità del suo padrone. I benefici economici, sociali e sulla salute che ne conseguiranno, prosegue, sono evidenti, tanto da poterli considerare veri e propri ammortizzatori sociali; le ultime ricerche, infatti, parlano di oltre 4,5miliardi di risparmio sui servizi erogati dal servizio sanitario. Insomma, una piccola cifra che vale la pena spendere, anche perché come diceva Schopenhauer – ricorda il Mias nella brochure della polizza – chi non ha mai posseduto uno di noi non sa cosa significa essere amato.
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AppellolupiATTENTI AL LUPO!
Ancora in sospeso il destino dei lupi, importante varietà autoctona (Canis lupus italicus), tipica del nostro territorio. Il ministro Galletti, secondo quanto riportato recentemente dall’Ansa, sembrerebbe non intenzionato a fare alcuna marcia indietro. L’abbattimento “è previsto in gran parte dei Paesi europei, siamo noi che siamo indietro”, avrebbe dichiarato il ministro alla Camera, secondo quanto riportato dall’autorevole agenzia. Gli abbattimenti controllati sarebbero previsti solo in casi d’estremi, e solo fino al 5% della popolazione nazionale. La discussione del Piano Lupo, elaborato dal ministero con l’Ispra, insieme a 70 esperti, che avrebbe dovuto essere vagliato dal Consiglio Stato Regioni lo scorso 23 febbraio, è slittata al 9 marzo. L’Enpa, la Lav e le maggiori associazioni animaliste, da sempre schierate in difesa dei lupi, hanno raccolto in un decalogo le principali ragioni in favore della necessità di proseguire nel percorso di tutela che da 46 anni impone nel nostro Paese il divieto di uccidere anche un solo lupo e l’hanno inviato ai Presidenti delle Regioni che presto si dovranno pronunciare. Il decalogo riporta la posizione dei maggiori ricercatori mondiali, unanimi nel sostenere che le uccisioni non comportano alcuna diminuzione delle predazioni. In questo senso – spiega la Lav – si sono già espressi undici Presidenti di Regione, che hanno pubblicamente preso posizione contro la possibilità di uccidere i lupi, sostenuta solo dal Ministro Galletti e dagli allevatori. Tuttavia, nella versione del Piano datata 22 dicembre 2015, al capitolo III – trincerandosi dietro la mancata applicazione della 281/91, la legge quadro sugli animali d’affezione – veniva espressa la necessità di definire una posizione comune dei ministeri responsabili della gestione del randagismo su un’ipotesi di revisione dell’attuale quadro normativo di settore. Inoltre veniva specificata l’urgenza di un’azione specifica diretta al contenimento della diffusione dell’ibridazione sul territorio italiano. Ma c’è di più. La versione aggiornata del Piano, quella del 25 gennaio, secondo l’Enpa, è ancora più letale. In pochi giorni su Facebook sono state raccolte oltre 500 mila adesioni per dire no alla caccia ai lupi.

* ENPA Santa Marinella

Colonia felina del castello di Santa Severa
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