IL COMITATO PENDOLARI LAGO DI BRACCIANO:
“DA PARTE NOSTRA MONITORAGGIO ATTENTO DI TUTTE LE FASI”
di Graziarosa Villani
Slitta di un anno l’avvio dei lavori di raddoppio dei binari lungo la tratta fl3 Roma-Bracciano-Viterbo tra Cesano e Vigna di Valle. Dopo varie sollecitazioni il Comitato Pendolari fl3 Lago di Bracciano, presieduto da Fabio Giuliani, ha ottenuto dei chiarimenti da Rete Ferroviaria Italiana.
Con poche parole il nuovo referente Marco Marchese rimanda al 2022 il via dei cantieri. “L’intervento di raddoppio della tratta Cesano-Vigna di Valle, che ricomprende la nuova stazione di Vigna di Valle e il cavalcavia di Anguillara – scrive Marchese al Comitato – è attualmente in fase di autorizzazione da parte degli enti competenti: il progetto definitivo ha avuto il parere positivo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ed attualmente sono in corso le attività propedeutiche all’avvio della Conferenza di Servizi. In particolare si sono conclusi gli approfondimenti relativi agli aspetti ambientali finalizzati all’iter di Valutazione di Impatto Ambientale che avvieremo in questo mese. Terminata la fase autorizzativa dipendente dai ministeri competenti, il MATTM per la VIA e il MIT per la successiva CDS, e recepite in progetto le eventuali prescrizioni, sarà possibile consolidare il programma dei lavori ed avviare le attività di gara per selezionare l’appaltatore. Ad oggi la data di inizio lavori è prevista al 2022. Le interruzioni – conclude Marchese – saranno programmate, per quanto possibile, nei periodi di minor richiesta di servizio ferroviario ed in ogni caso, al fine di minimizzare il disagio, si provvederà a istituire i necessari servizi sostitutivi”. Il raddoppio per 16 chilometri prevede inoltre la soppressione di tutti i passaggi a livello con l’obiettivo di garantire a regime una frequenza di 10 treni all’ora tra Cesano e Bracciano rispetto ai 4 attuali nei due sensi di marcia. Sulla questione Giuliani ribadisce che l’impegno del Comitato “sarà quello di seguire tutte le fasi del progetto ed in particolare quelle che prevedono interruzioni e il ricorso a mezzi sostitutivi. Il progetto, anche in vista di un ritorno alla normalità post pandemia, è fondamentale per assicurare a migliaia di pendolari un trasporto su rotaia adeguato grazie alla maggiore frequenza dei treni.
Critico Andrea Ricci presidente dell’Osservatorio Regionale dei Trasporti che rammenta che “nell’audizione alla Commissione Regionale Mobilità del 29 gennaio 2019, nella quale era stato previsto l’avvio per gennaio 2021, avevamo avuto assicurazioni di massima trasparenza sulla conferma delle fasi attuative. Ci spiace notare che così non è stato, se la notizia, per quanto dettagliata, di uno slittamento di uno o due anni (a meno di due anni dalla stessa audizione) è stata comunicata solo dopo ripetute insistenze da parte nostra e del Comitato”.