Il giorno 27 gennaio 2022, alle ore 9:30 verrà inaugurata l’opera “1022” dell’artista Fabrizio Pompili, realizzata in ricordo delle vittime del rastrellamento di Roma avvenuto il 16 ottobre 1943.
L’inaugurazione avverrà presso l’istituto Corrado Melone a Ladispoli e vedrà la partecipazione del D.S. Prof. Riccardo Agresti, dell’assessore alla cultura del comune di Ladispoli dott. Marco Milani, di Sua eccellenza il vescovo Mons. Gianrico Ruzza, dello storico dott. Giuseppe Levi Pelloni e dell’artista Fabrizio Pompili che è anche docente di arte alla Scuola secondaria dell’istituto stesso.
Il lavoro, composto da cinque pannelli realizzati in cemento armato, fotografa altrettanti momenti di quella tragica vicenda, dal rastrellamento avvenuto al Portico d’Ottavia, fino alla liberazione e al ritorno a Roma.
L’opera ha visto anche la partecipazione di alcuni studenti dell’Istituto che parteciperanno alla manifestazione: Gabriele Baggio, Ioana Birzu, Chiara Caputi, Vittoria Carazzi, Lorenzo Fanicchia, Nicole Mascarenhas Antunes, Greta Moretti, Antonio Pisacane, Marta Scognamiglio, Marta Turcanu, Giulia Usai.
Il 27 gennaio del 1945, le truppe russe dell’Armata Rossa fecero irruzione nel campo di concentramento di Auschwitz, dove liberarono gli ebrei, i Rom, gli omosessuali, le persone con disabilità ed oppositori politici che vi erano rinchiusi. Secondo lo United States Holocaust Memorial Museum, sono state circa 15-17 milioni le persone che hanno perso la vita a causa della persecuzione razziale e politica messa in atto dal regime del Terzo Reich e dai suoi alleati tra il 1933 ed il 1945.
Le parole di Liliana Segre (senatrice a vita per volere del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella): «Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare» (Discorso del 19 gennaio 2018) e quanto affermò Primo Levi: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre». Non bisogna mai dimenticare di cosa sia capace l’uomo (anche istruito e civilizzato), se si lascia catturare dall’odio, dal fanatismo e da teorie aberranti. Il pericolo verso cui ci si dirige è che il ricordo possa sfocarsi.