NULLA DICE IL DECRETO CIRCA I SINTOMI DELLA PASSIONE. I CONIUGI CARDIA: “NON SIAMO UNA SETTA”.
“Nessuno può vietare di venire a pregare nel luogo privato in via Campo delle Rose, tanto meno lo può fare il vescovo”. All’indomani della “scomunica” del vescovo Mario Salvi la presunta veggente Gisella Cardia rilancia e assume la linea dura. Tanto più che in periodo di Quaresima la donna presenterebbe i sintomi tipici della passione di Cristo tra le quali le stigmate. Il lungo decreto della Diocesi tace proprio su alcuni degli aspetti del fenomeno tra cui le emografie sul corpo ed i sintomi da passione.
Per la Diocesi “non c’è niente si soprannaturale”. La formula in latino specifica in particolare “Constat de non supernaturalitate”. Grave lacuna anche la mancata collaborazione della Magistratura. Chiedevo “alla Procura della Repubblica di Civitavecchia l’accesso agli atti riguardanti le analisi eseguite dai carabinieri su richiesta del vescovo diocesano circa la natura delle lacrime di sangue della statua della Madonna, richiesta che – scrive il vescovo Salvi – mi veniva tuttavia negata per due volte dal Procuratore Capo”.
Altro capitolo quello teologico. “I contenuti (presunti messaggi mariani ndr) – scrive Salvi potrebbero essere offerti da qualunque persona che abbia un minimo di dimestichezza con i temi della spiritualità cristiana. Tali contenuti – scrive ancora Salvi – si rifanno a quel profetismo popolare che accompagna la storia della Chiesa occidentale sin dal Medioevo e che non ha nulla a che fare con la mistica popolare di cui parla Papa Francesco. Questo – specifica – ha una rilevanza perché li rende non indicativi del carattere soprannaturale delle presunte apparizioni in esame”. Si profila così più che una distensione un vero e proprio braccio di ferro. Il 3 aprile sul “campo delle apparizioni “ con vista lago i “seguaci” di Gisella che, nell’ultimo comunicato precisa “non siamo una setta come ci definiscono, siamo persone libere di scegliere”, è molto probabile che si riuniranno ancora. E ciò nonostante le cause in corso e i ricorsi al Tar, partita nella quale al momento l’Associazione Madonna del Rosario è uscita vincente.
Una sentenza del 10 gennaio 2024 stabilisce infatti che la recinzione si può tenere. Non vale, perché tardivo, il nulla osta rilasciato a dicembre 2019. Ma è proprio con questa sentenza che arriva chiara la posizione della neocommissaria del Parco di Bracciano-Martignano Tiziana Pepe Esposito che ha annunciato ora il ricorso al Consiglio di Stato.