“GIORNALISTI EDUCATI A MENTIRE”

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giornalisti educati a mentire

L’HA DETTO LA TELEVISIONE, IL PREMIER, LA RADIO, IL DOTTORE: DUNQUE È VERO!

giornalisti educati a mentireVenerdì 13 novembre abbiamo ospitato Diego Siragusa, lo scrittore che ha tradotto lo scottante libro “Giornalisti Comprati – Come i politici, i servizi segreti e l’alta finanza dirigono i mass media tedeschi” del tedesco Udo Ulfkotte.
Filosofo, scrittore e saggista, Siragusa coraggiosamente ha tradotto la denuncia del giornalista tedesco, morto precocemente nel 2017, una storia difficile da reperire. Il libro infatti fu fatto sparire dalla Germania e dagli Stati Uniti poco dopo la sua pubblicazione. “Io ero nel libro paga della CIA, sono stato pagato per dire bugie” la premessa dell’autore che pubblica nomi, date, fatti e misfatti avvenuti nel mondo dell’informazione. Un meccanismo diffuso a livello globale che ha manipolato la storia.

Dottor Siragusa, nessuno in Italia ha voluto tradurre questo libro, perché è temuto da redazioni e case editrici?
Le case editrici sono anche proprietarie di diversi giornali dunque il sistema che denuncia Ulfkotte è un sistema diffusissimo in tutto l’occidente: un’informazione controllata. Se un giornalista deve fare carriera e si scontra contro l’indirizzo politico del suo giornale ha smesso di fare carriera. E questo l’autore lo spiega molto bene, elencando i nomi dei giornalisti e dei giornali. Nessuno lo ha querelato perché quello che dice è la verità.

Contenuto importante, sparizione del testo e morte dell’autore fanno pensare a poteri forti, che nel libro hanno un volto, decisi a mantenere lo status. Teme per la sua incolumità?
Non ho nessun timore in quanto io sono solo il traduttore e il libro è già uscito, però ci tengo a raccontare la strana morte di Ulfkotte: aveva un problema cardiaco, ma non era in pericolo di vita. Ebbene, è stato trovato il 17 gennaio 2017 morto, immediatamente hanno cremato il cadavere senza fare l’autopsia. Quindi noi oggi non sappiamo quale è stata la causa del suo decesso.

Un fatto inquietante che ricorda Bergamo a marzo, certi meccanismi ritornano?
Come vediamo anche nella storia italiana ogni volta che qualcuno ha voluto fare chiarezza nei confronti di omicidi eccellenti, di attentati eccellenti o è stato messo a tacere oppure, se era un magistrato, gli hanno tolto la titolarità dell’indagine. Nel caso di Ulfkotte, egli identifica, nei servizi segreti, nell’alta finanza e negli Stati Uniti gli strumenti mediante i quali si controlla l’informazione. Tutta.

Lui cita casi espliciti?
Per esempio per preparare l’opinione pubblica alle guerre, tutto il sistema dell’informazione deve marciare come un esercito compatto, devono dare tutti la stessa versione dei fatti. Così fu un anno dopo l’11 settembre per quanto riguarda l’aggressione all’Iraq di Saddam Hussein dove si parlò di armi di distruzione di massa, che non furono mai trovate perché non c’erano.

giornalisti compratiIl lettore italiano potrebbe non essere interessato a quanto accade in Germania
Lui denuncia l’informazione “lubrificata” dove i giornalisti vengono circuiti, accade anche da noi. Solo alcuni blogger o riviste indipendenti come la vostra, che non ricevono sovvenzioni da nessuno, hanno avuto in Germania, dopo l’uscita del libro, la credibilità e l’accesso maggiore da parte dei lettori.

Il giornalista si può sottrarre, a certi livelli, a questo meccanismo?
Sottrarsi significa non fare carriera e non lavorare. I sistemi di persuasione sono tali da scoraggiare qualunque giornalista che volesse uscire dal sistema della corruzione. Nelle riunioni segrete del gruppo Bilderberg vengono invitati i giornalisti, quest’anno c’era Lilli Gruber e c’è l’obbligo di non rivelare a nessuno le informazioni condivise. Anche alcuni cittadini che provano a diffondere informazioni attraverso i canali social subiscono censure. I social sono un formidabile strumento di contro informazione, ma anche i social sono controllati. In questo momento io sono bloccato da Facebook per esempio, sono bloccato e questo mi è capitato spesso sopratutto quando riferisco notizie che riguardano il Medio Oriente. Ho scritto un libro a tal proposito “La censura di Facebook”.

Tornando al libro da lei tradotto, quante copie ha venduto?
La prima edizione è andata esaurita, con la pandemia dopo la prima presentazione ci siamo fermati. Uscirà a breve una seconda edizione.

Lo chiedo in merito al contenuto. Non stupisce che l’informazione non sia indipendente, nessuno è ingenuo ma leggere nomi, fatti e guerre che Ulfkotte elenca è come riscrivere la Storia. Quanto debilita la perdita di certezze?
Effettivamente un libro del genere dice al lettore: guarda la storia di cui sei stato testimone e spettatore va riscritta, come la questione dell’Euro. C’è un capitolo dove Ulfkotte riporta un sondaggio, rivela che la grande maggioranza era contraria all’introduzione dell’Euro e voleva mantenere il Marco. Ebbene fu fatta una grande campagna definita ‘pubblicità da detersivo per una moneta’, un vero e proprio lavaggio del cervello. Quando tutti i mezzi di comunicazione all’unisono dicono la stessa cosa si crea nel popolo un consenso di massa.

L’utente non si pone domande, solo fiducia cieca? Questa autorevolezza da dove nasce?
Gli antichi latini dicevano ipse dixit – l’ha detto lui! E dentro c’era l’autorevolezza di chi aveva detto una certa cosa. Come ora in epoca di Coronavirus, dove l’informazione è concentrata su un dramma collettivo si schierano naturalmente gli addetti ai lavori: scienziati, virologi, ricercatori, si riscontra che anche all’interno del mondo accademico-scientifico ci sono una serie di differenziazioni per cui il cittadino che non ha gli strumenti per valutare è confuso. Se a questo aggiungiamo il lavoro di disinformazione attraverso messaggi falsi che si usa diffondere sui social media (Facebook, Instagram) si crea una situazione di collasso dell’informazione. Spesso diventa un eroe colui che fa le false notizie, un esempio recente: i pronto soccorso sono vuoti! Un giovane biellese ha fatto un video in cui chiamava tutti coloro che credono nel virus Covidioti, mentre a Biella i letti negli ospedali sono esauriti e i malati vengono trasferiti in altre città. Menzogne credute verità e verità non riconosciute.

Come proteggersi o fermare il meccanismo? Non comprare i giornale, disdire gli abbonamenti online potrebbe essere una risposta?
Penso che dobbiamo sempre ragionare con la nostra testa, effettuare un’analisi logica dei fatti come quelli che in questi giorni coinvolgono le nostre emozioni, le nostre vite, avere atteggiamenti unilaterali non giova. Il dubbio metodico e sistematico è utile, ragionare da soli. Il compito del giornalista, servo dell’informazione dovrebbe essere: “la notizia è sacra, ma il commento è libero”. Ma la notizia deve essere vera!

Il punto è questo, un giornalista oggi cosa può fare per svolgere la professione con onestà?
Un drammaturgo e poeta tedesco Christian Friedrich Hebbel, disse:“Se tutti i giornalisti in quanto tali, fossero in carcere, non ci sarebbero certo tanti innocenti rinchiusi più di quelli che già ci sono”. Il giornalista deve indurre il lettore a dubitare anche di quello che egli stesso ha scritto, il rapporto deve essere critico. La verità non c’è, però possiamo avvicinarci.
Giornalisti Comprati

di Barbara Pignataro