Scopriamo la “sporca dozzina”
di Alfonso Lustrino
È risaputo che i sistemi tradizionali di coltivazione fanno largo uso di pesticidi, concimi chimici e diserbanti. Abbiamo già trattato l’argomento nel numero di agosto 2018 del L’Ortica e visionabile su www.orticaweb.it.
Sempre più persone attente alla propria salute, a quella del prossimo e all’ambiente, decidono di passare ad un’alimentazione biologica. In effetti le coltivazioni biologiche, a differenza di quelle convenzionali, non fanno uso di sostanze tossiche e hanno un’attenzione in più per l’integrità del suolo e di tutto l’ecosistema in cui va ad inserirsi la coltivazione.
L’etichettatura vigente non sempre fornisce tutte quelle informazioni utili al consumatore per compiere una spesa consapevole e sicura per la propria salute.
Un primo passo importante sarebbe conoscere quali sono i cibi che più spesso risultano essere contaminati e poco sostenibili.
L’Environmental Working Group (EWG) è un gruppo di attivisti americano che promuove l’alimentazione sana e la consapevolezza sul cibo. Ogni anno l’EWG rilascia un documento che si prospetta come una guida all’acquisto ed elenca i cibi più contaminati definiti la “sporca dozzina”.
Quello che è da tenere in considerazione è il fatto che le analisi da cui vengono estrapolati i risultati vengono eseguite lavando la frutta o la verdura e quando possibile rimuovendo la buccia, proprio come farebbe il consumatore: questo per dimostrare quanto non sempre sia sufficiente sciacquare il cibo per essere sicuri di non ingerire pesticidi o altre sostanze chimiche.
Ecco la lista degli alimenti da tenere sott’occhio: la “sporca decina” del 2019.
- Spinaci
- Fragole
- Cavolo
- Pesche noci
- Mele
- Uva
- Pesche
- Ciliegie
- Pere
- Pomodori
- Sedano
- Patate
Anche quest’anno, gli spinaci e le fragole si confermano essere gli alimenti più contaminati, dati confermati anche da associazioni di altri paesi. Con la coltivazione delle fragole e spinaci si fa un massiccio uso di pesticidi perché sono destinate a crescere rasoterra, quindi più esposte all’attacco di parassiti o animali come lumache e insetti. Per questi cibi l’EWG consiglia vivamente di scegliere alimenti provenienti da colture sicure e biologiche.
Quello dei cibi contaminati è un tema molto attuale a cui forse diamo ancora troppa poca importanza. Eppure l’allarme lanciato dalla Fao e dall’Oms è più chiaro che mai: 600 milioni di persone si ammalano ogni anno per cause riconducibili al cibo contaminato, e per 420.000 non c’è nulla da fare.
Un nuovo rapporto dell’American Cancer Society ha rivelato che i tassi di decesso per cancro al fegato sono raddoppiati dalla metà degli anni ’80. Il rapporto, che appare sulla rivista CA: A Cancer Journal for Clinician, offre diverse possibili ragioni per questo sorprendente aumento, tra cui il legame dimostrato tra pesticidi e cancro al fegato.
La lista degli studi a supporto del binomio pesticidi-malattie sarebbe ben più lunga e non mancano le opportunità di approfondimento.
In conclusione: l’agricoltura biologica è l’unico sistema di coltivazione sostenibile, perché non inquina l’ambiente e, lungi dall’impoverirlo, è capace di mantenere o migliorare la fertilità del suolo indefinitamente. Acquistando prodotti biologici la nostra salute e quella del Pianeta ne riceveranno un beneficio immenso.