A cura del Dottor Professor Aldo Ercoli
Tecnicamente l’ecografia offre delle immagini sfruttando l’impiego degli ultrasuoni. E’ pertanto una metodica strumentale che si avvale dell’impiego di questi ultimi per lo studio di diversi organi ed apparati, visualizzando diversi organi interni. Le onde sonore ad alta frequenza (1-2 mhz) vengono generate tramite trasduttori piezolettrici (che sono nella sonda) ed inviate nella direzione dell’organo da esaminare.
Nel momento in cui l’onda sonora incontra nel suo tragitto un tessuto di differente densità, una parte di queste onde vengono riflesse. Compito dell’ecografista è quello di essere in grado di saper interpretare le onde “leggere” sonore riflesse che lui ha trasmesso. Elaborando i dati dell’onda riflessa si può avere un’immagine dell’organo esaminato. Tutto ciò in modo non invasivo, ripetibile e senza effetti collaterali.
E’ possibile studiare organi formati da tessuti molli (es. cisti, fegato, reni etc). Purtroppo non siamo in grado di visualizzare bene i polmoni perché le onde sonore non si propagano attraverso l’aria. Lo stesso di casi per i tessuti densi, quali le ossa, che non ci consentono un’adeguata interpretazione ecografica.
Negli anni 90 comprai un vecchio “Ansaldo” (enorme ecografo) con il quale feci esperienza. Poi lasciai perdere, pur ottenendo buoni risultati, perché la mia passione, in medicina, è la semeiotica clinica, (interrogatorio anamnestico, semeiotica, clinica …).
Quali sono le indicazioni principali dell’ecografia? L’apparato gastroenterico, sia il fegato (cisti, neoplasie primitive ma soprattutto secondarie, traumi, ematomi, ascesi, epatopatie diffuse, la grave cirrosi, il fegato “grasso”; il pancreas (pancreatite acute e croniche, neoplasie), la milza (sindromi “bantiane” con splenomegalia, lesioni, traumatismi oppure focali). Nell’ecografia dell’addome superiore è compreso anche la visualizzazione dei reni (forma, dimensioni, rapporto corticale-midollare, calcoli, cisti, neoplasie, flogosi acute o croniche).
L’ecografia dell’apparato genito-urinario viene completato con l’esame dell’addome inferiore: vescica (neoplasie, calcoli, diverticoli, coaguli); prostata (per via trans rettale per evidenziare un’ipertrofia prostatica benigna), forme neoplastiche, calcificazioni, flogosi; testicoli (testicolo ritenuto varicocele, neoplasie, flogosi, traumi). Nella donna è utile l’esplorazione ecografica dell’utero- ovaio-tube (cisti ovariche, endometriosi, neoplasie). Altre indicazioni della metodica riguardo l’apparato locomotore (muscoli e tendini a seguito di flogosi o traumi, neoplasie benigne o maligne, sia primitive che secondarie; le articolazioni quali forme degenerative o post traumatiche.
Anche le ghiandole salivari (calcoli, forme benigne o maligne), la cavità peritoneale (ascite, processi infiammatori, masse peritoneale) ed i linfonodi esplorabili sono tutte strutture ben visibili agli ultrasuoni. Più complessa è, a mio avviso, lo studio delle mammelle, dal feto, della minaccia d’aborto. In campo pediatrico la metodica è utile nell’anca neonatale (per es. nella lussazione congenita dell’anca). Quali sono i limiti dell’ecografia? Direi gli artefatti, la scarsa esperienza dell’operatore, strumentazione non idonea, interposizione di aria e/o di tessuto osseo.
L’ecografia cardiaca (ecocardiogramma) necessità di una sonda speciale (ecografia M. mode).