Giornalismo da principianti e gioco dello struzzo

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Chi ci legge da 20 anni, e sottolineiamo 20 anni, sa che L’Ortica non ama le polemiche. Quelle le lasciamo, come diceva il grande Umberto Eco, alle legioni di imbecilli a cui i social network hanno dato diritto di parola. Quando però ci si accusa di una serie di nefandezze, beh vogliamo e dobbiamo difenderci. Stiamo parlando della nostra inchiesta sul ritrovamento di oggetti per riti occulti rinvenuti in alcune tombe all’esterno della necropoli di Cerveteri sulla via degli Inferi. Un articolo che tanto strampalato non doveva essere visto che la redazione del programma “Le Iene” di Mediaset ha contattato un nostro giornalista per chiedere approfondimenti. Ebbene, evidentemente il fatto che abbiamo scoperchiato una pentola tanto scomoda non deve essere stato digerito da qualcuno che ha scatenato una maldestra caccia alla smentita, chiamando in causa anche autorevoli personaggi che, correttezza suggerirebbe, se avevano tanta voglia di replicare potevano semplicemente contattare L’Ortica. Ma hanno preferito propalare il loro pensiero su altre pagine. Non ci stracceremo le vesti per questo. Ma siamo preoccupati, amici lettori. E per due motivi ben precisi. Uno serio e l’altro comico. L’aspetto serio della vicenda è che in troppi tendono a ridimensionare l’evento, si parla di ragazzata, di esoterismo da principianti, di scalpore creato ad arte nel periodo elettorale. Premesso che non permettiamo a nessuno solo di pensare che L’Ortica sia manovrata come un burattino da qualche politicante locale, ci chiediamo se prima di parlare qualcuno si sia reso conto in che mondo vive. Un mondo dove di recente hanno stuprato minorenni col pretesto del santone che evocava il maligno, soggiogando menti deboli. Un mondo dove la violenza ed il proibito attirano sempre più giovani. Un mondo dove si parte col gioco satanico casereccio e poi si arriva a fare del male vero. La reazione che ci saremmo aspettati, invece della grande corsa a ridimensionare per paura di perdere poltrona e prestigio, sarebbe stata quella del teniamo gli occhi bene aperti. Per ora, e per fortuna, si tratta solo di improvvisati satanisti de noantri (come L’Ortica ha scritto specificatamente) ma è un andazzo che deve essere tenuto sotto controllo. Fare lo struzzo mettendo la testa sotto la sabbia significa solo girarsi dall’altra parte e non tenere conto che, dal gioco di accendere quattro candele nere a compiere azioni ben peggiori, il passo potrebbe essere breve. Chiamare in causa esperti e tuttologi sinceramente fa sorridere, ridurre tutto a giovanotti che consumano sesso col profilattico tra i tumuli appare come un tentativo di spacciare una maldestra messa nera per una non meglio definita invocazione dell’equinozio di primavera. E, per favore, lasciamo fuori da questi discorsi le forze dell’ordine che hanno già il loro bel da fare a garantire la sicurezza nel nostro territorio. Qualcuno gioca a ridimensionare, accusando la stampa di ingigantire presunte ragazzate, senza capire che un vecchio adagio ricorda che è sempre meglio prevenire che curare. E questo è il motivo per cui siamo preoccupati.

Poi c’è l’aspetto comico che emana comunque inquietudine.

Ci rivolgiamo a coloro che si sono lanciati nella sfrenata corsa alla smentita. A coloro che si sono messi a contare le candele accese, quelle intonse, i manuali, i foglietti, le traduzioni dallo spagnolo, i profilattici usati o vergini, la differenza tra odi che evocano o allontanano il maligno. Ma che tristezza, amici lettori. Quando si rincorre una notizia pubblicata da un altro mass media per poter dire al pezzo grosso di turno: “Quanto siamo bravi, avete visto? Abbiamo trovato chi smentisce”, beh la dice lunga sulla deriva che abbia preso l’informazione nel nostro territorio. La differenza è che noi de L’Ortica ci alziamo la mattina, col sorriso sulle labbra, per fare il nostro lavoro di informare i lettori. Possiamo essere più o meno bravi, ma è dal 1997 che questo giornale esiste e svolge un ruolo preciso nel campo dell’informazione del territorio. Su questo argomento chiudiamo qui, come diceva il grande Celentano “Francamente me ne infischio”. Di cantori, aedi, amici degli amici, pezzi grossi che ci odiano e manco sappiamo il motivo, personaggi che vorrebbero l’informazione narcotizzata all’insegna del va tutto bene.

Il Direttore

Gianni Palmieri