“Sto semplicemente vivendo un sogno: il mio”
Ce lo ha raccontato a noi de L’Ortica del Venerdì la giovanissima attrice Flaminia Mancin che a soli 21 anni è stata tra le protagoniste del 79^ Festival di Venezia.
Originaria di Tarquinia, naturalizzata a Civitavecchia e ora a tempo pieno a Roma per studiare recitazione. Flaminia ha interpretato il ruolo di Pacifica nel film “Chiara”, diretto dalla regista Susanna Nicchiarelli.
Com’è stato partecipare alla 79^ edizione del Festival di Venezia?
Sembrava di essere in un sogno e se ci penso non l’ho ancora realizzato. Siamo arrivati a Venezia con il treno e siamo stati accompagnati all’albergo prima con un taxi acquatico e poi con un taxi normale. I ritmi sono stati molto serrati anche il giorno dopo con la conferenza e il red carpet. Pensavo che sarei stata molto più imbarazzata ma nel momento in cui ho realizzato di essere lì ho capito che ero nel posto giusto.
A Venezia avete potuto vedere il film, che effetto ti ha fatto?
Considera che è stata la prima volta che mi vedevo. Sono abbastanza autocritica di solito ma in quel momento sono riuscita ad apprezzare a pieno la visione e mi sono emozionata durante molte scene ricordando l’emozione provata anche durante le prove. Finito il film c’è stata una standing ovation. Ero così felice che uscita dalla sala ho abbracciato il mio agente ed ho pianto.
Chiara è stato nominato in concorso al Festival e racconta una storia molto interessante …
Chiara è un film sulla storia di Santa Chiara e racconta la sua storia dalla fuga per prendere i voti da San Francesco fino alla fondazione del nuovo ordine. Ho studiato appositamente la storia di Santa Chiara per il film e trovo che sia straordinaria perché Chiara è una ragazza del 1200 che ha rivoluzionato il diritto delle donne per formare un ordine anche se all’epoca era vietato e gli unici a poter fondare un ordine erano gli uomini. Il film è stato girato da novembre a metà dicembre 2021 tra Tuscania, Barbarano Romano e Sutri.
Il tuo ruolo nel film
Interpreto Pacifica, la migliore amica di Santa Chiara, che è un personaggio meraviglioso. In silenzio prova le stesse emozioni di Chiara, la sua tristezza, gioia, angoscia e le condividono perché sono migliori amiche fin da bambine. Sono molto credente e per questo speravo di poter interpretare Pacifica.
Da quanto sei nel mondo della recitazione?
Non ho mai pensato al mondo della recitazione prima di avvicinarmi all’improvviso al teatro. Sono una persona molto introversa e l’idea di stare davanti ad un pubblico che mi osserva mi metteva a disagio. Nel 2018 però è capitato di ritrovarmi in una recita del liceo per sostituire un’amica. Era un ruolo piccolissimo.
Ricordo di essere salita sul palco e che una volta finito lo spettacolo, scesa dal palco, ho iniziato a piangere e mi sono detta: io voglio fare questo!
Dove hai mosso i tuoi primi passi?
Ho iniziato un corso di recitazione al Teatro Gassman, con Blue in the Face e il Direttore artistico Enrico Maria Falconi. Mi ha aperto un mondo confermandomi che era questo ciò che voglio fare nella vita. Dopo un anno e mezzo è arrivato il Covid e ho deciso che quello era il momento di interrompere con il teatro ed iniziare a studiare recitazione cinematografica. Sono entrata in contatto con il mio attuale insegnante, Nicola Donno, che ha anche un’agenzia che si chiama ACT School. In questo settore è importante avere un’agenzia che ti supporta e tutela. In poco più di un anno ho imparato molte cose e mi ha aiutata a liberarmi di tante paure.
Il tuo rapporto con la telecamera e le esperienze più importanti fatte finora…
Ho iniziato a lavorare davanti alla telecamera durante il corso. Poi ho partecipato come figurazione speciale in un videoclip pubblicitario, nelle serie tv Oltre la soglia e Un professore. A luglio 2021 ho partecipato al provino per il film Chiara con un self tape. Ho capito subito che c’era qualcosa di speciale e che il ruolo era adatto a me. Mi hanno poi contattata per il call back ad agosto e a settembre mi hanno confermato la parte nel film.
Che rapporto hai con la regista?
Abbiamo uno splendido rapporto. Mi ha accolta con dolcezza e mi ha confortata ogni volta che ho dubitato di me perché ero e sono consapevole del fatto che Chiara sia un film importante, diretto da una regista affermata, competente e davvero brava. Quando Susanna Nicchiarelli mi ha detto che ha capito subito che ero io Pacifica appena mi ha vista. Ho capito in quel momento che aveva stima di me.
A pochi giorni dalla tua presenza a Venezia come ti senti?
Sono stata molto fortunata. Questa è stata una grande occasione e sono grata per essere stata scelta e per aver lavorato con una regista straordinaria come Susanna Nicchiarelli. Tuttavia non credo di aver fatto qualcosa di speciale perché vorrei che questa fosse la mia normalità. Cambiare set, luoghi, persone, personaggi. Questo è ciò che voglio nel mio futuro.
Che tipo di attrice vuoi essere?
Voglio essere una normale ragazza che recita e che ha un rapporto con ogni singola parte del film. Ci sono persone dietro la telecamera che fanno un grandissimo lavoro ogni giorno sul set. I rapporti intrapersonali vanno curati e spesso vengono trascurati durante le riprese perché ognuno è concentrato sul proprio ruolo. Per me sono invece fondamentali perché si può trarre una grande energia da ogni rapporto e qualsiasi sia la propria posizione lavorativa. Voglio essere una di quelle attrici di cui non si ha un terrore reverenziale ma una persona che recita e che può anche essere criticata se sbaglia.
Tornerai al cinema a guardare Chiara?
Il film uscirà nelle sale tra qualche mese. Credo che tornerò a vederlo, soprattutto con la mia famiglia che ha sempre creduto in me e mi ha sempre appoggiata. Il loro sostengo è stato ed è per me fondamentale e gli sono grata per il supporto che mi hanno sempre dato e l’amore incondizionato.