Finalmente la Regione si ricorda della palude di Torre Flavia

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Torre Flavia
Palude Torre Flavia

“Sono molto contento che il Consiglio regionale del Lazio abbia ritenuto di sostenere e approvare l’Ordine del Giorno che ho presentato per tutelare l’area denominata “La Palude di Torre Flavia”: una Zona di Protezione Speciale ai sensi della Dir. 79/409/CEE con oltre 500 specie di piante e animali tra cui 180 specie di uccelli, stazione di ricerca scientifica LTER (Long Term Ecological Research) del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dove è possibile osservare più facilmente un gran numero di specie di uccelli”. Lo dichiara il capogruppo Insieme per il Lazio Gino De Paolis.

“Colpita nella notte del 16 luglio scorso da un incendio che ha distrutto anche le piante di arbusti mediterranei che costituivano una barriera verde a tutela dell’area, nonché parte delle staccionate e dei cartelli informativi, che orientano le migliaia di cittadini e appassionati di natura che ogni anno vogliono godere gratuitamente di questo frammento di natura (solo negli ultimi 12 mesi sono 3500 gli studenti di scuole primarie e secondarie che hanno partecipato al Progetto “Isola del tesoro/Parco attivo”), si è reso necessario un intervento che impegnasse il Presidente Zingaretti e la Giunta ad attivare tutti i canali necessari, anche nei confronti delle altre istituzioni interessate e competenti, affinché sia ripristinato in tempi strettissimi quanto distrutto dall’incendio e consentire il recupero dell’importante patrimonio culturale e naturalistico, nonché riattivare la fruizione e la funzione sociale a partire da quella didattica. Accanto a ciò – prosegue De Paolis – abbiamo impegnato il Presidente anche a sollecitare l’ente Città metropolitana di Roma Capitale per attivare il servizio di vigilanza e controllo da parte della limitrofa area protetta, come attività di tutela e supporto al lavoro del personale del Parco che già da venti anni fa con dedizione la pulizia della spiaggia, la manutenzione dei sentieri, l’installazione e sostituzione delle staccionate e della pannellistica, la didattica ambientale, l’approvvigionamento di acqua della Palude, la tutela e il monitoraggio della biodiversità. Un atto dovuto ai cittadini di Cerveteri e Ladispoli in particolare, per un’area così importante e così connessa con la vita sociale del territorio”.