GISELLA, LA MADONNA MI DISSE “ANCHE TU MI VUOI LASCIARE SOLA?”

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A TREVIGNANO IL 3 DEL MESE FOLLA DI PREGHIERA. LA VEGGENTE SPIEGA LA SENTENZA DI PRIMO GRADO PER BANCAROTTA. LA DIOCESI ISTITUISCE LA COMMISSIONE PER L’INDAGINE PREVIA.

Di Graziarosa Villani

Gisella non dà la mano, tanto meno in tempo di Quaresima. Cosa nascondono i guanti? Le stimmate? Al riguardo risponde: “sono cose che preferisco tenere per me”. Ma all’indomani della notizia di una condanna per bancarotta si presenta alla stampa in una conferenza con la sua avvocata.

La Madonna di Trevignano in queste settimane è tornata alla ribalta delle cronache. Si moltiplicano le “apparizioni” della veggente in tv e mentre il paese di Trevignano prosegue nel suo atteggiamento negazionista il popolo del 3 del mese si fa sempre più grosso. In apertura di conferenza l’avvocata ci tiene a ribadire che si tratta di una condanna della quale si attendono ancora le motivazioni, che si tratta di una sentenza di primo grado e che come ordinamento italiano vuole vige la presunzione di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio. Gisella è più pratica. Racconta che è stato nella sua prima vita e che comunque dietro non c’è dolo.

La conferenza dell’8 marzo arriva peraltro all’indomani della decisione del nuovo vescovo Marco Salvi di istituire la cosiddetta Commissione per effettuare un’indagine previa destinata a fare chiarezza sulla Madonna piangente e che potrebbe sfociare in una incriminazione penale secondo il diritto canonico.

Tra una domanda e l’altra Gisella racconta come tutto è cominciato a Medjugorje dove venne avvicinata da una donna che disse di chiamarsi Elisabeth che le disse che “In questo momento la Madonna ti sta abbracciando e ti darà tanti doni”, una vera e propria donna fantasma, forse un angelo, sparita addirittura dalla foto che venne scattata nell’occasione e che, secondo il racconto della veggente, lasciò il posto vuoto a tavola. Tornarono da Medjugorje a Trevignano con una statuetta comprata che un giorno cominciò a trasudare, poi versò lacrime bianche e poi di sangue dagli occhi.
“In una visione la Madonna mi apparve e mi diceva 333, io capii che il 3 era il giorno, il 3 l’ora e poi mi fece vedere un posto, ma io non lo conoscevo”. “Mi chiesi cosa volesse dire il terzo 3. Poi un’amica mi parlò di un terreno che veniva chiamato Tre Vigne. Dopo varie trattative lo abbiamo comprato con i soldi di una donazione”. E da allora durante il rosario ogni tre del mese la Madonna le apparirebbe sulla spianata con vista lago portando messaggi. A volte ha un velo bianco, a volte il manto azzurro. Porta con sé un profumo di rosa, lo stesso che persiste attorno a Gisella. “Quello che mi interessa è far passare il messaggio della Madonna”. “Avrei voluto lasciare ma come si fa quando anche la Madonna stessa ti dice: anche tu mi vuoi lasciare sola?”.

Conferma che le prime volte ebbe segni sul corpo, sulle braccia e che questi continuerebbero. Domanda dopo domanda Gisella e il marito tenendosi per mano cercano di opporsi a quelle che definiscono vere fake news: viviamo con i soli soldi dello stipendio di mio marito ingegnere elettronico, non chiedo soldi per incontrare le persone. La curiosità però non scema. Dallo studio in diretta da Mattino 5 la conduttrice vorrebbe che si togliesse i guanti per mostrare quello che c’è sotto. E se è vero miracolo lo stabilirà ora la commissione che arriva molto in ritardo rispetto all’avvio dello strano fenomeno che perdura ormai da anni. “Con il Comune di Trevignano – dice Gisella – abbiamo buoni rapporti, con la sindaca non abbiamo alcun tipo di problema, non con il Parco: ma non c’è stata alcuna rissa con i guardiaparco come è stato scritto”.

Andando via i giornalisti chiedono i bilanci dell’associazione. Il fatto sta scivolando via via dalle pagine dei misteri da svelare a quelle della cronaca. E il dubbio, per tutti, persiste. 333 e la metà di 666. La Bestia si è dimezzata?