FOCUS SUL BOTULINO

0
2260

A cura del Dottor Professor Aldo Ercoli

Dottor Professor
Aldo Ercoli

Conserve casalinghe non ben conservate?
Alcuni cibi possono essere contaminati dalla tossina prodotta dal Clostridium botulinum, un batterio che non ha bisogno di aria (anaerobio) che, se le condizioni sono a lui favorevoli (temperatura e ph), determina la produzione di una terribile e potente neurotossina.

Quali sono questi cibi? Direi soprattutto conserve alimentari preparate in casa e non sufficientemente sterilizzate ma anche carni consumate crude (come nella toxoplasmosi).

Vi è poi un botulismo da ferita che si sviluppa quando la lesione cutanea (sia essa contaminata da terriccio, da tossicodipendenti, da taglio cesareo) viene contaminata da clostridium botulinum, organismo anaerobio Gram-positivo.

I bambini piccoli mangiando la terra possono ingerire le spore e la tossina nell’intestino (botulismo infantile). Del botulismo, diffuso in tutto il mondo, si conoscono ben sette tipi di tossine antigenicamente differenti, da lui elaborate. Nell’uomo l’avvelenamento è dovuto, in genere, ai tipi A, B, E o F. Le neurotossine più pericolose sono le prime due (A e B) anche perché resistono bene alla digestione da parte degli enzimi gastro-intestinali.

Qual è il periodo di incubazione?
Vale a dire quanto tempo intercorre tra l’ingestione e il manifestarsi dei sintomi? Generalmente un giorno, in quanto l’incubazione varia dalle 12 alle 36 ore. Quello che è certo però è che quanto più è breve tanto più grave sarà la prognosi.

Quali sono i sintomi del botulismo? Quali sono i primi a comparire?
Sull’esordio in alcuni pazienti prevalgono i sintomi gastrointestinali, con dolori addominali parossistici, vomito, meteorismo, diarrea seguita da stipsi.  In altri soggetti intossicati il segno iniziale della sintomatologia è l’interessamento dei nervi cranici con disturbi visivi (diplopia), difficoltà nel parlare oppure nel deglutire.

Vi è una paralisi dell’accomodazione visiva e del riflesso pupillare, nel 50% dei casi le pupille sono dilatate (midriasi) e non reagenti alla luce (abolizione del riflesso foto motore). La difficoltà nel deglutire si accompagna ad abolizione della secrezione salivare con secchezza della bocca. La paralisi è simmetrica e discendente.

Può portare a morte per insufficienza respiratoria. La paralisi flaccida della muscolatura scheletrica evolve, come detto, in senso cranio-condale (dall’alto verso il basso).

A che cosa è dovuta?
Alla fissazione della tossina a livello delle giunzioni neuromuscolari del sistema nervoso. Ne consegue un’inibizione dell’acetilcolina a livello della placca motoria. L’exitus può avvenire anche per arresto cardiaco. Altri sintomi generali del botulismo sono una grande stanchezza, una disfonia o dispnea, un’abolizione dei riflessi mentre il paziente rimane perfettamente lucido ad assistere ansioso al suo dramma.

I sintomi parasimpatici, sono una diminuita sudorazione, assenza dei movimenti intestinali con, come detto, distensione dell’addome, un marcato svuotamento vescicale con ritenzione di urina. I disturbi intestinali possono non precedere, in questi soggetti, quanto seguire l’esordio della paralisi. Di solito manca la febbre.

Nel botulismo da ferita i sintomi sono gli stessi della malattia di origine alimentare anche se mancano i sintomi gastrointestinali ed il periodo di incubazione è più lungo (circa 10 giorni).

Come fare diagnosi? Il sospetto deve venire dai segni clinici ma anche da un interrogatorio anamnestico. La dimostrazione della tossina nel siero ci dà la certezza definitiva della diagnosi? Non sempre. Il test può essere negativo nonostante l’infezione (inoltre il test non lo effettuano tutti i laboratori). Non è diagnostico l’isolamento dell’organismo dal cibo mentre la tossina può essere individuata dai liquidi: vomito, succhi gastrici, feci. Un test diagnostico di una certa sicurezza è la prova biologica su cavia.

Qual è la terapia? Nelle forme di origine alimentare, che poi sono le più frequenti, il più presto possibile deve, dopo aver raccolto i campioni per il laboratorio, essere somministrata l’antitossina equina trivalente (tipi A, B, e E).

Talora è necessario ripetere la dose dopo qualche ora. I casi di insufficienza respiratoria devono essere attentamente monitorizzati. Non è comprovata l’utilità di antibiotici tranne che nel botulismo da ferita, dopo pulizia della stessa.