Giorgia Wurth, l’istinto al servizio del talento

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Giorgia Wurth, la Tessa Taviani della fiction “Le tre rose di Eva”, ci racconta come sognava di suonare il pianoforte e poi è diventata attrice e scrittrice di successo
di Felicia Caggianelli

E’ di origini svizzere da parte del papà, ma ha l’impeto e la determinazione degli italiani che ha preso dalla mamma. Nata a Genova, da piccola voleva fare la musicista. Poi si è cimentata nella professione di giornalista di inchieste e di cronaca. Quindi ha trovato la sua strada. Quella di scrittrice ed attrice di successo. Capace di prendersi le pause giuste, di non farsi travolgere dalla notorietà. Di staccare la spina quando è il momento per poi tornare più in forma di prima. Tutto questo è Giorgia Wurth, nota al grande pubblico televisivo per essere Tessa Taviani nella fiction Le tre rose di Eva su Canale 5. Una serie tv di successo che in autunno tornerà per la quarta ed attesa serie. L’abbiamo incontrata al teatro Marconi di Roma in occasione della tournee della commedia “100 metri quadri” dove recita sul palco insieme a Sandra Milo. Una dei totem dello spettacolo italiano che, vi anticipiamo, presto ospiteremo sulle nostre pagine con una intervista esclusiva.

Giorgia Wurth donna di spettacolo poliedrica, capace di essere attrice, presentatrice, scrittrice ed anche giornalista di cronaca. Ma il tuo sogno da bambina quale era?

“In realtà da piccola sognavo di fare la pianista. Ho studiato pianoforte tanti anni ed ero convinta che avrei fatto questo lavoro. Ero così innamorata della musica che avrei suonato pure su un’isola deserta. Purtroppo sono molto incostante, ho lasciato la musica, mi ha appassionato il giornalismo di inchiesta, poi una volta arrivata a Roma ho iniziato la scuola dei teatri e da lì è partito il mio percorso di attrice. L’unica cosa che non ho abbandonato mai è la scrittura visto che l’ho coltivata sotto altre forme. Però sono convinta che non mi basterebbe fare una sola cosa nella vita per come sono fatta io. Non sono una che pensa che si viva solo per lavorare. Penso che la vita sia altro e che sia un grande privilegio poter fare il lavoro che ti piace ma, ci possono essere anche tanti lavori che potresti fare e che non immagineresti mai che ti potrebbero anche piacere”.

Reciti in teatro, sei tra le star delle fiction di successo, conduci programmi radiofonici all’estero, scrivi libri pluripremiati. Ma quale è il vero amore artistico di Giorgia Würth?

“Dovendo scegliere, alle strette, la scrittura. Adoro recitare ovviamente, ma la scrittura è solo mia, nessuno mi dice cosa fare come ad esempio davanti ad una telecamera. Scrivere mi tiene viva. La scrittura è qualcosa di cui non potrei fare a meno. E’ un’esigenza. Non a caso sto terminando il mio terzo romanzo che sarà un po’ diverso rispetto ai primi due libri che affrontavano temi di denuncia sociale”.

Cos’è che scatta e ti porta ad impugnare una penna e a scrivere?

“Io ho sempre scritto sin da bambina. Erano pensieri e sensazioni che sentivo il bisogno di mettere su carta. Di vederli fuori da me. Era una sorta di modo per esorcizzarli e metabolizzarli in un’altra forma. Quando invece scrivo un libro come nei miei ultimi due sono sempre partita da un fatto di cronaca. Anche se si tratta di un articoletto piccolino, se mi colpisce, parto da lì e ci costruisco la mia storia. Però parto sempre da fatti veri. Non mi definisco scrittrice. Mi definisco una che ha molte idee di cui alcune buone, che le vuole condividere e che fa una gran fatica  a cercare di trascriverle su carta con rigore, perché la scrittura è rigore”.

Come è lavorare con un mostro sacro dello spettacolo italiano come Sandra Milo?

“Mi sento una vera privilegiata. Recitare accanto ad una donna meravigliosa come Sandra Milo significa avere accanto gioia pura, senza filtri. Appena la vedi ti dona positività, schiettezza, intelligenza. Lei è la storia, una persona impagabile.  La vita è molto curiosa. Da bambina andai come ospite con tutta la classe alla trasmissione Piccoli fans condotta dalla Milo trenta anni. E rimasi affascinata da questa donna così solare, così vera. Ora recito accanto a lei in teatro, è un sogno. Sandra è come una luce che incanta. Un esempio difficile da imitare”.

 

E’ nata a Genova, ma suo padre è svizzero. Cosa ama dell’Italia e cosa della Svizzera?

“La mia parte svizzera è molto forte quando si parla di rispetto per l’ambiente e le regole del vivere civile. Mi arrabbio quando vedo Roma sporca e trascurata dagli stessi abitanti. L’Italia è un paradiso, ma lo trattiamo male, viviamo di rendita. Credo che Roma sia la città più bella del mondo, ma è così solo grazie agli antichi romani Dell’Italia mi piace il fatto che c’è tutto. Mare, montagna, colline, ottimo cibo, cultura”.

Programmi futuri?

“Stiamo girando la quarta serie de Le tre rose di Eva che andrà in onda subito dopo l’estate. Siamo un gruppo affiatato, non mi aspettavo questo grande successo e soprattutto questa attesa per la nuova serie. Torna Aurora e sarà una grande serie. Per il resto, ho il nuovo libro appena scritto. E continuerò ovviamente a lavorare in teatro”.

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