GIUSY FERRERI: “L’AMORE È UNA LAMA CHE SA DI MIELE”

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INTERVISTA ALLA CANTANTE PALERMITANA ALLE PRESE CON UN NUOVO PERCORSO ARTISTICO. CON MIELE TRA I PROTAGONISTI DEL FESTIVAL DI SANREMO 2022.

di Graziarosa Villani

No, non promettermi niente/ Non cercarmi in un altro abbraccio, no/ Ma a volte capita/ Di incontrare qualcuno in mezzo alla via/ Che ti ricorda cos’è la vita/ Che cos’è fino a qui senza te/ È una lama che sa di miele/ Cade a terra un altro bicchiere/ Perché questa notte non corri da me/ Ti ho lasciato nel vento una musica/ Spero che ti parli di me/ E l’amore non se ne va/ Vola via ma poi torna da te/ Come un treno preso di domenica/ Certe volte non c’è un perché/ E spero ti porti da me.

Una Giusy Ferreri diversa, matura, più introspettiva, forse per la maturità, forse per il desiderio di esplorare mondi nuovi rispetto ai tormentoni estivi. Dal suo clamoroso esordio del 2008 ad oggi, Giusy Ferreri, al secolo Giuseppa Gaetana Ferreri, ha collezionato risultati straordinari tra hit radiofoniche, un disco di diamante e 18 dischi di platino spaziando dal rock al pop, dal blues alla world music, tra cui, “Non ti scordar mai di me”, “Novembre”, “Il Mare Immenso”, “Ti porto a cena con Me”, “Partiti adesso”, “Volevo te”. Un percorso segnato da importanti collaborazioni: Tiziano Ferro, Nicola Piovani, Marco Masini, Michele Canova, Sergio Cammariere, Takagi & Ketra, Corrado Rustici, Federico Zampaglione, Bungaro e molti altri, e con Linda Perry autrice internazionale.

Tra le scene più estroverse del Sanremo che si è appena concluso c’è lei con un megafono in mano. Qualcosa di inedito per l’Ariston. Parlando in video in un’affollata conferenza stampa via zoom è lei stessa a svelarne il senso.

Il megafono?
E’ stata una scelta artistica molto mirata perché il brano è stato concepito per regalare una sonorità molto retrò. Il brano è una parentesi musicale romantica dal sapore retrò. Quando lo canto mi sembra di vivere uno spostamento spaziotemporale, come un magico e dolce viaggio nell’attesa del ritorno di un amore. Il megafono nautico è lo strumento migliore per produrre questo effetto. Mi piaceva inoltre come cornice stilistica che rimanda all’album Cortometraggi di cui Miele fa parte che ha questo sapore cinematografico. Nell’album c’è un brano intenso, un omaggio a Federico Fellini. L’album è pieno di versatilità, l’ho pensato come se fossero tantissimi film. Col megafono ho voluto riportare con una leggera ironia al mondo felliniano. L’autrice Federica Abate con la quale ho già condiviso in questi ultimi anni la collaborazione con i brani estivi è molto brava a scrivere dei testi che arrivano al cuore delle persone. E’ necessario riuscire ad arrivare con questo messaggio un po’ diretto.

Miele è anche un brano un po ‘autobiografico?
Assolutamente sì. Ho pensato alle persone che hanno sofferto il distacco da una relazione importante. Il lockdown ha separato anche coppie giovani, un frammento di vita di una coppia normale che a volte si separa e poi magicamente torna insieme. L’amore è un’emozione talmente forte. Quando arriva a farci male è davvero una lama che sa di miele.

Una Giusy diversa all’ultimo Festival?
Mi piaceva l’idea di arrivare in maniera sobria. E’ un primo esperimento di provare ad immaginare qualcosa di diverso che potesse mantenere una certa orecchiabilità, volevo arrivare su questo palco in maniera diversa dal rock de Il mare immenso, dalla ballad Ti porto a cena con me e dal pop di Fatalmente Male.

Ci tiene molto al progetto che sta dietro al nuovo album Cortometraggi.
E’ una sintesi del lavoro che è stato fatto negli anni precedenti con una nuova maturità. L’album in uscita il 18 febbraio è una ricerca mirata. I brani sono molto legati tra loro, ce ne sono parecchi che esprimono concetti molto belli. Il titolo nasce dai miei live. Durante i concerti amo definire alcuni brani che ho scritto come dei cortometraggi musicali e questo album racchiude come la narrazione di tanti piccoli film che esprimono concetti, situazioni e stati d’animo di vario genere. Ogni cortometraggio è un piccolo viaggio che ogni volta ha sapori, atmosfere, colori, stili, generi e intensità differenti. È bello pensare che ogni individuo viva ogni giorno una sorprendente quotidianità che spesso varia e a volte si ripresenta ciclicamente. C’ è Federico Fellini, brano dedicato al grande regista. La Forma del tuo Cuore è un brano introspettivo che in modo più cupo esprime il concetto di un’autoanalisi, di un’autocritica molto forte per poi riuscire a trovare il lato positivo, dell’accettazione del sé. C’è poi il brano che mi ha regalato Marco Masini Il diritto di essere felice. Sono brani che ho immaginato di mettere insieme come si fa con una scaletta live e riesce a trasmettere questo tipo di versatilità.

Un Festival per la prima volta da mamma
Lo sto vivendo con grandissimo entusiasmo. Mi dà energia ma anche il privilegio di poter esserci, mancavo da cinque anni. Questo nuovo progetto è l’inizio di un nuovo capitolo. Avrei potuto uscire anche due anni fa. Ho aspettato nella speranza che il 2022 possa essere più leggero e che arrivi il momento per gli artisti di esibirsi al meglio.

Perché un brano di Battisti per la serata cover?
Con Io vivrò avevo in mente di omaggiare un brano italiano. Sono due approcci vocali totalmente differenti. Con Andy dei Bluvertigo abbiamo un grandissimo feeling. È un brano molto intenso, che ho scelto di cantare appunto perché ritengo sia tra i brani più belli ed espressivi del repertorio della musica italiana. È una canzone che sento fortemente e l’ho da subito immaginata suonata dai musicisti che mi accompagnano solitamente durante i miei live, contribuendo così alla ricerca del suono con gli arrangiamenti di Enrico Brun. Ho da subito fortemente desiderato la presenza del Maestro Enrico Melozzi per aggiungere e curarne la giusta fusione tra il suono rock della band e la musica classica orchestrale. Ho anche caldeggiato la presenza di Andy dei Bluvertigo per fondere contemporaneamente la magica atmosfera dei synth e aggiungere un viaggio nel tempo. Andy è un artista e polistrumentista completo. Ci legano una forte amicizia e una stima reciproca. Abbiamo avuto già occasione di condividere il palco insieme.