Abbiamo ascoltato il parere di due esperti su questo fenomeno che pone a repentaglio la vita degli adolescenti anche nel nostro territorio
di Felicia Caggianelli
La nostra inchiesta sul dilagante fenomeno del blue whale ha colto nel segno. Tra telefonate in redazione, mail e segnalazioni, appare evidente come le famiglie siano preoccupate da questa vera e propria pazzia che rischia di diventare una moda nefasta per i giovanissimi. Come anticipato la scorsa settimana, ne abbiamo parlato con due esperti del settore, due professionisti che hanno aperto una interessante finestra sulle ragioni emotive che sovente fanno scattare questi pericolosi meccanismi auto distruttivi. Da cui il nostro litorale, come i recenti fatti accaduti a Fiumicino dimostrano, purtroppo non può sentirsi al sicuro. Illuminante il parere della dottoressa Anna Maria Rita Masin, psicoterapeuta molto conosciuta nel nostro comprensorio. Dottoressa, cosa scatta nella mente dei giovanissimi che cadono nella rete della Blue Whale?
“L’adolescenza, è una fase di passaggio molto delicata della vita poiché cambiano le prospettive: l’autorità genitoriale è messa in forte discussione, il punto di riferimento è il gruppo di coetanei in
cui si cercano accettazione ed identificazione. L’adolescente, inoltre, vuole fare l’adulto ma non ha i suoi strumenti critici. Per questo motivo l’adolescente cerca sempre dei punti di riferimento considerati solidi. Il gioco Blue Whale dà l’illusione di essere invincibile. Pone in primo piano il ragazzo perché verifica con foto e con lodi i livelli raggiunti. Fa presa sulla sua insicurezza minacciando apertamente i suoi famigliari (che, inconsciamente, sono il suo vero e significativo punto di riferimento”.
Interessante anche l’opinione del dottor Riccardo Coco, psicologo-psicoterapeuta, che ha scavato a fondo nelle motivazioni di questo fenomeno che tiene in ansia milioni di famiglie. Dottor Coco quanto è grave l’allarme?
“Credo che quando si abbia a che fare con figli adolescenti che si vivono la loro adolescenza – e giustamente, perché fa parte di un loro sano compito di crescita – con ribellione all’autorità genitoriale dell’infanzia, sfida alle regole degli adulti, ricerca e sfida dei propri limiti, sia tutto uno scampanellio di allarmi! E non può che essere così. L’adolescenza è di fatto una delle fasi della vita più difficili e destabilizzanti: se gli adolescenti fossero considerati alla stregua degli adulti, avrebbero un corposo curriculum di diagnosi psichiatriche, che però, essendo appunto adolescenti, non vengono considerate tali. I problemi esistenziali di un adolescente ed in particolare la sfida dei propri limiti, possono trovare diversi canali di espressione. C’erano Blu Whale anche ieri e ce ne saranno anche domani, solo con nomi diversi: corse folli con il motorino, sdraiarsi in mezzo alla strada dietro una curva, buttarsi da alti balconi nelle piscine sottostanti, etc. So di non essere rassicurante, ma io non credo che possano esserci adolescenti e genitori immuni dal pericolo che certe esperienze adolescenziali non portino, in alcuni casi, anche a gravi conseguenze. E’ un rischio che non si può controllare del tutto. E se controlli tutto infantilizzi il figlio e non lo fai crescere, il che anche porta a gravi conseguenze di sviluppo.
Se c’è una cosa di cui ha bisogno l’adolescente è la fiducia ed il potersi assumere delle responsabilità di scelta e sono due cose che non vanno d’accordo con il controllo estremo. Una cosa però si può fare, valida ieri, oggi e domani: costruire con i figli, fin dalla prima infanzia, un solido legame affettivo, fatto di amore, rispetto dell’individualità del figlio, comprensione, pazienza e soprattutto tanto ascolto. Presenza (che è cosa diversa dal controllo) ed ascolto, che devono sussistere anche quando i figli adolescenti lo rifiutano e la pazienza di non gettare mai la spugna se non li capiamo più e ci trattano male (loro stessi stanno male con se stessi). Infine, se l’ansia e le paure colorano di se tutto quanto chiedere aiuto ad un esperto che possa aiutare tutta la famiglia a superare questa difficile fase di transizione”.
L’Ortica naturalmente continuerà a seguire questa delicata vicenda, fenomeni pericolosi per la nostra gioventù come Blue Whale debbono essere stroncati immediatamente prima che divengano virali.