GIUNTA GRANDO IN CRISI

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I TRE DISSIDENTI SI AUTOSOSPENDONO DALLA MAGGIORANZA. FIORAVANTI, DE SIMONE E CERVO REAGISCONO DOPO LA SCELTA DEL SINDACO DI LIQUIDARE L’ASSESSORE FOSCHI. 

Alessandro GrandoDopo Dora Lazzarotto è la volta di Stefano Foschi. Due assessori liquidati in neanche due mesi a Ladispoli ma con modalità differenti. Nel primo caso l’avvicendamento con Alessandra Feduzi è stata più una vicenda da ritenersi interno alle mura di Forza Italia con Lazzarotto costretta a fare le valigie lasciando le deleghe di Sanità e Agricoltura consegnandole ad Alessandra Feduzi.

Lo strappo con Foschi politicamente è più grave perché l’ex ormai assessore fa parte del gruppo civico “Progetto Ladispoli” che può contare in maggioranza sull’appoggio dei consiglieri comunali Sabrina Fioravanti e Ferdinando Cervo. La coppia Fioravanti-Cervo dopo poche settimane dall’insediamento in aula, aveva mollato la lista “Grando Sindaco” per formare un nuovo gruppo all’interno del quale è confluito successivamente Emiliano De Simone, consigliere eletto con la Lega. E il trio di certo non è rimasto a guardare lanciando una controaccusa molto pesante che potrà anche avere ripercussioni sulla stabilità della maggioranza. Intanto perché i tre si sono autosospesi dalla maggioranza.

«Quanto accaduto l’altra sera – scrivono in una nota congiunta i tre consiglieri – ha dimostrato la totale assenza di politica, confronti e democrazia a guida Grando. Le divergenze sulla votazione di un punto importante hanno causato in modo totalmente ingiustificabile, despotico e totalitario, il ritiro delle deleghe in capo all’ex assessore Stefano Foschi, espressione della lista Progetto Ladispoli». Le polemiche non finiscono qui. «I nostri principi – aggiungono – sono dialogo, ascolto, condivisione e politica da intendersi quale al servizio alla città. La rimozione di Foschi ha privato la comunità di una figura con specifiche competenze professionali e umane. Vista la complessa situazione scaturita dai comportamenti del sindaco, ci sospendiamo volontariamente dall’attività politica per il tempo necessario ad attuare ogni tentativo di dialogo pacifico con la maggioranza».

Ma cosa è successo in aula? Il braccio di ferro è emerso durante l’ultima massima assise cittadina nel momento in cui Cervo avrebbe deciso di astenersi dal votare il nuovo regolamento sulla durata dei consigli, votazione poi rimandata per la mancanza del numero legale. Poco prima discussioni anche per la questione relativa allo stralcio delle cartelle esattoriale che dovrebbe incassare Palazzo Falcone. Alla fine il primo cittadino ha deciso di far pagare tutto a Foschi, l’assessore di riferimento di Progetto Ladispoli. «L’Amministrazione comunale informa che il sindaco Grando ha revocato il decreto sindacale con il quale era stato nominato assessore al Commercio e Attività Produttive Stefano Foschi ringraziandolo per il lavoro svolto in questi mesi al servizio della città», si è limitato a scrivere Grando attraverso la pagina istituzionale. Non ha poi voluto commentare la “sparata” di Progetto Ladispoli. La crisi interna ora è reale e bisognerà attendere i prossimi consigli per capire se la maggioranza abbia i numeri per governare. Con Fioravanti, De Simone e Cervo contro Grando, basterebbe a quel punto un altro consigliere comunale per far cadere il numero legale.

Una ipotesi alla vigilia inattesa anche perché non sono passati nemmeno sette mesi dalla rielezione del sindaco della Lega. Si parla già di successione. Tra i papabili Gabriele Fargnoli, il primo dei noi eletti della lista civica Grando Sindaco rimasto fuori a giugno in Consiglio per una manciata di preferenze. Il Pd non si lascia sfuggire l’occasione di commentare la vicenda. «Dopo Dora Lazzarotto è toccato a Stefano Foschi: in soli sei mesi un altro assessore è stato mandato via – criticano i dem locali – davvero un record negativo, maturato comunque in un clima avvelenato di cui da anni si avevano i segnali.

L’arroganza del sindaco Grando è diventata un problema per la città: a quello che avviene nell’ambito della maggioranza si aggiunge la limitazione del diritto di intervento dei consiglieri comunali, ottenuta con la modifica del regolamento». Intanto movimenti anche nelle forze dell’opposizione. È ufficiale l’ingresso nel Terzo Polo da parte di Eugenio Trani che lascia Ladispoli Città. Trani alle precedenti elezioni comunali aveva sorretto la candidatura a sindaco di Alessio Pascucci, quest’ultimo consigliere comunale, metropolitano e candidato anche alla Regione con Alessio D’Amato.