Il gemellaggio che si è tenuto nella nostra scuola dal 9 al 16 marzo è stato un’esperienza unica e indimenticabile: abbiamo partecipato in venticinque studenti, in rappresentanza delle varie classi della scuola secondaria di primo grado della “Melone”. Il progetto prevede lo scambio culturale tra il nostro Istituto e il Roelof van Echten College di Hoogeveen (province Drenthe in Olanda).
Ogni studente italiano è stato gemellato con uno studente olandese. A causa dell’emergenza SARS-COV 2, negli anni passati, non è stato possibile organizzare progetti con altri Paesi membri dell’UE, ma da quest’anno le attività di scambio sono riprese e per questo abbiamo potuto vivere questa esperienza, importante non soltanto a livello didattico, ma soprattutto nella sfera sociale e relazionale.
Difficile racchiudere in un breve articolo cosa abbia significato per noi questa settimana: per tutti è stata la prima esperienza di gemellaggio, pertanto le emozioni si rincorrono numerose e variegate. Per alcuni di noi l’ “avventura” è iniziata qualche mese fa quando il primo scoglio da superare è stato convincere i genitori a concederci una esperienza che avrebbe richiesto grande maturità nella gestione di tante cose: oltre quelle più semplici da immaginare, anche la gestione dello studio in un anno scolastico importante che terminerà, per molti di noi, con gli esami di Stato.
Individuati i partecipanti, a novembre 2022 sono iniziati gli incontri organizzativi guidati da quattro pazienti e simpatici professori, fin da subito disponibili ad aiutarci in ogni minima difficoltà, comprendendo le nostre ansie e paure per questa nuova avventura. Le prime riunioni sono servite per preparare l’accoglienza dei nostri “amici” olandesi, ma, in realtà, sono stati utili anche per far conoscere tra loro gli studenti italiani, visto che alcuni di noi, appartenendo a classi diverse, neanche si conoscevano! L’impegno è stato intenso: consultando le richieste dei nostri amici olandesi, abbiamo studiato, progettato e preparato le attività da proporre per fargli conoscere il più possibile il nostro Paese di cui siamo orgogliosi. Inoltre abbiamo realizzato i badge con i nostri nomi e il simbolo della scuola, una brochure con il planning delle attività e, infine, cartelloni e striscioni di benvenuto da portare alla stazione il giorno del loro arrivo. È stato un lavoro di squadra e ognuno di noi ha contribuito svolgendo il proprio compito, mossi da tantissimo entusiasmo per l’esperienza unica che ci stava aspettando.
Poi, finalmente, per ognuno di noi è stato individuato il partner olandese e da quel momento è stato tutto un susseguirsi di chat e messaggi! Grande la curiosità di comprendere, attraverso le presentazioni inviateci in power point, le caratteristiche del nostro gemellato. Nel frattempo, con le famiglie abbiamo preparato le nostre case per renderle ancora più accoglienti. E finalmente è arrivato il fatidico 9 marzo, ore 12.30, indossata la felpa che ci hanno inviato i nostri partner olandesi, ci siamo ritrovati presso la stazione di Ladispoli, dove, con l’adrenalina alle stelle, con cartelloni, bandiere e caldi sorrisi stampati sul viso, accoglievamo i nostri gemellati; all’improvviso, tante felpe arancioni tutte uguali sono scese dal treno: il risultato è stato un boato tra strilli, applausi, abbracci e i lacrimoni di qualche mamma.
Subito dopo il loro arrivo, gli abbiamo riservato una festa di benvenuto nella nostra scuola, dove sono stati accolti calorosamente dal concerto dell’orchestra Melone, i musicisti si sono esibiti nei due inni nazionali e l’inno europeo, diretti dal Maestro Sergio Cozzi. Di seguito, il Preside Riccardo Agresti ha preso la parola dando il benvenuto agli ospiti in lingua inglese, parlando dell’importanza degli scambi culturali, soprattutto in questo periodo di guerra e di forti contrasti tra Stati. Il tutto si è concluso con un ricco buffet offerto dalle nostre famiglie, dove gli ospiti d’onore hanno potuto gustare diverse preparazioni tipiche italiane e internazionali, dal salato al dolce.
Nel pomeriggio siamo stati impegnati in una “caccia al tesoro” per Ladispoli per far conoscere il nostro territorio agli studenti olandesi, che si è conclusa con un buon gelato. È stata un’attività divertente all’insegna dell’accoglienza. In serata, stanchissimi, finalmente tutti a casa con il proprio ospite. La prima notte è stata la più emozionante, anche se “il ghiaccio” non si era ancora sciolto, si scioglierà nei giorni successivi facendo più cose insieme e conoscendoci meglio.
I giorni che si sono susseguiti sono stati pienissimi, quasi non si distingueva la fine di un giorno e l’inizio del successivo: abbiamo visitato i posti più belli di Roma (San Pietro con la sua cupola, il Colosseo, i Fori Imperiali, il Campidoglio, Fontana di Trevi, il Pantheon, Piazza Navona), gli scavi di Ostia Antica, il Castello di Santa Severa e Torre Flavia, il monumento simbolo della nostra città. Siamo rimasti affascinati dallo stupore manifestato dai loro occhi “stranieri” di fronte alla bellezza della Capitale. Ci siamo divertiti moltissimo anche al parco avventura di Ostia, esibendoci in arrampicate e giochi di gruppo e in effetti, i ricordi più piacevoli sono del tempo passato in treno o in autobus, i pranzi e tutte le occasioni “meno formali”, perché sono stati i momenti in cui abbiamo legato e ci siamo divertiti di più: nessuno, guardandoci, avrebbe potuto pensare che ci conoscessimo da così pochi giorni!
La domenica, con il “family day”, ha un po’ fermato il tempo: niente impegni di gruppo, ma una giornata dedicata a scoprire la bellezza di trascorrere del tempo in famiglia, divertendoci e rilassandoci: alcuni l’hanno trascorsa in spiaggia, altri a Roma, Cerveteri o al Lago di Bracciano, chi è stato allo stadio olimpico per assistere a una partita di calcio e chi alle Terme di Saturnia: per tutti è stata una giornata divertente accompagnata da pranzi “particolari”.
L’ultima sera siamo stati tutti assieme con i professori e con le nostre famiglie al “farewell party”, cantando e ballando sulle note delle canzoni scelte dai “Dutch students”. In quell’occasione i docenti olandesi con gli studenti ci hanno espresso il loro sentito grazie per la calorosa accoglienza e ospitalità. Momenti emozionanti e divertenti che non dimenticheremo mai.
È stato tutto rose e fiori? Sinceramente no. Condividere gli spazi in casa, il tempo libero, il sonno con una nuova sorella/fratello non è stato sempre facile. Non solo perché parliamo lingue diverse, ma soprattutto perché veniamo da usi e tradizioni che hanno poco in comune e delle quali non sapevamo niente prima di vivere insieme. Per questo adesso ci sentiamo migliori, meno “viziati”, abbiamo condiviso abitudini e stili di vita differenti, siamo quindi più capaci di accettare e di accogliere le diversità superando la barriera dei pregiudizi. Abbiamo valorizzato lo spirito di iniziativa, imparando come gestire degli ospiti, incoraggiarli di fronte alle loro debolezze o timidezze, a smussare le nostre esigenze per accogliere quelle del nostro gemellato. Ci siamo uniti nelle piccole difficoltà quotidiane e ci siamo preoccupati quando qualcuno si è fatto male cadendo o presentando qualche malessere, è maturato tra noi un forte senso di collaborazione e fratellanza. Interagendo tra di noi, abbiamo avuto l’opportunità di migliorare il nostro inglese, anche se non sono mancati i fraintendimenti che a volte sono sfociati in momenti di ilarità e/o di tensione, fortunatamente risolti con l’aiuto dei docenti.
Purtroppo, questa prima fase è stata sin troppo breve e quei giorni sono volati a tal punto che il momento dei saluti è apparso improvviso. Il distacco è stato emotivamente pesante, c’è stato un pianto generale non soltanto di noi italiani, che siamo sempre molto espansivi, ma anche da parte degli olandesi. Degli sconosciuti, arrivati a casa nostra per una settimana, sono riusciti a far piangere intere famiglie, quegli sconosciuti che hanno “stravolto” le nostre vite sono ora come fratelli con cui si è creato un rapporto speciale e saranno gli stessi con cui vivremo un’altra esperienza bellissima in Olanda. Tra meno di due mesi potremo riabbracciarci tutti, siamo consapevoli di quante cose belle ci riserverà la seconda fase del progetto, in quanto potremo vedere ed esplorare il loro Paese, espressione di una cultura diversa dalla nostra.
Concludendo possiamo affermare che il bilancio di questa prima fase del nostro gemellaggio è più che positivo. Per questo motivo vorremmo ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per la realizzazione del progetto: le famiglie, i docenti impegnati nel twinning proff. Picone, Pilotti Sambucini e Specchi, il nostro Dirigente Riccardo Agresti, per averci permesso di prendere parte a questa fantastica avventura che, con il sorriso sulle labbra, ricorderemo per tutta la vita, un’opportunità di crescita che ci ha aperto mente e cuore. Ora, pronti e pieni di entusiasmo, non vediamo l’ora che arrivi il 9 maggio, il giorno della nostra partenza per Amsterdam.
Mazzocchi Jon (3B), Carrozza Greta (3B), Bello Gaia (3C), Prisco Valentina (3C), Angeletti Flaminia (3D), Bozzelli Leonardo (3D), Da Lozzo Lorenzo (3D), Mastrodonato Davide (3D), Mihai Alessandro (3D), Troiani Matilde (3D), Valentini Flavio (3D), Voci Giorgia (3D), Matteucci Greta (3F), Pirozzi Chiara (3F) , Simonelli Viola (3F), Stella Daniele (3F), Pescatore Marta (3H), Rapone Gabriele (3H), Assad Sara (3L), Calvo Chiara (3L), Sambucini Marco (2B), Prete Marzia (2E), Romano Alessio (2E), Barbu Sara (2F), Motoc Klaus (2F).