Herpes zoster: in caso di forte stress emotivo o debilitazione organica, il virus della varicella contratta in passato si riattiva
Herpes Zoster? E’ dovuto ad una riattivazione di un’infezione latente del virus varicella – zoster (V.Z.). Cerco di essere più chiaro. Dopo una pregressa varicella contratta in passato il virus che si è nascosto nelle cellule dei gangli nervosi sensitivi alla stato latente dormiente, si riattiva, si sveglia per varie cause.
Si dice l’età. In effetti è più frequente dai 60 agli 80 anni di vita. Si tirano in ballo neoplasie soprattutto quelle ematologiche maligne. Tutto vero per carità. Consentitemi però qualche riflessione personale frutto di una lunga esperienza sul campo (molte centinaia di casi visti).
Prima osservazione: nell’ 80% circa dei casi l’ho riscontrato dopo cause psichiche (lutti, depressione reattive etc) oppure di debilitazione organica e psichica (interessamento del sistema PNEI: psiconeuroendocrino-immunologico).
Secondo rilievo: pur essendo più frequente dopo i 60 anni, può comparire a qualsiasi età (50% dei casi).
Come si presenta l’Herpes Zoster? Come esordisce? L’infezione virale è caratterizzata da un’eruzione cutanea maculopapulare che evolve in vescicole o pustole ed spesso in croste.
L’eruzione vescicolare è unilaterale (riguarda solo la parte destra o sinistra del corpo) ed è a distribuzione dermatomerica (segue il decorso del nervo interessato). E’ infatti una dermato-neuro-ganglio-radiculo-mielite. La manifestazione cutanea è sempre accompagnata da forte dolore locale (anche lui segue il tragitto del nervo interessato).
Inoltre il dolore viene prima (sintomo prodromico) dell’infezione tanto che può precedere di due – tre gironi la comparsa delle lesioni della pelle (ripeto maculopapule arrossate che con rapidità evolvono in vescicole). Nel periodo prodromico vi è malessere, febbre modesta, stanchezza, dolore, prurito e formicolii nel territorio di innervazione dei gangli interessati.
Dopo assistiamo alla fase eruttiva. Maculopapule che evolvono in vescicole su base eritematoso a distribuzione appunto metamerica. Dopo 5-10 giorni le vescicole evolvono in croste che di desquamano.
La sede che più frequente è interessata è quella toracica, poi vengono quella addominale e glutea. Altre sedi? La branca oftalmica del nervo trigemino si può sospettare dalla presenza di lesioni sulla punta del naso sopra l’orbita oculare interessata. La lesione cutanea (vescicale) sull’orecchio e sul condotto uditivo esterno nervo facciale e comparsa di tinnito (ronzio,acufene), vertigini oppure ipoacusia (fino alla sordità sempre monolaterale)sono tutti elementi semiologici (oh la semeiologia questa branca medica messa troppe volte in cantina!) dell’ interessamento del ganglio genicolato. Ossia ci troviamo in presenza di quello che viene chiamata sindrome di Ramsay Hunt. Quando è infatti interessata la branca sensitiva del nervo facciale vi sono le lesioni del canale auricolare (condotto uditivo), paralisi del facciale omolaterale (solo da una parte del viso) e anche perdita del gusto a livello dei due terzi anteriori della lingua. Nei pazienti immunodepressi vi può essere una diffusione generalizzata delle lezioni cutanee con lesioni viscerali ed encefalite. La patologia, specie nei pazienti affetti da linfoma di Hodgkin e non Hodgkin, è molto più grave. Purt uttavia una meningoencefalite sintomatica con cefalea, febbre, fastidio alla luce, vomito si può verificare anche in soggetti in apparente buono stato di salute. Può anche svilupparsi una mielite trasversa con o senza paralisi.
Come fare diagnosi? Personalmente l’ho sempre fatta clinicamente sugli aspetti e sulla distribuzione delle lesioni. Anche nei dolori intercostali intensi, specie se associata a prurito, ho sempre consigliato al paziente di informarmi se entro qualche giorno sarebbero comparse delle lesioni cutanee da un solo lato del corpo. La cute poi va sempre vista bene dove si accusa dolore o lesione vescicolare (regione non solo toracica ma anche addominale, glutea, naso e orecchio? La diagnosi è bene che sia precoce perché se l’affezione virale viene prontamente trattata (aciclovir o famciclovir) miglioriamo tutto il quadro clinico, soprattutto l’intenso dolore. La complicanza più frequente è più temuta nei soggetti anziani è la nevralgia posterpetica che può durare (ahime!) a vita. L’ho riscontrata diverse volte. Questa patologia è molto difficoltosa da trattare (analgesi, antidepressivi etc).
Talora ho risolto dei casi ricorendo all’omeopatia (Mezerum, Ronuculus bulbosus, Hypericum etc).
Con il Famciclovir (500 mg 3 volte al giorno per 7 giorni) in qualche altro caso ho visto accelerare la guarigione della nevralgia posterpetica (specie se il farmaco viene somministrato rapidamente e non dopo mesi o anni). Sia nella forma oftalmica (trigeminale) che in quella otoiatria (sindrome di Ramsay Hunt con eruzione dolorosa del condotto uditivo esterno e della membrana del timpano e spesso associata paralisi del facciale ipsilaterale) oltre alla terapia antivirale ho sempre inviato i pazienti a visita specialistica (oculistica; ORL).