“Gemellaggio con una città della Romania”

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Il direttore didattico Riccardo Agresti

di Giovanni Zucconi

E’ la terza volta che ho il piacere di intervistare il preside Riccardo Agresti. Come sapete, è un personaggio poco incline ai compromessi su determinati temi, scolastici o sociali, ed è quindi inevitabilmente predestinato a diventare molto scomodo.

Talmente scomodo, che negli ultimi mesi è stato al centro di un vero e proprio attacco che ha tutti i contorni di un giallo. Un giallo con un cast degno di un capolavoro di George Simenon. Infatti tra i protagonisti comparivano la segreteria del Ministro della Pubblica Istruzione, e l’Arma dei Carabinieri. Quest’ultima alle prese con un delicatissimo ma misterioso caso che stava mettendo in pericolo tutte le città del nostro litorale. Nella trama, per testimoniare la loro solidarietà ad Agresti, sono comparsi anche politici del calibro dell’Onorevole Marietta Tidei, del sindaco Alessandro Grando e dell’ex sindaco Crescenzo Paliotta. La trama è stata raccontata già molte volte, e non entreremo quindi nei particolari. Ma è un giallo curioso ed inquietante, che vale la pena riprendere. Dopo aver tolto la delega di “prima collaboratrice”, una volta si sarebbe chiamata “vice preside”, ad una sua collaboratrice, il preside Agresti è stato oggetto di pressioni affinché questa fosse reintegrata nel suo ruolo. Pressioni apparentemente importanti, perché venivano da persone che si dichiaravano appartenere alla segreteria del Ministro, e che si presentavano anche come portavoce dei Carabinieri, riferendo di un interesse dell’Arma a continuare un’importante indagine sotto copertura, condotta proprio dalla sua ex collaboratrice. Naturalmente queste pressioni erano accompagnate da poco velate minacce di ritorsioni sulla carriera di Agresti. Perché abbiamo definito questo giallo curioso e inquietante? Perché dopo alcuni approfondimenti, sia la segreteria del Ministero, sia i Carabinieri, si sono dichiarati completamente estranei a questa vicenda e hanno categoricamente smentito un loro coinvolgimento. Ma, anche se tutta questa storia è apparsa come una gigantesca messa in scena, il delitto è stato commesso lo stesso. Come già sapete, il preside Riccardo Agresti è stato poi effettivamente rimosso dalla reggenza di Ladispoli 1, e al suo posto, nei fatti, è stata nominata proprio la collaboratrice che lui aveva allontanato, e per la quale aveva subito le pressioni che abbiamo appena raccontato. Un giallo che per noi non si dovrebbe chiudere qui, e che meriterebbe un’indagine per chiarire meglio tutti i suoi misteriosi contorni, e per individuare tutti gli attori di questa squallida vicenda, che non si sono fatti scrupoli a coinvolgere, indebitamente e pubblicamente, delle Istituzioni che dovrebbero essere lasciate fuori da certi giochi. Come abbiamo già detto, su questa vicenda è già stato scritto molto, e quindi non l’approfondiremo di nuovo. Ma ci interessava conoscere come stava reagendo a questo ridimensionamento il preside Riccardo Agresti, l’uomo che abbiamo apprezzato, determinato e indomito, in tante battaglie a favore dei propri studenti. Ci ha accolto, sorridente e disponibile come al solito, nel suo ufficio nella Corrado Melone

Preside Agresti, riprendiamo solo un attimo la vicenda del suo allontanamento dall’Istituto Comprensivo Ladispoli 1. Avrà sicuramente un’idea di chi vi sia dietro a tutto questo.

“Io ho subito pensato che dietro questa storia ci fosse la mia ex vicaria. Che avesse chiesto a qualcuno di organizzare questa messa in scena. Ma lei ha negato, e io non ho motivi per non crederle. Mi ha detto che è successo tutto a sua insaputa. Un po’ come per il Ministro Scajola, al quale comprarono, a sua insaputa, un appartamento con vista sul Colosseo”.

Lei sicuramente è un preside scomodo. Ha combattuto battaglie che non lo hanno fatto amare da tutti.

“Io sono consapevole di dare fastidio. Ci sono dirigenti che, per timore di perdere lo stipendio o per non incorrere in problemi giudiziari, si limitano a fare lo stretto necessario. Io non sono così. Io amo la scuola, amo i ragazzi. Se penso che una cosa sia utile per loro, io la faccio. Qualunque siano le difficoltà, io mi batto per ottenerla. E questo naturalmente dà fastidio. Ha dato fastidio qui, come ha dato fastidio alla Don Milani. Continuerò a dare fastidio, perché io ci credo”.

Cosa ha in mente per continuare a dare fastidio?

“Naturalmente darò fastidio solo a qualcuno. Le do un’anticipazione. Ladispoli farà un nuovo gemellaggio con una città della Romania, di cui adesso mi sfugge il nome. Il Sindaco di questa città ha chiesto la mia collaborazione per fare da tramite con la nuova Amministrazione di Ladispoli, e per promuovere questo gemellaggio. Io l’ho fatto con un po’ di titubanza, perché sembrava che stessi prendendo in giro il Sindaco Alessandro Grando e l’Assessore Lucia Cordeschi, conoscendo le loro posizioni politiche. E’ una cosa di pochi giorni fa. Io sono entrato quasi in punta di piedi nei loro uffici, sottolineando che non era una proposta provocatoria… Invece il Sindaco mi ha risposto con semplicità: “e che problema c’è?”. Anche l’Assessore ha risposto allo stesso modo. E quindi ho avuto, senza problemi, il loro consenso a procedere con questo gemellaggio. Come primo passo, abbiamo già organizzato una visita di una nostra delegazione in Romania, nella quale sarà presente l’Assessore Cordeschi. Il Sindaco era disponibile venire con noi, ma per quel giorno aveva già preso un impegno. La nostra visita in Romania ci sarà per fine ottobre. A maggio, mi sembra, il Sindaco della città rumena verrà in visita a Ladispoli con la sua delegazione. Sarà un gemellaggio istituzionale tra i due Comuni”.

Devo riconoscere che questa disponibilità del Sindaco Grando per questo gemellaggio così particolare non era sicuramente scontata…

“Senza dubbio. Ma un conto è la posizione politica, chiamiamola generale, e un conto è lavorare per il bene della città. Questa Amministrazione sta dimostrando di lavorare per Ladispoli. Questo è importante. E lo dico a prescindere dal fatto che io condivida o meno le linee politiche dei loro partiti. Questo è uno dei motivi per cui ho rispetto per questa Amministrazione, e considero Alessandro Grando una persona capace e intelligente. Come l’Assessore Cordeschi.”